Vite parallele: differenze tra le versioni
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*Apparve allora il Crimiso e si videro i nemici che lo stavano attraversando: in testa le quadrighe con le loro terribili armi e già pronte alla battaglia, dietro diecimila opliti armati di scudi bianchi e che, a giudicare dallo splendido armamento, dalla lentezza e dall'ordine con cui marciavano, si suppose che fossero Cartaginesi. (27)
*'''Diogene''': O [[Dionisio II di Siracusa|Dionisio]], tu vivi in una condizione indegna di te.<br /> Dionisio si fermò e rispose: <br /> '''Dionisio''': O Diogene, mi fa piacere che tu abbia compassione delle mie sventure.<br /> '''Diogene''': Che dici?...<br /> Riprese Diogene.<br /> '''Diogene''': ...credi che io mi addolori per le tue sventure? Io sono sdegnato invece di vedere che uno schiavo quale sei, degno di invecchiare e morire da tiranno come tuo padre, viva qui con noi divertendosi e godendo.
*E quindi si impari, che le menti umane, qualora non acquistaron fermezza e forza dalla ragione e dallo studio della filosofia, sono nel menare le grandi imprese a fine, agevolmente scosse e trasportate da qualunque leggier laude e biasimo, e da' lor proprii discorsi vengono traviate.
*Raccontano, infatti, che secondo il mito la Sicilia è sacra a Core poiché qui avvenne il suo rapimento e perché l'isola fu offerta alla dea come dono di nozze. (8,8)
*Un giorno che si erano messi a pescare insieme, discutevano pieni di meraviglia della bellezza del mare e della magnificenza dei luoghi e uno, che militava nelle file dei Corinzi, disse: Voi, che pure siete Greci, vi date da fare per asservire ai barbari una città così grande e adorna di tali bellezze, permettendo che i Cartaginesi, i più malvagi e i più crudeli degli uomini, abitino vicino a noi, quando invece bisognerebbe pregare perché molte Sicilie si estendessero davanti alla Grecia per proteggerla dai Cartaginesi. (20, 2-11)
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