Jorge Rafael Videla: differenze tra le versioni

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*L'Argentina è in guerra e la sparizione di alcune persone è una delle conseguenze di questa guerra.<ref name="l43"/>
*Sono responsabile di tutte le azioni intraprese dall'esercito argentino durante la guerra interna: i miei subordinati eseguivano i miei ordini.<ref>Citato in [http://www.ilgiornale.it/news/esteri/morto-jorge-videla-ex-dittatore-argentino-918213.html ''È morto Jorge Videla, ex dittatore argentino''], ''ilgiornale.it'', 17 maggio 2013.</ref>
 
{{Int|Dall'intervista de ''La Stampa''|citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1062_01_1980_0117_0003_15119323/ ''«Usciamo da una guerra crudele»''], ''La Stampa'', 31 maggio 1980}}
*Nel marzo del 1976 l'Argentina viveva in una situazione di caos politico, sociale e economico e subiva l'aggressione del terrorismo sovversivo. Non vi era nel Paese alcuna istituzione valida che potesse dare una risposta a questo stato di necessità. Ciò indusse le forze armate ad assumere il potere politico, fissando poco dopo l'obiettivo di istaurare col tempo una autentica democrazia.
*Dov'era il caos abbiamo l'ordine, dov'era l'anarchia abbiamo l'autorità, non l'autoritarismo, dov'era la stagnazione abbiamo il progresso. Dov'era la violenza abbiamo la pace.
*Dobbiamo evitare il gioco pendolare del passato tra governi militari forti e governi civili deboli e demagogici. Questa è la nostra strategia.
*L'obiettivo finale è di instaurare una democrazia piena, autentica, completa, ma nel tempo che sarà necessario.
*È evidente che l'Argentina fu aggredita dal terrorismo sovversivo, e che le forze armate affrontarono questa aggressione in uno stato di necessità, essendo in gioco il nostro modo di vita nazionale che è occidentale. Questo ci ha portati in una guerra vera e propria, che ci fu imposta. Ogni guerra è un fatto tremendo, in se stesso e nelle sue conseguenze. Anche questa guerra ha lasciato le sue conseguenze: un saldo di morti, di scomparsi e di detenuti... Ma anche di eroi e di martiri. Questo è il prezzo che l'Argentina ha dovuto pagare per vivere in pace, con libertà e dignità, come oggi vive. Il popolo argentino ha accettato che questo era il prezzo da pagare, ed è l'unico giudice che può pronunciare un giudizio di valore su queste circostanze. Questa è la nostra verità e non la nascondiamo.
*Periodicamente, direi settimanalmente, analizziamo la situazione di ogni detenuto e nella misura del possibile lo trasferiamo alla giustizia, o lo rimettiamo in libertà, o gli diamo l'opzione di lasciare il Paese. Ovvero, quando il suo grado di pericolosità è alto, rimane detenuto, perché certa percentuale dovrà rimanere in carcere. Quanto agli scomparsi, abbiamo iniziato investigazioni in funzione delle denunce fatte.
*Vi è stato un processo crudele, con morte, dolore e sacrificio, e non lo nascondiamo, come risultato della guerra in cui era in gioco la nazione argentina. È stato così e non lo nascondiamo. Ma accettare colpe, questo in nessun modo, perché non si è ucciso per uccidere, fu per preservare dei valori. La guerra è sempre dolore e sangue, ma quando vi è una causa superiore è giustificata. In nessun modo si può accettare una colpevolezza.
 
==Citazioni su Jorge Rafael Videla==