Ugo Spirito: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni di Ugo Spirito: riferimenti bibliografici
Montanelli e Cervi: citazioni su
Riga 11:
*Forse l'estremismo massimo che raggiunge la protesta dei giovani è quello muto del silenzio. È la protesta di chi non accetta nulla ma non scarta neppure nulla, perché non pretende di avere il criterio per scartare e non riesce a determinare con precisione l'oggetto del suo rifiuto, sì che resta perplesso in modo radicale. La negatività è totale ma è insieme cosciente di non potersi esprimere senza contraddirsi.[...] Non si accetta nulla e si ''cerca''. Si cerca con la coscienza del proprio completo disorientamento: un disorientamento tale da non consentire neppure una sua espressione esplicita. [...] È la metafisica del vuoto che si converte nella metafisica della ricerca, che è sempre più alimentata dallo stesso ricercare, illuminato da tutte le luci di un'esperienza particolarmente ampia e profonda. Ed è una metafisica che giunge al livello di un'esigenza radicale, tale da investire tutta la realtà di oggi e da tendere a quella risposta esaustiva che ogni consapevole metafisica si propone. (da ''La protesta dei giovani'', pp. 92-93)
*Se la crisi della società di oggi è crisi metafisica, la sua soluzione deve avere carattere metafisico, e il silenzio può oggi esprimere davvero la coscienza del problema come problema del tutto. (da ''La protesta dei giovani'', p. 93)
 
==Citazioni su Ugo Spirito==
*Spirito {{NDR|nel Convegno di studi corporativi di Ferrara del 1932}} parlò di «Individuo e Stato nella concezione corporativa» sostenendo che il [[corporativismo]] doveva segnare la fine della lotta di classe, ma nel senso che capitale e lavoro si sarebbero fusi, e che si sarebbe dovuto arrivare alla «corporazione proprietaria». Coerentemente con questa impostazione, che faceva del corporativismo «il liberalismo assoluto e il comunismo assoluto», Spirito proponeva che, come primi provvedimenti, dovesse essere inserito un rappresentante dello Stato nei consigli di amministrazione delle maggiori aziende, e dovesse inoltre essere assicurata una cointeressenza, oltre al salario, ai dipendenti. Quasi non bastasse, il filosofo disse che fascismo e comunismo non dovevano essere contrapposti in maniera antitetica. ([[Indro Montanelli e Mario Cervi]])
 
==Bibliografia==