Lina Pennesi (–), scrittrice italiana.

Missionaria dei tempi nuovi

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Era nata Guglielmina Ronconi in una fredda giornata del gennaio 1864, a Pesaro, nobile città, ricca di bellezze naturali, di storia e di arte sulle rive marchigiane dell'Adriatico.
Suo padre, avvocato Francesco, protonotaio della Provincia, sposato a Caterina Fattori, figlia anch'essa d'un avvocato illustre, Domenico, e oriunda per parte materna, da gente di legge e da terra fiamminga, apparteneva a una famiglia patrizia, originaria del Feltro, che si era distinta nei secoli, con uomini di spada, di toga e d'abito monastico: di questa Famiglia è, più lontano nel tempo, il Beato Amato Ronconi, monaco penitente del secolo XIII, protettore di Saludecio (Rimini); e. vicino, invece fratello dell'avvocato Francesco, il monaco camaldolese, zio paterno di Guglielmina, morto a Gubbio in concetto di santità, nel tempo in cui la famiglia Ronconi di Pesaro si distingueva per fedeltà alla tradizione cristiana cattolica e insieme («... quae unt Caesaris Caesari, quae sunt Dei Deo...») per fervore patriottico, in quegli ardui, ma anche gloriosi anni del nostro primo Risorgimento.

Citazioni

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  • Si moltiplicavano e si ingrandivano ormai nella vita di Guglielmina Ronconi il dolore, l'amore e il lavoro! (p. 33)
  • Intanto anche il dolore del cuore s'era moltiplicato in nuovi distacchi e il dolore dello spirito s'era allargato, abbracciando nuovi dolori umani. Lo spettacolo, allora assai penoso, a Napoli, degli emigranti aveva attirato la sua attenzione sino a suscitare subito in lei la commozione lirica della poetessa e a determinare più tardi benefiche proposte della studiosa di fenomeni sociali e confortatrice delle sofferenze umane. (p. 35)
  • Continuava a ingentilire l'attività intellettuale con studi letterari e creazioni poetiche (molte, le poesie di Guglielmina Ronconi, di nobili forme e di nobilissime ispirazioni) e nasceva il desiderio di raggiungere la sede maggiore, la migliore per ogni più alta ispirazione: Roma! (p. 37)
  • Chi scrive l'ha udita tante volte ripetere: «Iddio mi ha dato questo dono (il dono della parola) ed io debbo usarne per tutti; specialmente per le sorelle minori!» (p. 50)
  • Molti i Santi e le Sante protettori e protettrici di questa o quell'Arma, ma la Ronconi desiderava che S. Longino fosse nominato Protettore di tutto l'Esercito Italiano, parendole che a nessuno spettasse questo titolo più che a lui, soldato romano, divenuto cristiano e avviato alla santità sul Calvario, partecipe della Divina Tragedia, con una missione di cui ignaro quanto significativo esecutore: aprire il Cuore dell'Uomo Dio a tutta l'umanità!

Bibliografia

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  • Lina Pennesi, Missionaria dei tempi nuovi. Guglielmina Ronconi, Tip. S. P. – C. d. V., 1950.