Paul de Kock
Charles Paul de Kock (1793 – 1871), scrittore francese.
Anna la buona sorella
modificaI teatrali spettacoli erano finiti già da buon'ora; i caffè si chiudevano e le altre botteghe erano già tutte chiuse. I passeggeri andavano facendosi più rari, le vetture correvano più che nelle altre ore del giorno, i lucignoli delle lampade di strada mandavano una debole luce, perché ne era consunta la parte superiore, e quelle a gaz eransi già spente. Le strade di Parigi, non meno de' suoi abitanti, erano per godere di quell'ora di riposo universale.
Ma il riposo, al pari del bel tempo, non è mai dappertutto. Mentre se ne gode a Parigi, accade spesso che in altro punto della terra gli uomini si accapiglino fra di loro; allorché noi godiamo d'un clima temperato e piacevole, lontano da noi alcune centinaja di leghe, un uragano distrugge le biade , ed una burrasca cola in fondo al mare i vascelli che lo percorrono. Poiché pace e bel tempo non possono essere in ogni dove, sappiamo dunque goderne, approfittarne quando le possediamo, e non occupiamoci del tempo che fa lontano da noi.
L'uomo dei tre calzoni o la repubblica, l'impero e la restaurazione
modificaEra il mese di ventoso dell'anno secondo della repubblica francese, ciò che per molte persone si capiva meglio per il mese di marzo dell’anno 1794.
Il tempo era oscuro, piovoso, e tristo; quattr'ore erano suonate da poco ad un orologio di legno posto in una cameretta di un piano terreno dando sul cortile di una casa della via Poissonière, ed appena in quel luogo si potevano distinguere gli oggetti a qualche passo da sè.
Accanto al camino, nel quale ardeva un modesto fuoco, una donna sui cinquant'anni era seduta e si occupava a riaccomodare un abito da uomo. Il costume di quella donna era semplice e quasi povero, ma l’estrema pulitezza lo faceva comparire un poco. Era una veste d'indiana di colore oscuro, un grembiale a righe rosse e nere, poi, su il capo una gran cuffia a nastri cadenti che quasi tutte le donne portavano all’epoca della repubblica.
L'uomo secondo natura e l'uomo educato
modificaDue uomini passeggiavano, già da lung'ora, per un viale ombreggiato da alti pioppi e posto all'estremità d'un campo verde di erbe minute. Pareva che l'uno di loro si godesse in tutta pace i piaceri della passeggiata, mentre l'altro mostravasi in preda ad una forte agitazione. Correva questi a lunghi passi, indi fermavasi improvviso per osservare l'opposta estremità del prato, ove scorgevansi due belle case fabbricate secondo il gusto de' nostri tempi, e che, disgiunte l'una dall'altra solo da alcune tese di terreno, ergevansi da una collina d’onde vedevansi a breve distanza la graziosa città di Gisors, il piccolo villaggio di Boisyvon le rovine dell'antico castello di Vaux e varii villaggi dei dintorni, fra i quali Basincourt, Saint-Eloi e Romainville.
Virginia di Belleville ossia la verginella innocentina
modificaLa strada dei Panorama è il luogo di passeggio più ben situato, più frequentato di tutta Parigi; ed è probabile che la nuova contrada che le fu aperta di fianco, non abbia a togliere la voga di cui gode la prima.
E per qual motivo non si dovrebbe conservare la preferenza a quella strada, se non altro, almeno per ammirarvi, nell'attraversarla, le graziose caricature di Dantau , quelle piccole erme cosi simili al vero, cosi originali, così vivaci e piene di anima, ove ci è grato vedere le celebrità del giorno sotto le insegne della loro carica, dove tanti desidererebbero vedere la propria effigie, per potersi credere una celebrità?
E poi, quella strada è allegra senza essere ingombra da gentaglia. Ben di raro vi s'incontrano uomini in giubberello, ubriachi, e donne con fazzoletto in testa. Non già ch'io faccia maggiore stima della moralità di chi è ben vestito; ma, in fin de' conti, è pur qualche cosa anche il mostrarsi in buon arnese, specialmente adesso che si fa mostra di non darvi importanza, che si fuma sui pubblici passeggi, che si va a festa da ballo in stivali, e spesso anche con mani insudiciate. Mi si dirà che la libertà è una gran bella cosa... ma risponderò che è pure una bella cosa l'esser pulito.
Citazioni su Paul de Kock
modifica- E che perfette valanghe di ciarpame ci arrivano oggigiorno dall'estero! Lo sgargiante sentimentalismo di Bulwer non è che un sollievo dopo i gonfi, innaturali romanzi «storici» di dolce-vita-nel-sottoscala di Harrison Ainsworth. Quanto alla grossolana volgarità di Marryat, alla balordaggine tediosa di Lady Blessington, alla roba (non c'è altra parola) di una lunga sfilza di ciarlatani letterari, e giù fino al cattivo gusto del francese Paul de Kock (che in realtà ha forse più talento di tutti gli altri messi insieme – malgré le orribili, criminali traduzioni in inglese) – chi potrebbe asserire che costoro posseggano una sola qualità che li raccomandi alla vasta circolazione di cui godono da questa parte dell'Atlantico? (Walt Whitman)
Bibliografia
modifica- Carlo Paolo di Kock, Anna la buona sorella, Per Borroni e Scotti tipografi librai, Milano, 1856.
- Carlo Paolo di Kock, L'uomo dei tre calzoni o la repubblica, l'impero e la restaurazione, Francesco Pagnoni tipografo editore, Milano, 1864.
- Carlo Paolo di Kock, L'uomo secondo natura e l'uomo educato, Per Borroni e Scotti tipografi librai, Milano, 1856.
- Carlo Paolo di Kock, Virginia di Belleville ossia la verginella innocentina, Libreria di Francesco Sanvito, Milano, 1857.
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