Giorgio Napolitano: differenze tra le versioni
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*Con l'ingresso della [[Croazia]] nell'[[Unione Europea]] i popoli croato e italiano condividono un futuro comune nell'Europa unita. Radici profonde uniscono i nostri popoli e ci assegnano anche il dovere di ricordare le tragedie e le divisioni causate dalle ideologie totalitarie e dal più cieco [[nazionalismo]] nel secolo scorso.<ref>Citato in Giorgio Napolitano, ''[http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/06/30/news/napolitano-evento-storico-e-trieste-ritorna-crocevia-1.7341541 Napolitano: «Evento storico e Trieste ritorna crocevia»]'', ''il Piccolo'', 30 giugno 2013.</ref>
*Desidero sottolineare che nulla ci è stato detto per confutare analisi come quella citata dal collega Spaventa secondo cui, di fronte ad una tendenza alla rapida svalutazione della [[lira italiana|lira]] rispetto al marco, che discende dallo scarto attualmente così forte tra tasso di inflazione italiano e tedesco, le regole dello SME ci possano portare ad intaccare le nostre riserve e a perdere di competitività, ovvero a richiedere di frequente una modifica del cambio, una svalutazione ufficiale e brusca della lira fino a trovarci nella necessità di adottare drastiche politiche restrittive.<ref name=sed0383>Dall'intervento alla ''[http://web.archive.org/web/20121017005414/http://www.camera.it/_dati/leg07/lavori/stenografici/sed0383/sed0383.pdf Camera dei Deputati, Seduta di mercoledì 13 dicembre 1978]'', p. 51 del supporto digitale, p. 24995 del supporto cartaceo.</ref>
*Di [[Francesco De Martino|De Martino]], personalità eminente della cultura e della vita pubblica italiana, desidero ricordare soprattutto la passione e l'impegno di socialista e di meridionalista.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/online/politica/demartino/cordoglio/cordoglio.html Il cordoglio dell'Italia politica
"De Martino, politico nobile"]'', ''la Repubblica'', 18 novembre 2002</ref>
*{{NDR|Sull'intervento militare internazionale in Libia nel 2011}} Dire che il governo {{NDR|Berlusconi IV}} fosse contrario e che cedette alle pressioni del capo dello Stato in asse con [[Nicolas Sarkozy|Sarkozy]], non corrisponde alla realtà. I miei rapporti con l'allora presidente francese erano di certo poco intensi e tutt'altro che basati su posizioni concordanti in un campo così controverso. E non soltanto io trovai fondate le considerazioni del Consigliere Archi,<ref>Bruno Archi era il consigliere diplomatico della Presidenza del Consiglio dei Ministri che era in contatto diretto con New York mentre veniva approvata la risoluzione dell'ONU che autorizzò l'inervento militare in Libia.</ref> ma concordarono con esse anche autorevoli membri presenti del governo, come il Ministro della Difesa La Russa. L'Italia era interessata a che il da farsi sul piano internazionale in difesa dei diritti umani e del movimento della primavera in Libia non rimanesse oggetto di una sortita francese fuori di ogni regola comune, ma si collocasse nel quadro delle direttive dell'Onu e nell'ambito di una gestione Nato.<ref>Dall'intervista di Claudio Tito, ''[http://www.repubblica.it/politica/2017/08/03/news/napolitano_le_bombe_contro_gheddafi_basta_distorsioni_ridicole_decise_berlusconi_non_io_-172226178/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P3-S1.8-T1 Napolitano: “Le bombe contro Gheddafi. Basta distorsioni ridicole: decise Berlusconi non io"]'', ''Repubblica.it'', 3 agosto 2017.</ref>
*È così venuto alla luce un equivoco di fondo, di cui le enunciazioni del consiglio di Brema sembravano promettere lo scioglimento in senso positivo e di cui, invece, l'accordo di Bruxelles ha ribadito la gravità: se cioè il nuovo sistema monetario {{NDR|lo [[Sistema monetario europeo|SME]]}} debba contribuire a garantire un più intenso sviluppo dei paesi più deboli della Comunità, delle economie europee e dell'economia mondiale, o debba servire a garantire il paese a moneta più forte, ferma restando la politica non espansiva della Germania federale e spingendosi un paese come l'Italia alla deflazione.<ref name=sed0383/>
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