Pierre Devaux

giornalista francese
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Pierre Devaux (1901 – 1960), scrittore francese.

Prefazione a «Il Cronastro»

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Scienza e Avventure! Ecco lo «slogan» eroico di tutta la vita moderna. Noi viviamo in un mondo dinamico, votato alla poesia violenta e alla gloria della Scienza. Ascoltate... treni di 800 tonnellate giungono tra il turbinio dagli autodromi; i freni stridono il rombo lacerante di un aereo a reazione scoppia fendendo l'atmosfera come una sciabola. Ascoltate, tendete l'orecchio... voci vi parlano da tutti gli orizzonti. È il crepitio dei martelli delle carene che chiama il vento di alto mare, sono i colpi sordi dei martelli pneumatici, lo scoppiettare dei diesel, il gemito alato delle macchine elettriche, il tuonare universale dei motori, basso musicale della nostra civiltà meccanica... Un vento di entusiasmo, attraversato da lampi, diradando vapori e sollevando ali, ci porta verso orizzonti sconosciuti.

Citazioni

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  • Oggi tutto è miracolo. Premete un bottone, è il nevoso «Carbon bianco», la cascata delle montagne che vi illumina. Allacciate il capo di un filo a quel cofanetto, opera d'ebanisteria, e la voce di uomini lontani, la commovente voce della Radio, vi parla attraverso gli oceani. Abbassate quella leva: lo schermo scintilla, la Televisione entra in casa vostra. (p. 7-8)
  • La Scienza è poesia, armonia del mondo, iniziazione alla grandezza; ma questa grandezza è riservata a pochi eletti, a quelli che possiedono fede, entusiasmo e perseveranza. (p. 8)
  • Amare la Scienza per se stessa è distintivo di nobiltà; servirla bene è una gioia e un dovere. (p. 8)
  • Édouard Herriot disse un giorno: «Noi viviamo in un'epoca deprimente per le anime deboli, inebriante per gli uomini coraggiosi». (p. 8)
  • La Grande Avventura è stata tentata in modo strepitoso – sulla carta, ahimè! – dal celebre H. G. Wells. Avrete certamente udito parlare di quel singolare romanzo: La macchina per esplorare il tempo, che fece un certo scalpore.
  • Wells non è un semplice «romanziere divertente»; è un «autore per adulti» che agita una massa di problemi concernenti la vita e la morte, la fatalità, i destini dell'uomo. I suoi romanzi sono «neri»: l'uomo vi perisce miseramente, schiacciato da forze enormi ed orribili... mentre Giulio Verne, vivificante, ottimista – spesso ingenuo – ispira il desiderio di conquistare il mondo. (p. 10)
  • H. G. Wells si burla di noi... con la nostra complicità, il che è caratteristico dello humour britannico. L'interesse è altrove: è nelle «ragioni», se si può dire, che l'«Esploratore del tempo» ci fornisce di credere nel suo viaggio. (p. 10)
  • Con il «Cronastro», lettori, non avrete a temere né gli incubi di Wells, né le teorie un po' astruse dei matematici. Assai saggiamente H.G. Viot ha capito che nella nostra epoca le giovani menti sono pronte ad ammettere tutti i miracoli della Scienza. Il suo interprete, il professor Etelfay, ha cura di ricordarci le anomalie di calendari e di orari che possiamo verificare noi stessi a favore d'un viaggio intorno al globo terrestsre. Ricordiamo che Verne vi aveva già fatto appello nella fine celebre e inattesa del Giro del Mondo in 80 giorni. (p. 15)
  • Come funziona il Cronastro, veicolo «transecolare»? L'autore fa appello ad una «radiazione» alquanto misteriosa... che intaccherà del resto talvolta ignari vicini... Ma non è forse la radiazione che costituisce la «misura» del tempo, secondo le teorie della Relatività? (p. 16)

[Pierre Devaux, Introduzione a «Il Cronastro» di Henry-Gérard Viot, Editrice S.AI.E. Torino 1961]

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