Pietro Capei

storico italiano (1798-1868)

Pietro Capei (1796 – 1868), storico italiano.

Citazioni su Pietro Capei modifica

Marco Tabarrini modifica

  • Agli uomini invecchiati nella pratica amministrativa, dava noia la sua dottrina; e molti sorridevano a sentirgli citare un testo del Codice o delle Pandette, per applicare un articolo di regolamento. Ma egli saviamente avvisava, che se la pratica degli affari amministrativi non si riconduce ai principii generali del diritto, cade facilmente in un gretto empirismo; e se la scienza fa divorzio dall'arte di Stato, i governi si riducono macchine di amanuensi.
  • Il Capei portava con sé riputazione di sapere, coscienza scrupolosa nell'adempimento del proprio ufficio, severità per le discipline scolastiche. Il modo suo d'insegnare, sulle prime, non avea nulla di attraente; arido nella forma, dogmatico e dottrinale nella sostanza, chiuso nella precisione delle formule dei romani giureconsulti, sembrava fatto per mortificare le fantasie giovanili. Ciò non di meno i giovani lo seguivano con amore, poiché presto si avvedevano che quel paziente tirocinio conduceva ad una perfetta cognizione del diritto romano; e che decifrando con diligenza quelle lezioni pienissime di dottrine giuridiche e di illustrazioni storiche, la mente era nutrita di cose e non pasciuta di parole.
  • Nel render conto delle opere altrui, egli non era di quelli che prendono il titolo del libro, e su quel tema fanno un discorso alla libera per conto proprio; ma analizzava con diligenza l'opera esaminata, per modo che il lettore poteva farsene un'idea esattissima; che mi pare il fine precipuo che dovrebbero avere le riviste critiche.
  • Nelle questioni storiche, le quali, per la più parte, sono questioni essenzialmente giuridiche, giovava molto al Capei la cognizione pienissima che egli aveva della storia del diritto dai Romani a noi, ond'è che pochi poteano stargli a pari nell'intendere l'Italia antica e l'Italia medioevale.

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