Ruggero Settimo
ammiraglio e politico italiano (1778-1863)
Ruggero Settimo (1778 – 1863), ammiraglio e politico italiano.
Citazioni su Ruggero Settimo
modifica- Gli sforzi supremi e le successive rivoluzioni, i conati della Sicilia contro i napoletani pel riconoscimento dell'indipendenza dell'isola e per la riscossa dall'assolutismo, tutta questa lotta di popolo a popolo e da idea ad idea, è senza meno incarnata, immedesimata nella nobile e veneranda figura di Ruggero Settimo, il cui nome era il più popolare che mai nella Sicilia pria dello sbarco di Garibaldi, oggi solamente secondo al nome dell'eroe di Palermo. (Aristide Calani)
- Ruggero Settimo è grande di statura, quantunque ora abbattuto dagli anni; la sua fronte è ampia, dolce e benevolo lo sguardo, bianca la capigliatura; tutto nella sua figura concorre a quella maestà che gli hanno acquistata le sue alte virtù morali.
Ha fatto sempre mostra di coraggio civile nelle difficili occasioni; pieno di una lealtà pari ad ogni elogio, tranquillo nella cattiva e nella buona fortuna, senza ombra di ambizione e solo amante del bene della patria; affabile con tutti e dignitoso, egli è cinto dell'aureola delle antiche virtù in lui rinnovate, e così passerà la sua immagine a traverso la riconoscenza e la memoria del secolo avvenire. (Aristide Calani)
- Ruggiero Settimo era stato una semplice mediocrità, salvo qualche nobile tratto che gli si attribuisce nella sua vita privata; ma la rivoluzione, com'è suo costume, ne fece un eroe de' tempi favolosi. Quando fu eletto presidente e poi dichiarato capo della rivoluzione siciliana[1], era fiacco di mente; stavagli però a lato l'astuto Mariano Stabile, il quale gli facea fare tutto quel che volea, tanto da comprometterlo in affari poco delicati. (Giuseppe Buttà)
Note
modifica- ↑ Nei moti del 1820-21, fece parte del governo provvisorio di Palermo.
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