Sofia Bisi Albini

scrittrice e giornalista italiana

Sofia Bisi Albini (1856 – 1919), scrittrice italiana.

Sofia Bisi Albini fotografata da Mario Nunes Vais

Citazioni di Sofia Bisi Albini modifica

  • Fu un privilegio l'assistervi e quei pochi benedicevano la loro fortuna e la ripensavano sempre con commozione... Spettacolo più commovente non è possibile immaginare. Dodici candide culle infiorate di freschi gigli, ricoperte di un velo bianco... erano nella grande stanza decorata per l'occasione. Un'onda di purezza fra donne anche omicide, ladre, e con essa, tutto un mondo di ricordi innocenti, di pensieri buoni, di propositi onesti. Si volle dare solennità alla entrata delle culle e fu bene. Non doveva passare inosservato simile avvenimento. Era il degno coronamento dell'opera educativa di Guglielmina Ronconi e il discorso che ella tenne su ciò che il dolore può essere per l'anima umana, sulla vita rigenerata che attende quelle donne dopo aver scontata la pena, della purificazione e della santificazione che può essere la maternità anche per la donna più colpevole fu di tale eloquenza che tutti i volti tremavano di emozione.[1].
  • La festa si chiuse con una visita a tutto il carcere delle Mantellate. Chi dice che in Italia non è possibile mantenere quella scrupolosa nettezza che ammiriamo nei paesi del nord...? dal pianterreno, all'ultimo piano (uno dei tanti meriti delle Suore) le carceri di Roma sono un miracolo di candore e ieri ammiravamo la nuova infermeria, piena di aria e di sole, con camere a due letti, stanza per operazioni e stanze da bagno.[1]
  • Quando fummo nel cortile, al momento di uscire, udimmo grida in alto. Alzammo gli occhi e ad ognuna delle finestre delle celle scorgemmo visi di donne e mani salutanti... mandavano baci a lei, a Gulielmina Ronconi.[1]

Incipit di Le nostre fanciulle modifica

Voi che giungete ora nella vera vita non sapete come essa sia mutata da qualche anno a questa parte. L'orizzonte si è meravigliosamente allargato, continuamente si sale con lo spirito e con la coscienza verso altezze che erano, anni fa, avvolte in brume paurose.
La coltura diffusasi e cresciuta con una rapidità incredibile, ci mostra ora come fosse falsa l'opinione ch'essa potesse aumentare l'orgoglio, e mettere armi di combattimento nelle mani d'inetti e di corrotti. Certamente vi è sempre nel fondo d'ogni cosa in fermento una massa oscura, che, lottando per liberarsi dalla feccia che la trattiene e poter venire in su, verso la parte pura, sommuove la prima e l'intorbida; ma l'aspirazione a inalzarsi in un modo o nell'altro, e uscire dall'oscurità, è sempre un movimento che onora l'uomo più del vivere in una bestiale ignoranza, obbedendo solo a istinti o a voleri altrui.
Lo studio è veramente come un gran faro che rischiara gli angoli più oscuri così della scienza come della coscienza, e ormai non v'è chi non senta che uno dei doveri, più urgenti, è di diffondere più ch'è possibile l'istruzione, per vincere quel brutale nemico dell'umanità: l'ignoranza.
Guardiamo un poco al mondo femminile, figliole, per comprendere il beneficio della coltura.

Bibliografia modifica

Note modifica

  1. a b c Citato in Lina Pennesi, Missionaria dei tempi nuovi, C. d. V., 1950.

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