Robert Sheckley
Robert Sheckley (1928 – 2005), autore di fantascienza statunitense.
Mai toccato da mani umane
modificaMai toccato da mani umane
modificaHellman estrasse con un paio di pinze l'ultimo ravanello dalla scatola di latta. Lo sollevò per farlo ammirare a Casker e lo posò delicatamente sul banco di lavoro accanto al rasoio.
— Magnifico pranzo per due uomini adulti — disse Casker, lasciandosi cadere su una delle poltroncine imbottite dell'astronave.
— Se preferisci lasciare a me la tua porzione… — suggerì Hellman.
Citazioni
modifica- Se cibo e veleno di una certa creatura sono entrambi veleno per voi, allora cercate di mangiare qualcos'altro. (p. 30)
Si sentì un fracasso di scatole che cadevano. — Presto… presto!
— Cosa c'è che non va? — chiese Hellman, riuscendo finalmente a mettersi in piedi e a impugnare il lanciafiamme.
— È lo speciale Super Veicolo. Mi ha spinto in un angolo, dietro una catasta di casse. Hellman! Sembra stia pensando che il suo cibo… sono io!
[Robert Sheckley, Mai toccato da mani umane (Untouched by Human Hands, 1954), traduzione di Dianella Selvatico Estense, Urania Collezione 7, Mondadori]
Pellegrinaggio alla Terra
modificaAlfred Simon era nato su Kazanga IV, il piccolo pianeta agricolo vicino ad Arturo. Tirava avanti coltivando i campi di grano e passava lunghe e silenziose notti ad ascoltare le canzoni d'amore della Terra.
La vita era abbastanza piacevole, su Kazanga. Le ragazze erano piene di salute, allegre, aperte e accondiscendenti, ottime compagne per una gita sulle colline o per una nuotata nel fiume; eccellenti amiche, insomma, ma per niente romantiche!
Si trovò in strada e provò il desiderio di allontanarsi dalla Terra, dove le attività commerciali si spingevano ben oltre quello che un uomo normale possa sopportare.
S'incamminò rapido e la sua Penny camminava accanto a lui, il volto trasfigurato dall'amore per lui, per l'altro, per te, e te, e...
Naturalmente andò al tirassegno.
— Vuoi provare? — chiese l'uomo.
Alfred Simon perse la mira. — Pronte? — domandò.
[Robert Sheckley, Pellegrinaggio alla Terra (Pilgrimage to Earth, 1956), traduzione di Eugenio Gaglia, Urania Collezione 7, Mondadori]
La montagna senza nome
modificaDengue, l'osservatore, dormiva con la bocca aperta sdraiato in una poltrona di tela. Morrison uscì dalla tenda del quartier generale stando bene attento a non svegliarlo. Aveva già abbastanza guai… Doveva ricevere una delegazione di indigeni, gli stessi scatenati che s'erano messi a battere il tam-tam dietro le colline. Poi doveva occuparsi della distruzione della montagna senza nome.
Citazioni
modifica- I mondi non potevano essere posseduti, soltanto occupati. Quel pianeta apparteneva più legittimamente ai vari milioni di pionieri terrestri che lo avrebbero utilizzato, che non alle poche centinaia di selvaggi che scorrazzavano sulla sua superficie.
Questa era la tesi prevalente sulla Terra. (p. 54)
— Tutti gli uomini sono imbarcati — disse. — I portelli sono chiusi. Siamo pronti per partire, signor Morrison.
Morrison si abbandonò nella poltroncina e sorrise stancamente.
— Siamo pronti — disse. — Ma dove andremo?
[Robert Sheckley, La montagna senza nome (The Mountain Without a Name, 1955), traduzione di Andreina Negretti, Urania Collezione 7, Mondadori]
AVVISO: «Le regole della normalità saranno temporaneamente sospese e nuove regole verranno istituite. Non è detto che le nuove saranno diverse dalle vecchie, ma per il momento nessuna precisazione può essere fornita. La cosa migliore da fare è evitare situazioni conflittuali, passare il resto della giornata a letto, calmarsi».
[citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993]
Scambio mentale
modificaMarvin Flynn lesse il seguente annuncio nella piccola pubblicità della "Stanhope Gazette": Marziano 43enne, serio, ordinato, colto, desidera far scambio di corpo con terrestre di tendenze analoghe. Periodo: 1° agosto – 1° settembre. Referenziato. Mediatori riconosciuti e autorizzati. Questo normalissimo annuncio fu sufficiente a far galoppare il polso di Flynn. Scambiare il corpo con un marziano... L'idea era eccitante, ma anche repellente sotto certi aspetti.
Queste visioni domestiche lo rassicurarono. Tutto sembrava com'era sempre stato. E così, con buona grazia e del tutto volontariamente Marvin accettò il suo mondo al valore nominale, sposò Marsha Baker, e visse per sempre felice e contento.
Scarpe
modificaLe mie scarpe erano logore e stavo passando davanti a un negozio di vestiario usato, quindi entrai per vedere se avessero qualcosa che mi stesse bene.
L'assortimento che si trova in posti del genere non è propriamente di buon gusto. E le taglie che hanno non s'adattano a un piede normale come il mio. Ma stavolta ebbi un colpo di fortuna. Un paio di magnifiche scarpe robuste, fatte per durare.
Carlton Johnson non era l'uomo giusto, e nemmeno io. Ma qualcuno che conosci bacerà il suolo su cui cammini per averle, credimi.
E con ciò, cominciai a guidarla verso la porta.
— Quando ti sentirò ancora? — lei disse.
— Non preoccuparti, chiamerò io — le dissi, crogiolandomi in quella spregevole menzogna e nella mia inutile esistenza.
Bibliografia
modifica- Robert Sheckley, Mai toccato da mani umane, Urania Collezione 7, Mondadori, 2003.
- Robert Sheckley, Scarpe (Shoes, 2002), traduzione di Fabio Feminò, Urania Millemondi 42, Mondadori, 2006.
Altri progetti
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Opere
modifica- Scambio mentale 1966