Professione: reporter
film del 1975 diretto da Michelangelo Antonioni
Professione: reporter
Titolo originale |
Professione: reporter |
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Lingua originale | inglese, tedesco e spagnolo |
Paese | Italia, Francia, Spagna |
Anno | 1975 |
Genere | drammatico |
Regia | Michelangelo Antonioni |
Sceneggiatura | Michelangelo Antonioni, Mark Peploe, Peter Wollen |
Produttore | Carlo Ponti |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Professione: reporter, film italo-franco-spagnolo del 1975 con Jack Nicholson e Maria Schneider, regia di Michelangelo Antonioni.
Tutti i giorni sparisce qualcuno. Ogni volta che uno esce da una stanza.
Frasi
modifica- Sono scappato da tutto. Da mia moglie. Dalla mia casa. Da un figlio adottato. Da un lavoro di successo. Da tutto eccetto le cattive abitudini di cui non riesco a liberarmi. (David Locke)
Dialoghi
modifica- La ragazza: Tutti i giorni sparisce qualcuno.
David Locke: Ogni volta che uno esce da una stanza.
- David Robertson: E adesso cosa vedi?
La ragazza: Un uomo che si gratta la spalla. Un bambino che tira dei sassi... e polvere. C'è molta polvere qui. Non è strano come succedono le cose? Come le costruiamo? Sarebbe terribile essere ciechi.
David Robertson: Io conoscevo un uomo che era cieco. Quando arrivò all'età di 40 anni si fece fare un'operazione e riacquistò la vista.
La ragazza: E cos'ha provato?
David Locke/ David Robertson[ultime parole]: All'inizio era... felice... incantato... facce, colori, paesaggi. Ma poi tutto cominciò a cambiare. Il mondo era molto più brutto di come se l'era immaginato. Nessuno gli aveva mai detto quanto sporco fosse. Quanta miseria. Vedeva squallore dappertutto. Quando era cieco attraversava la strada da solo con un bastone. Dopo aver riacquistato la vista, lo prese la paura. Cominciò a vivere nell'oscurità. Non usciva più di casa. Dopo tre anni si tolse la vita. Ma tu che cazzo ci fai qui con me...
Citazioni su Professione: reporter
modifica- È un'opera di grande dimensione artistica, collocabile nella sala principale del museo immaginario del cinema degli anni '70. Naturalmente il mercato del cinema che guarda soltanto alla cassetta senza pregiudiziali artistiche, ha finito per dare Oscar, Palme e Oneri Vari ad opere mastodontiche e spettacolari, ma per lo spettatore intelligente sarà facile selezionare il grano dal loglio. (Franco Nebbia)
- [Professione: reporter] In tutto il film si respira un'aria di morte imminente, come in un giallo, e in fin dei conti è un giallo di inusitata fattura. Si sente il gravame di tanta letteratura che spazia da Rimbaud (fuga in Africa e fuga dall'Africa) a Moravia, a Sartre, a Camus a Pirandello. (Franco Nebbia)
- Michelangelo Antonioni, con Professione: reporter ha fatto il suo film più rigoroso ed essenziale. (Alberto Moravia)
- Questa storia di Professione: reporter, ultimo film di Michelangelo Antonioni, a tutta prima fa pensare al Fu Mattia Pascal di Pirandello. Ma Pirandello vuole dimostrare, in maniera sarcastica e paradossale, che l'identità è un mero fatto sociale, cioè che esistiamo in quanto gli altri riconoscono la nostra esistenza; mentre Antonioni sembra pensare giusto il contrario e cioè che esistiamo, sia pure come grumo di dolore, anche e soprattutto fuori della società. (Alberto Moravia)
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