Emanuele Severino: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni di Emanuele Severino: interviste rilasciate a quotidiani nazionali nel 2017-2019 e nel 2009. Anticipata intervista del 30 dicembre, nella quale sintetizza il suo pensiero filosofico. integrate due videointerviste, atema con le citazione già presenti.
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==Citazioni di Emanuele Severino==
*Come mai oggi che la cultura non solo filosofica, ma anch scientifica respingono l'idea di uno stare, di un sapere stabile...come mai in questa situazione c'è uno che ripropone l'assolutamente stabile, l'Assolutamente stante? L'eliminazione di ogni sapere definitivo proviene dal modo in cui la filosofia greca ha mosso i primi passi. Il [[destino]] mette in questione quei primi passi. Quindi, mettendoli in questione, ecco che diventa meno paradossale la pretesa di gettare uno sguardo sull'Assolutamente stabile.<ref name="Tv2000it,26maggio2019">Intervistato da {{cita web | autore = Monica Mondo | url = https://www.youtube.com/watch?v=35inwYTVGTU | titolo = ''Emanuele Severino ospite a "Soul domenica"'' | data = 26 maggio 2019}}, su Youtube.com'' (canale di Tv2000it), ai minuti 2:00 e dal 9:55al 10:44. URL archiviato il [http://archive.is/qqX2Q/ 6 agosto 2019].</ref>
*Da quando l'[[URSS]] non controlla più le spinte dal basso contro la ricchezza planetaria e alla loro testa si è posto l'[[Islam]], la sopravvivenza del mondo ricco è in pericolo.<ref>Da ''La Seconda Guerra Fredda'', ''Corriere della Sera'', 17 agosto 2006, p. 1.</ref>
*È del tutto fuorviante condannare l'«Occidente» e il capitalismo per aver dominato e sfruttato il resto del mondo. I popoli non hanno morale. Se ne è mai visto uno sacrificarsi per un altro? Quando hanno potenza si impongono sui più deboli, come la natura riempie il vuoto.<ref>Da ''Due fedi, la stessa crisi'', ''Corriere della Sera'', 26 febbraio 2006, p. 26.</ref>
*{{NDR|Guarda le partite di calcio?}} Non sono un tifoso, mi appassionano i Mondiali. E la scherma, sa perché? mio padre era maestro di scherma e fece vincere la sua squadra militare prima della Prima Guerra. Fu l'unico sport in cui seppi fare qualcosa, fino a qualche tempo fa avrei potuto sbudellare qualcuno. {{NDR|La vita come va presa, a baci o a schiaffi?}} Avermi dato mia moglie è stato un grande bacio, avermela tolta un grande schiaffo. {{NDR|Un'ultima domanda: che cos'è l'amore?}} Ah, l'amore è pur sempre una forma di volontà e però lascia sempre in una insoddisfazione: dunque chiudere una trasmissione con questa frase lascia un po' di amaro in bocca. {{NDR|Incontrovertibile, dice – aspettavo che lo dicesse. Ultima domanda davvero: è finita quando è finita?}} La trasmissione o la vita?<ref>Intervista di Gigi Marzullo a ''Sottovoce'', puntata del 7 agosto 2019. Citata da {{cita web | autore = [[Adriano Sofri]] | url = https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2019/08/07/news/emanuele-severino-la-trasmissione-e-la-vita-268648/ | titolo = ''Emanuele Severino, la trasmissione e la vita'' | data = 7 agosto 2019}}, su ''ilfoglio.it/''. URl archiviato il [http://archive.is/FZdwh/ 10 settembre 2019].</ref>
*In quanto destino della necessità, la [[verità]] è l'apparire dell'esser sé dell'essente in quanto tale (ossia di ogni essente); e cioè l'apparire del suo non esser l'altro da sé, ossia dell'impossibilità del suo divenir l'altro da sé, ossia del suo essere eterno. L'apparire dell'essente è l'apparire della totalità degli enti che appaiono [...] Le parti sono un molteplice. L'apparire di una parte è la relazione dell'apparire trascendentale a una parte di tale totalità [...] Ciò significa che esiste una molteplicità di queste relazioni. In questo senso, molteplice non è solo il contenuto che appare, ma anche il suo apparire.<ref>Da ''Fondamento della contraddizione'', Adelphi, Milano, 2005.</ref>
*{{NDR|Il pianoforte come strumento a percussione. Abbiamo ragione di pensare che il suo punto di riferimento era [[Strawinski]]?}} Sì, ero imbevuto di fonica e di formule strawinskiane, ma forse soprattutto bartokiane. {{NDR|Ma chi l'aveva avviato alla musica?}} Mio fratello, che aveva otto anni più di me, era un ottimo pianista. Io lo ascoltavo volentieri, e poi, quando potevo, mi mettevo anch’io al pianoforte, e "componevo". Mi ha sempre attirato, fin da ragazzino, il mondo dei suoni, mi attirava il combinarsi dei rapporti sonori. Sopra di noi abitava il Maestro Guastalli, l'insegnante di mio fratello, che deplorava quel mio modo di suonare, e mi esortava a studiare regolarmente, ma io ostinato preferivo combinare suoni. Ho anche, per la verità, negli anni successivi, studiato con una certa regolarità, ma non sempre con continuità.Sono rimasto, così, un modesto pianista.<ref>Intervista da {{cita web | autore = [http://archive.is/UwWJN/ prof. Renzo Baldo] | url = http://ases.psy.unipd.it/index.php/intervista-a-emanuele-severino/ | titolo 0''Il filosofo e la musica'', su ''ases.psy.unipd.it''. URl archiviato il [http://archive.is/hvgr9/ 10 settembre 2019]. Ospitato anche nelsito [http://archive.is/ejKtS/ emanueleseverino.com].</ref>
*L'individuo Severino, in quanto ancora abitato dalla volontà di potenza, può cedere a tutte le debolezze cui si abbandonano gli immortali. Ma l'io Severino autentico, che come tutti sta da sempre aperto alla verità, e perciò è qualcosa di infinitamente più grande di Dio, non può avere paura della morte.<ref>Dal ''Corriere della Sera'', 4 agosto 1981.</ref>
*La [[morte]] è l'assentarsi dell'eterno.<ref>Da ''La legna e la cenere'', Rizzoli.</ref>
*La civiltà della tecnica è ciò che chiamo "la forma più rigorosa della Follia estrema". Ancora più sottovoce: la Follia estrema è credere nel carattere effimero, temporale, contingente, casuale, dell’uomo e della realtà: è la convinzione che ogni cosa venga dal nulla e vi ritorni. Però la difesa suprema dall’angoscia suscitata da questa convinzione – la difesa che nella tradizione è costituita, in ultimo, da Dio – è diventata la tecnica. Ovunque, la tecnica sta diventando la forma più radicale di salvezza, che oggi ha soppiantato qualsiasi altra forma di rimedio contro la morte.<ref name="ilfattoquotidiano,17dic2013" />
*La posizione di [[Parmenide]] è singolare perché è anche il punto di maggiore contatto con l'Oriente.[...] La soluzione radicale di Parmenide è questa: il [[divenire]] non minaccia più, non può essere nocivo perché non esiste. [...] Tutto l'angosciante, tutto il terribile, tutto l'orrendo del mondo è [[illusione]]; questo è il senso della ''doxa'' di Parmenide. Ebbene questa è anche la strada percorsa dall'Oriente: i ''[[Veda]]'', le ''[[Upanishad]]'', la ripresa [[buddismo|buddista]] del [[induismo|bramanesimo]] sono tutti grandi motivi che convergono su questo punto: l'uomo è infelice perché non sa di essere felice, perché non sa che il dolore è al di fuori di lui, e che lui è un puro sguardo che non è contaminato dal [[dolore]] che gli passa innanzi, così come lo specchio non è contaminato dall'immagine che si riflette in esso.<ref>Da un'[http://www.emsf.rai.it/interviste/interviste.asp?d=222#3 intervista su ''Emsf.rai.it''], Venezia, Museo Correr, Biblioteca Marciana, 15 marzo 1988.</ref>
*Ma la concordanza di [[Giordano Bruno|Bruno]] con [[Parmenide]] è insieme concordanza con [[Eraclito]], per il quale, ricorda Bruno, tutte le cose sono Uno. Proprio mentre l'''epistéme''<ref>Vedi [[w:episteme|episteme]].</ref> sta per abbandonare la fiducia nella capacità immediata del pensiero di cogliere il senso più profondo della verità, quella fiducia trova nella filosofia di Bruno una della sue espressioni più potenti e grandiose.<ref>Da ''La filosofia dai greci al nostro tempo. La filosofia moderna'', BUR, 2004, p. 34.</ref>
*Ma, si dirà, e la scienza? La scienza è fede?! Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere «verità», nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto («verità», appunto) – e in questo senso non è fede ma dubbio –; tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all'interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi.<ref>Da ''Le fedi e la lotta per il potere'', ''Corriere della Sera'', 24 maggio 2007, p. 40.</ref>
*Oggi il clima culturale filosofico e scientifico, per non parlare della letteratura, si è allontanato dal concetto di [[verità]] definitiva, incontrovertibile. “Le verità” odierne servono a trasformare il mondo secondo certi progetti. Nessuno dice più, come [[Galileo Gelilei|Galileo]], che l'uomo conosce le verità matematiche così come le conosce Dio. [...] Il pensiero greco intende la verità definitiva delle cose come un oscillare delle cose tra il non essere, l’essere e il non essere. Se le cose del mondo, secondo la convinzione dell’umanità attuale, non erano e non saranno, è inevitabile che non esista alcuna verità definitiva.<ref>Intervistato da {{cita web | autore = Claudio Gallo | url = https://www.lastampa.it/cultura/2018/03/02/news/emanuele-severino-vi-spiego-perche-quest-intervista-e-eterna-1.33986821 | titolo = ''Emanuele Severino: “Vi spiego perché quest’intervista è eterna”'' | data = 2 marzo 2018}}, su ''lastampa.it''. URL archiviato il [http://archive.is/rruiL/ 10 settmebre 2019].</ref>
*Quando [...] la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] condanna il divorzio, l'aborto, l'eutanasia, lo sfruttamento del lavoro, il profitto come scopo primario dell'attività economica, l'annullamento dell'uomo nello Stato totalitario (e via via, fino al rifiuto di considerare "famiglia" le unioni non stabili e a maggior ragione le coppie omosessuali), la Chiesa condanna qualcosa che, per essa, non è soltanto una negazione della verità soprannaturale del cristianesimo, ma è anche negazione di quelle "verità naturali" che ogni uomo, anche il non credente, può conoscere e praticare.<ref>Da ''Il declino del capitalismo'', Bur, Milano, 2007, cap. 33, ''Tam evidenter''.</ref>
*Questo Papa, da buon pastore, sta cercando di cambiare le cose. Ma non vorrei che si perdesse di vista che la “corruzione” di fondo è l’“evasione” del mondo dal passato dell’Occidente. Vorrei dire che il processo in cui le strutture del passato stanno andando in malora è come la febbre: se non la si avesse non si potrebbe guarire. Stiamo andando verso un mondo gestito dalla razionalità tecnologica; ed è probabile che l’Italia, proprio perché ha avuto gli inconvenienti di cui abbiamo parlato, anticipi i tempi rispetto agli altri popoli meno febbricitanti. (17 dicembre 2013)<ref name="ilfattoquotidiano,17dic2013">Intervistato da {{cita web | autore = Silvia Truzzi | url = http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/17/emanuele-severino-ecco-perche-la-giovane-italia-sta-andando-in-malora/816682/ | titolo = ''Emanuele Severino, l'intervista: "Ecco perché la giovane Italia va in malora"'' | data = 17 dicembre 2013}}, su ''ilfattoquotidiano.it''. URl archiviato il [https://archive.is/Hj07L/ 2 novembre 2014]. Ripresa da [http://archive.is/S0XQa/ tempi.it].</ref>
*Se ci si debba affidare alla scienza o alla religione o ad altra forma di sapienza o di esperienza non lo può dire né la scienza, né la religione, né altro. Rispondere a questo tipo di domande è sempre stato il compito della filosofia. A chi vorrebbe metterla da parte sarebbe da ricordare che sbarazzarsene è ed è sempre stato una forma di filosofia. E ancora: siamo proprio sicuri che tra "spiritualità" e "tecnica" ci sia un'opposizione così insanabile e che esse, al di sotto del loro opporsi, non abbiano un'anima comune?<ref name="ilfattoquotidiano,17dic2013" />
*Se si dà già per scontato che cosa sia la pazzia, la filosofia diventa completamente superflua.<ref>Da ''La filosofia contemporanea'', Rizzoli, 1986, p. 28.</ref>
*Si può dire che l'unico bene precluso ai popoli del "paradiso della tecnica" è la verità del paradiso. Un paradiso senza verità può essere un inganno. Il sospetto che lo sia lo rende un inferno.<ref>Da ''Tecnica e architettura'', a cura di Renato Rizzi, Raffaello Cortina Editore, 2003, p. 52.</ref>
*Sono io il primo a riconoscerlo. Quando ho iniziato a maturare questo modo di pensare -ma andiamo molto indietro- ero io il primo a capire che avrei dovuto lasciare quell'università. {{NDR|Lei, tuttavia, non ha mai rotto umanamente e anche come stima personale, con il suo maestro, [[Gustavo Bontadini]]?}} Ci siamo voluti un bene, che mi commuovo tuttora pensarci. Io mi ricordo che quando era negli ultimi giorni..ah, che caro uomo... Andai a trovarlo in via Stradella -abitava in via Stradella, dalle parti di Corso Buenos Aires-, gli dissi: <<Maestro, sono Emanuele Severino>>. Lui, che non apriva gli occhi da giorni, ha avuto un sussulto, e mi ha aperto le braccia. Ci siamo abbracciati a lungo. Dopo, lui ha lasciato le braccia e l'ho lasciato.<ref name="Tv2000it,26maggio2019" />
 
{{Int|1=Da [https://www.corriere.it/italiani//notizie/emanuele-severino-un-tedesco-mi-consegno-mitra-scappo-883591e0-0c74-11e9-a68b-18db728c9ce6.shtml?refresh_ce-cp/ ''Emanuele Severino: «Un tedesco mi consegnò il mitra e scappò»'']|2=Pier Luigi Vercesi, ''corriere.it'', 30 dicembre 2018.}}
* {{NDR|Mi spiega, nel modo più semplice possibile, in cosa consiste la sua filosofia?}} Noi siamo Re che si credono Mendicanti. Non metto in discussione solo il Cristianesimo, ma tutta la civiltà occidentale e la sua filosofia, secondo la quale noi veniamo dal nulla e finiamo nel nulla. Questa è l'essenza del [[nichilismo]]. No, ognuno di noi è un dio con la convinzione di essere contingenza, ombra di un sogno. L’uomo è una povera cosa: lo dice [[Pindaro]], lo dicono [[Shakespeare]] e [[Giacomo Leopardi|Leopardi]], è il clima creato da [[Bertolt Brecht]]. In realtà siamo l’eterno apparire del destino. I nostri morti ci attendono come le stelle del cielo attendono che passino la notte e la nostra incapacità di vederle se non al buio. Siamo destinati a una Gioia più intensa di quella che le religioni e le sapienze di questo mondo promettono. Il mendicante è il nostro essere convinti, per esempio, che io stia farneticando, perché le cose reali sono questo mondo, l'Europa, l'Italia, i rapporti economici, giuridici, sessuali. Mentre il fondo dell'uomo consiste nella sua permanenza assoluta. Con la morte noi superiamo lo stato di mendicità: la morte ci consente di oltrepassare il senso del nulla.<ref>[https://www.corriere.it/italiani//notizie/emanuele-severino-un-tedesco-mi-consegno-mitra-scappo-883591e0-0c74-11e9-a68b-18db728c9ce6.shtml?refresh_ce-cp/ ''Emanuele Severino: «Un tedesco mi consegnò il mitra e scappò»'']. URl archiviato il [http://archive.is/Qo8xv#selection-6815.0-6819.1086/ 10 settmebre 2018]</ref>
 
{{Int|Da ''Hemingway, il nichilista che sapeva uccidere''|''Corriere della Sera'', 28 settembre 2008}}
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*Il culmine della [[follia]] non è forse pensare che l'essere è il nulla? E «[[nichilismo]]» non è forse, innanzitutto, pensare che l'essere è nulla? E non è forse per questo antico pensiero che possono esser maturate tutte le radicali distruzioni che scandiscono la storia dell'Occidente?
*Se i [[Cristianesimo|cristiani]] sono convinti che [[Gesù]] sia il più santo, devono credere che natura, indole, impulsi siano in lui i più malvagi e che egli sia il più santo proprio perché, solo lui, riesce a vincerli. La crudezza di certe espressioni di Gesù può essere un sintomo. Il primo passo per vincere quanto di «terribile-temibile» è presente in ognuno di noi è guardarlo in faccia.
 
{{Int|1=Da [http://www.ilgiornale.it/news/l-intervista-emanuele-severino.html/ ''L'intervista a Enanuele Severino'']|2=Tommy Cappellini, ''Il Giornale'', 7 gennaio 2009}}
*Dell'Occidente degli ultimi duecento anni [possiamo dire che il] relativismo - il cui nome oggi circola così tanto grazie alla Chiesa - è un fenomeno più profondo di quanto si creda. Riguarda l'esito della Storia. Pensiamo a due tempi: il primo, quello della tradizione filosofica tout court fino a Hegel, è seguito da quello del tramonto degli dei, ovverosia lo smantellamento inevitabile di questa tradizione. Ecco, è il tempo del relativismo». {{NDR|Perché uno smantellamento inevitabile?}} Perché non si tratta di un cambiamento di gusto, che [[morte di Dio|Dio è morto]] perché la gente ha perso il gusto di credervi. Significherebbe che può rinascere. Io parlo di inevitabilità, di incontrovertibilità. Nelle conferenze verrà rovesciato un modo di pensare ancora prevalente, riconducibile per esempio a [[Karl Marx|Marx]], che vuole che sia l'esistenza e la vita dell'uomo a trasformare il mondo. Come dire, la filosofia sarebbe solo una sovrastruttura posta su una realtà di base. Non è così. Il discorso filosofico contemporaneo ha una sua invincibilità.<ref>Intervistato da {{cita web | autore = Tommy Cappellini | url = http://www.ilgiornale.it/news/l-intervista-emanuele-severino.html | titolo = ''L'intervista a Emanuele Severino'' | data = 7 gennaio 2009}}, su ''ilgiornale.it''. URL archiviato il [http://archive.is/O350j/ 10 settembre 2019]</ref>
* Si crede che ci sia opposizione tra Islam e Cristianesimo, ma essi stanno dalla stessa parte. Il loro nemico - d'altra parte il Pontefice lo ha rilevato - è la distruzione della tradizione occidentale. Questo è l'autentico [[scontro di civiltà]], che non è tra le due religioni, che hanno in comune la relazione al Dio dei filosofi - greci - e al dio di [[Abramo]], [[Isacco]] e [[Giacobbe]].
 
 
{{Int|1=Da [https://www.tempi.it/intervista-con-emanuele-severino-per-capire-perche-la-civilta-della-tecnica-ha-bisogno-di-mostrare-la-necessita-della-morte-di-dio/ ''Intervista a Emanuele Severino. Per capire perché la civiltà della tecnica «ha bisogno di mostrare la necessità della “morte di Dio”»'']|2=Lugi Amicone, ''tempi.it'', 16 marzo 2014}}
* Si tratta però di capire – ed è tutt'altro che agevole – quali siano le ragioni della tecnica e quelle delle forze che tentano di resisterle. Ma si possono capire le loro ragioni se non si sa che cosa significa “ragione” e in che consista la “potenza” da cui è sostenuta? A quale sostegno ci affideremo per saperlo? Se ci si debba affidare alla scienza o alla religione o ad altra forma di sapienza o di esperienza non lo può dire né la scienza, né la religione, né altro. Rispondere a questo tipo di domande è sempre stato il compito della filosofia. A chi vorrebbe metterla da parte sarebbe da ricordare che sbarazzarsene è ed è sempre stato una forma di filosofia. E ancora: siamo proprio sicuri che tra "spiritualità" e "tecnica" ci sia un'opposizione così insanabile e che esse, al di sotto del loro opporsi, non abbiano un'anima comune?
 
{{Int|1=Da [https://www.bresciaoggi.it/home/altri/interviste/il-mondo-cambia-sopravviverà-solo-chi-lo-sta-capendo-1.5635203/ ''«Il mondo cambia: sopravviverà solo chi lo sta capendo»'']|2=''Bresciaoggi.it'', 16 aprile 2017.}}
*{{NDR|La salvezza nel futuro è un innalzamento culturale, ha anche detto. Lo pensa ancora?}} È in atto uno scontro. Da una parte la [[tradizione]], che crede in un senso definitivo del mondo. Dall’altra la contemporaneità. Penso alla visione che si è venuta a formare negli ultimi 200 anni, che non crede nell'esistenza di un senso unitario, ma considera il mondo un insieme di frammenti.<ref>Intervistato da {{cita web | autore = Brescia Oggi | url = https://www.bresciaoggi.it/home/altri/interviste/il-mondo-cambia-sopravviver%C3%A0-solo-chi-lo-sta-capendo-1.5635203 | titolo = ''«Il mondo cambia: sopravviverà solo chi lo sta capendo»'' | data = 16 aprile 2017}}, su ''bresciaoggi.it''. URL archiviato il [http://archive.is/45G6v/ 10 settmere 2019].</ref>
*{{NDR|Nel maggio 1974, dopo la strage in piazza Loggia, lei metteva nero su bianco il suo monito contro il fascismo. Un pericolo tuttora attuale?}} A quella opposizione al [[fascismo]] si è sostituita quella fra [[capitalismo]] democratico e comunismo. Che, a sua volta, col passare del tempo si è indebolita. Il [[comunismo]] sta finendo anche in Cina. Si è affacciato un protagonista nuovo sul quale credo si insista poco: si chiama [[tecnologia]]. Tramontano le forme del potere di un tempo, presto sarà la tecnica a servirsi delle forze in campo che si illudono di comandarla.
*{{NDR|Filosofia e politica possono ancora camminare insieme?}} Una domanda alta... Se torniamo nell'antica Grecia, la politica nasce come volontà di adeguarsi alla verità quale scoperta dal pensiero filosofico. Per la chiesa cattolica la politica non può essere invenzione arbitraria, ma deve attenersi alla [[verità]] rivelata, il pensiero filosofico ritenuto autentico. Dunque anche per la chiesa la politica deve trovare fondamento in una competenza filosofica. Poi ha preso piede, invece, una [[democrazia]] procedurale che prescinde dalla verità: le leggi sono scritte e vengono osservate in quanto esito di votazione della maggioranza, che decide e determina.
 
{{Int|1=[https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2019/06/08/come-fu-che-martin-heidegger-studio-la-mia-tesi-di-laurea/5240468/ ''Emanuele Severino: "Come fu che Martin Heidegger studiò la mia tesi di laurea"'']|2=Silvia Truzzi, ''ilfattoquotidiano.it'', 8 giugno 2019.}}
*{{NDR|Professore, perché non ha mandato a [[Martin Heidegger|Heidegger]] la sua tesi?}} Ero un ragazzo, per carattere non sono uno che si promuove. Erano anche altri tempi, non usava. {{NDR|A quei tempi il filosofo tedesco era poco conosciuto in Italia.}} Non conosciuto come meritava. A 19 anni ho dovuto fare i conti con ''Sein und Zeit''. Il tedesco lo conoscevo perché al liceo andavo a lezione di tedesco da un gesuita: Padre Auer. E Padre Auer conosceva Hitler. Ricordo che mi raccontava i contorcimenti di Hitler quando le cose non andavano come voleva lui.<ref>[https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2019/06/08/come-fu-che-martin-heidegger-studio-la-mia-tesi-di-laurea/5240468/ ''Emanuele Severino: "Come fu che Martin Heidegger studiò la mia tesi di laurea"'']. URL archiviato il [http://archive.is/VCrAY#selection-1801.0-1819.302/ 10 settembre 2019] (cfr. Elenco delle interviste tratto da [http://archive.is/DUCkq/ google.it]).</ref>
 
==''Che cosa fanno oggi i filosofi?''==