Romeo Carugati

giornalista, librettista e critico teatrale italiano

Romeo Carugati (1861 – 1911), giornalista, librettista e critico teatrale italiano.

Citazioni su Romeo Carugati modifica

Renato Simoni modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Era una figura tipica: la trascuratezza nel vestire, la poca cura di sé, quel suo modo nebuloso e fantastico di abbigliarsi con vaste giacche sformate e sfibrate, con cravatte stinte sulle quali si immalinconiva e si faceva opaca la lucida virtù dell'oro di qualche spilla inverosimile, contribuivano a far di lui qualche cosa di inusitato, di così sbalorditivo, che, chi lo vedeva per la prima volta entrare nella luce fastosa di una sala di teatro, si domandava chi fosse e di dove venisse.
  • A chi gli chiedeva: «Carugati, perché dai così poca importanza alla tua toilette?», rispondeva: «La mia toilette sarà quello che sarà, ma intanto io non ho debiti». Correvano delle amene leggende sul conto suo: «Io a teatro scrivo i miei appunti sui polsini». Avrebbe detto una volta; e, di rimando, qualcuno gli avrebbe risposto: «Li scriverai col gesso». Vero o immaginario che ciò fosse, una cosa è certa, che la sorpresa, la curiosità, la stessa malizia dei suoi osservatori, non lo conturbavano affatto. Egli se ne andava per la città, sereno, col suo passo un po' strascicato, ostentando come un'originalità i caratteri bizzarri del suo disordine. E, qualche volta, mentre parlava dell'ultima commedia, qualche topolino bianco gli faceva capolino dalle tasche.
  • Una causticità un po' salace e spesso felice, una certa rudezza nel dire, gli crearono fama di giudice schietto e indipendente. Non tutti i giudizi che diede erano equi; però egli non mancava di bontà, ed era, in ogni modo, incapace di trattenere entro di sé quello che gli pareva il vero. Tentò il teatro e il libretto d'opera, senza fortuna. Ebbe l'amicizia, un po' per paura, un po' per simpatia, soprattutto degli artisti lirici, dei quali conosceva i pregi e i difetti, e satireggiava con vivacità il gergo e le abitudini. Era un uomo di ingegno; di un ingegno un po' rozzo, un po' impreparato, ma appariscente e colorato.

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