Sophie Scholl

antinazista tedesca

Sophie Scholl (1921 – 1943), scrittrice tedesca.

Busto di Sophie Scholl collocato nel Walhalla a Donaustauf, nei pressi di Ratisbona

Citazioni di Sophie Scholl modifica

  • Come non posso vedere un torrente limpido, senza bagnarvi perlomeno i piedi, così non posso passare davanti a un prato a maggio senza fermarmi. Non c'è niente che attiri di più di questa terra profumata, su cui le fioriture del cerfoglio ondeggiano come una lieve spuma, mentre gli alberi da frutto tendono i loro rami coperti di fiori come se volessero emergere da questo mare di beatitudine. E io, io devo per forza lasciare la strada e addentrarmi in questa pienezza multiforme di vita.
    Senza più pensare a niente altro, mi arrampico su per la scarpata e mi trovo immersa fino alla vita nei fili d'erba rigogliosi e nei fiori. (citato in Hermann Vinke, La breve vita di Sophie Scholl, p. 21)
  • Avverto intorno a me tutto questo germogliare, mi rallegro per gli arbusti di cerfoglio, su cui sono posate nuvolette di minuscoli insetti neri, per i fiori bagnati di rosso dell'acetosella, per gli steli sottili che s'inclinano a Oriente. (citato in Hermann Vinke, La breve vita di Sophie Scholl, p. 22)
  • Chi non conosce Heinrich Heine, non conosce la letteratura tedesca. (citato da Inge Aicher Scholl in Hermann Vinke, La breve vita di Sophie Scholl, p. 39)
  • Posso pensare a te in tutta tranquillità. E sono contenta di poterlo fare senza nessuna costrizione, perché lo voglio. È bello quando due sono insieme senza obbligarsi con delle promesse a rincontrarsi di nuovo in momenti stabiliti o a restare sempre insieme. Semplicemente percorrono insieme un tratto di strada, e se succede che le loro strade si separino, ognuno continua tranquillo per la sua direzione. (citato in Hermann Vinke, La breve vita di Sophie Scholl, p. 49)

Citazioni su Sophie Scholl modifica

  • Un giorno Sophie rimase a letto – noi tre sorelle dormivamo insieme in una grossa camera da letto – e pensai che non si sentisse bene. Invece stava seduta appoggiata ai cuscini e scriveva. Le domandai: "Che fai?" Mi rispose: "Scrivo il mio testamento!" Suonava così buffo, pensando a quelle che erano allora le nostre ricchezze! Eppure oggi, quando penso a questo elenco di effetti personali, penso anche: in fondo si trattava davvero di un testamento. Poi lo mise in un cassetto del comodino. Oggi quel foglio non esiste più. (Inge Aicher Scholl)
  • [Adolf Hitler] Nello stesso spietato modo [fucilandoli o inducendoli al suicidio] si era comportato nel febbraio dell'anno prima quando Sophie Scholl e suo fratello, due studenti, anch'essi cattolici, influenzati dall'idealismo religioso e morale del loro professore, Kurt Huber, avevano distribuito manifestini nei quali si leggeva «il nome della Germania sarà macchiato per sempre se la gioventù tedesca non insorgerà finalmente ad annientare i suoi oppressori e a far rivivere lo spirito dell'Europa.» (Alberto Tagliati)
  • Quando fu il momento di scegliere il campo di studi in cui proseguire, dopo gli esami di maturità, ci saremmo aspettati che Sophie scegliesse l'Accademia delle Belle Arti, lei invece ci sorprese tutti dichiarando: "L'arte non è una cosa che si possa imparare. Mi iscrivo a Biologia". (Inge Aicher Scholl)
  • Con la più grande naturalezza Sophie aveva proposto di leggere Heinrich Heine. Quando aveva visto che tutte erano rimaste rigide e senza parola, perché Heine era un poeta ebreo, aveva detto in un sussurro: "Chi non conosce Heinrich Heine, non conosce la letteratura tedesca". (Inge Aicher Scholl)

Bibliografia modifica

  • Hermann Vinke, La breve vita di Sophie Scholl (Das kurze Leben der Sophie Scholl), traduzione di Anna Santangelo, Thema Editore, Bologna, 1991. ISBN 88-7159-079-1

Voci correlate modifica

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