Premiata Ditta

quartetto comico italiano

La Premiata Ditta è un quartetto comico formato da due uomini (Pino Insegno e Roberto Ciufoli) e due donne (Tiziana Foschi e Francesca Draghetti).

Pino Insegno, uno dei membri della Premiata Ditta.

Citazioni della Premiata Ditta

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Citazioni sulla Premiata Ditta

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  Citazioni in ordine temporale.

  • [Sugli inizi, riferendosi a Roberto Ciufoli] Eravamo amici ed entrambi degli scout. La sera ci occupavamo spesso dell'animazione attorno al fuoco. Fu la nostra primissima palestra, inventavamo storie e realizzavamo sketch. [«Poi, al liceo, Ciufoli finì in classe con Pino Insegno e l'intesa fra i tre scattò praticamente in automatico»] [...] iniziammo molto presto a fare delle cose insieme. Pensa che il primissimo spettacolo lo potemmo mettere in piedi grazie alla pensione di sua nonna [ride, ndr]. Per realizzare Giulio Cesare è... ma non lo dite a Shakespeare affittammo il teatro parrocchiale per tre repliche. Eravamo giovani e squattrinati e la nonna di Pino ci girò una delle sue mensilità, portandoci fortuna.
  • [Sugli inizi] Entrammo al G.B. Show e ci ritrovammo magicamente in tv. Lavorammo con un gigante come Gino Bramieri e per noi fu incredibile. Ci restammo per quattro anni, fino a quando non siglammo un altro incontro pazzesco. [«Quello con Gianni Boncompagni»] Esatto. Selezionò me, Pino e Roberto per Pronto, chi gioca? ed esattamente in quell'occasione, su sua richiesta, diventammo un quartetto. [...] Erano gli anni in cui stavano esplodendo Solenghi, Lopez e Marchesini e per noi il Trio era fonte di ispirazione. Gianni non volle ripetere la formula dei due uomini e una donna e secondo me ci vide lungo. Motivo per cui subentrò Tiziana [Foschi, ndr].
  • All'inizio venivamo introdotti semplicemente con i nostri cognomi. Quartullo ebbe questa illuminazione e il nome ci piacque da subito. Premiata Ditta ci suonava simile a quelle scritte che si trovavano nelle scatole di latta dei biscotti. Forniva un senso di prestigiosa artigianalità.
  • Sono sempre stata contraria ad un tipo di comicità fatta di cliché. Nel senso che ai nostri tempi spesso le donne nella comicità venivano relegate ad un ruolo estetico, non fattivo. Su questo non ho mai ceduto: io e Tiziana non siamo mai state subalterne agli uomini. [«In effetti, nella Premiata Ditta nessuno dei componenti ha mai prevalso sugli altri»] Abbiamo sempre spartito la torta al 25%. Nessuno di noi ha mai contato il numero di battute dell'altro, per il semplice motivo che partivamo dal principio dell'equivalenza dei ruoli. Anche quando scrivevo, non scrivevo per me, bensì per quattro.

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