Pasquino
1 delle 6 "statue parlanti" di Roma
Pasquino, celebre statua parlante di Roma, ai suoi piedi e al suo collo si appendevano fogli anonimi contenenti satire in versi, le cosiddette pasquinate.
Citazioni
modifica- Carafa in odio al diavolo e al cielo è qui sepolto | col putrido cadavere; lo spirto Erebo ha accolto. | Odiò la pace in terra, la prece ci contese, | ruinò la chiesa e il popolo, uomini e cielo offese; | infido amico, supplice ver l'oste a lui nefasta. | Di più vuoi tu saperne? Fu papa e tanto basta.[fonte 1]
- [Su Papa Leone XII] Leon qui giace detto Della Genga, | superbo, avaro, fottitor palese, | di cui si dice, e non è rar che avvenga, | ch'italo nacque e morì francese.[fonte 2]
- Mancia di cento scudi a chi trova uno che piange per la morte di Leone XII.[fonte 3]
- [Su Papa Urbano VIII] Quel che non fecero i Barbari, fecero i Barberini.[1]
- Quod non fecerunt Barbari, Barbarini fecerunt.[fonte 4]
- [Su Papa Benedetto XIII] Racchiude quest'avello | l'ossa d'un fraticello: | più che amator di santi, | protettor di briganti.[fonte 5]
Note
modifica- ↑ Il verso satirico si riferisce al fatto che Urbano VIII fece rimuovere il bronzo di cui erano rivestite le travi del portico del Pantheon per costruire quattro colonne e il baldacchino dell'altare maggiore di San Pietro e alcuni cannoni. Cfr. Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 166.
Fonti
modifica- ↑ Citato in Claudio Rendina, I Papi, Newton Compton, 2005.
- ↑ Citato in Biblioteca storica del risorgimento italiano, Società editrice Dante Alighieri, 1909, p. 459.
- ↑ Citato in Aneddoti, Intrepido, n. 21, 1974, Casa Editrice Universo.
- ↑ Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 166.
- ↑ Citato in Claudio Rendina, I peccati del Vaticano, Newton Compton, 2009.