Cassiodoro: differenze tra le versioni

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*Di un unico male soffre infatti quella provincia travagliata per non godere di una piena felicità, turbata com'è frequentemente dalla crudeltà di questo timore {{NDR|dell'eruzione del [[Vesuvio]]}}. Tuttavia non pensiamo ora che ora l'evento sia così severo: si hanno infatti segnali violenti in anticipo, affinché le avversità possano essere più tollerabili. Infatti la bocca di quella montagna, lottando contro la natura, brontola con sforzi tanto enormi che il conseguente sfogo terrorizza le vicinanze con un una scossa molto rumorosa. L'aria di quel luogo è allora offuscata dalla pessima esalazione, e lungo quasi tutta l'Italia si conosce quando quella furia si smuove.
:''Laborat enim hoc uno malo terris deflorata provincia, quae ne perfecta beatitudine frueretur, huius timoris frequenter acerbitate concutitur. sed non in totum durus est eventus ille terribilis: praemittit signa gravia, ut tolerabilius sustineantur adversa. Tantis enim molibus natura rixante montis illius hiatus immurmurat, ut excitatus quidam spiritus grandisono fremitu vicina terrificet. fuscantur enim aera loci illius exhalatione taeterrima et per totam paene Italiam cognoscitur, quando illa indignatio commovetur.'' (da ''Variae'', IV, L, 3–4)<ref>In ''[http://monumenta.ch/latein/text.php?tabelle=Cassiodorus&rumpfid=Cassiodorus,%20Variae,%2004,%20%2050&nf=1 Cassiodorus, Variae, 4, L FAUSTO PRAEFECTO PRAETORIO THEODERICUS REX]'', ''monumenta.ch''.</ref>
*{{NDR|Sul [[Salmi|Salmo]] 136}} La bontà misericordiosa di Dio brilla in ogni versetto di questo Salmo come altrettante stelle.<ref>Citato in [[Gianfranco Ravasi]], ''L'incontro: ritrovarsi nella preghiera'', Milano, Oscar Mondadori, Milano, 2014, p. 47. ISBN 978-88-04-63591-8</ref>
*Precipitano in rovina tutte le cose che si allontanano dall'amore della tua maestà. Amarti è salvarsi, temerti è godere, trovarti è essere cresciuti, l'averti perduto è morire. Servirti è più nobile che conquistare i regni del mondo, poiché diventiamo da servi figli, da empi giusti, da schiavi liberi.<ref>Da ''De anima'', XVIII; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
 
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==Bibliografia==
*Cassiodoro, ''[https://books.google.it/books?id=2wknHZ1T0RMC&lpg=PA117&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Le Istituzioni]'', a cura di Marco Donnini, Roma, Città Nuova, Roma, 2001. ISBN 88-311-1026-8
 
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