Secessione dell'Aventino

protesta dei deputati antifascisti italiani (1924-1926)

Citazioni sulla secessione dell'Aventino.

  • L'Aventino avvertì, con irrimediabile ritardo, l'umore di buona parte del paese: e capì che Mussolini non si era abbandonato immediatamente, dopo l'arresto di Zaniboni e Capello, a spettacolari misure repressive – rifiutò per il momento il ripristino della pena di morte che gli veniva richiesto a gran voce da molti – proprio per consentire che il processo di fascistizzazione morbida si svolgesse senza sussulti. Evirati i grandi giornali di opposizione, vessati i quotidiani di partito (alcuni, come La Rivoluzione liberale e Il Popolo, erano stati costretti a chiudere), l'Aventino poteva riacquistare una voce solo tornando in aula. I comunisti l'avevano capito quasi immediatamente, ed infatti si erano ripresentati alle sedute. In altri gruppi la tendenza al ritorno acquistava forza crescente. Ma a questo punto, reso forte, nella sua intransigenza, dal complotto Zaniboni, politicamente provvidenziale, Mussolini era risoluto a sbarrare loro il passo. Gli aventiniani non avrebbero potuto rovesciare i rapporti di forza in un Parlamento dove la maggioranza governativa era solida. Ma le loro critiche e le loro polemiche sarebbero state fastidiose. (Indro Montanelli (Indro Montanelli e Mario Cervi)
  • L'onorevole Mussolini ha tutte le fortune politiche: a me l'opposizione ha sempre dato fastidi e travagli, con lui se ne va dal Parlamento e gli lascia libero il campo. (Giovanni Giolitti)

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