Ready-made

opera d'arte contemporanea costituita da un oggetto di uso comune

Citazioni sul ready-made.

  • Con il ready made l'arte spostava il proprio obiettivo dalla forma del linguaggio a quanto veniva detto. (Joseph Kosuth)
  • Il problema dei ready-made è che non puoi sapere, soltanto osservandoli, ciò che la persona che li ha messi di fronte a te sta cercando di dirti, a meno che non li abbia alterati in modo significativo. Neppure l'atto di esporli in una galleria d'arte, che sia un mucchio di mattoni,[1] un sacco della spazzatura[2] o un letto sfatto,[3] li rende automaticamente opere d'arte così come una tela con della pittura sopra non è automaticamente un dipinto. L'arte può essere fatta con qualunque cosa – così come Picasso ci ha dimostrato quando ha assemblato il sellino e il manubrio di una bicicletta creando la testa di un toro[4] – ma deve essere fatta. (Julian Spalding)
Fontana (1917) di Marcel Duchamp, esempio di ready-made

Note modifica

  1. Riferimento a The Bricks o Equivalent VIII di Carl Andre, esposto alla Tate Gallery di Londra nel 2011.
  2. Riferimento a una parte dell'installazione Recreation of First Public Demonstration of Auto-Destructive Art di Gustav Metzger che consisteva in un sacco di plastica trasparente contenente dei rifiuti. Nel 2004, durante una riproposizione dell'installazione alla Tate Britain di Londra il sacco è stato gettato via da un addetto delle pulizie, inconsapevole che facesse parte dell'opera d'arte.
  3. Riferimento a My Bed di Tracey Emin, esposto alla Tate Gallery di Londra nel 1999.
  4. Tête de taureau del 1942. Cfr. Bull's Head.

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