Paradosso del gatto di Schrödinger

teorizzazione della paradossalità della fisica quantistica, in particolare in relazione ad un sistema macroscopico

Citazioni sul paradosso del gatto di Schrödinger.

  • – Conosci la teoria del gatto di Schrödinger?
    – La conosco. La conosco.
    – Qual è il punto? È che finché il gatto nella scatola non è osservato da qualcuno non si trova in uno stato definitivo, vivo o morto. È in uno stato ondeggiante di superposizione: vivo e morto allo stesso tempo.
    – Eh?
    – Ok. Soltanto quando noi apriamo la scatola e osserviamo il gatto allora lui si materializza nella realtà: o è vivo o è morto.
    – Ma non ha senso!
    – Ed è proprio questo il nocciolo della faccenda! Non ha alcun senso comune! Il nostro senso comune si classifica ad un livello subatomico... (Il signore del male)
  • [Schrödinger] descrisse uno diabolico congegno per cui un felino diventerebbe entangled con un singolo atomo. Il sistema sarebbe descritto da una funzione d'onda che rappresenta, al tempo stesso, il gatto vivo con l'atomo eccitato e il gatto morto con l'atomo tornato nello stato fondamentale, dopo che il suo decadimento ha innescato il dispositivo letale. Gli esperti di fisica quantistica obietteranno che il gatto è un sistema complesso e aperto, che non può, neanche all'inizio del crudele esperimento, essere descritto da una funzione d'onda. Il ragionamento, tuttavia, solleva un'importante domanda: Perché, e come, la stranezza del mondo quantistico scompare nei sistemi macroscopici? (Serge Haroche)
  • I fisici contemporanei in qualche modo credono che la teoria quantistica fornisca una descrizione della realtà, e per di più una descrizione completa. Questa interpretazione è, però, confutata nel modo più elegante dal tuo sistema di atomo radioattivo + contatore Geiger + amplificatore + carica esplosiva + gatto in una scatola, in cui la funzione psi del sistema contiene il gatto sia vivo che fatto a pezzi. (Albert Einstein) [a Schrödinger nel 1950]
  • Il tuo gatto dimostra che siamo in completo accordo sulla tua valutazione del carattere della teoria attuale. Una funzione psi che contiene tanto il gatto vivo quanto il gatto morto non può certo essere considerata una descrizione di uno stato di cose reale.[1] (Albert Einstein)
  • Inoltre, non possiamo dire che il nostro universo sia il solo universo. A livello quantico, finché la funzione onda collassa quando osservata, il gatto di Schrödinger è sia vivo che morto in una sovrapposizione di stati. Nel momento in cui l'osservazione ha luogo, queste due possibilità si biforcano in mondi separati e l'universo così continua a dividersi infinitamente. (Metal Gear Solid V: Ground Zeroes)
  • Si possono anche inventare casi piuttosto ridicoli. Un gatto è rinchiuso in una scatola d'acciaio, insieme al seguente dispositivo (che deve essere protetto dall'interferenza diretta dell'animale): in un contatore Geiger c'è una minuscola quantità di sostanza radioattiva, così piccola che forse nel giro di un'ora uno degli atomi decade, ma forse, con uguale probabilità, non ne decade nessuno; se ciò avviene, il tubo contatore si scarica e mediante un relè libera un martello che spezza una fialetta di acido cianidrico. Se si lascia indisturbato l'intero sistema per un'ora, si può dire che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo è decaduto. La funzione psi dell'intero sistema esprimerebbe ciò comprendendo in sé il gatto vivo e il gatto morto (mi si perdoni l'espressione) mescolati o confusi insieme. (Erwin Schrödinger)
«Se si lascia indisturbato l'intero sistema per un'ora, si può dire che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo è decaduto. La funzione psi dell'intero sistema esprimerebbe ciò comprendendo in sé il gatto vivo e il gatto morto (mi si perdoni l'espressione) mescolati o confusi insieme.» (E. Schrödinger)

Note modifica

  1. Einstein scrisse la lettera il 4 settembre 1935 quando l'articolo di Schrödinger non era stato ancora pubblicato (29 novembre 1935), tuttavia il fisico austriaco aveva già esposto la sua argomentazione in una lettera ad Einstein del 19 agosto 1935.

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