Paolo Silvio Boccone

botanico italiano

Paolo Silvio Boccone (1633 – 1704), botanico italiano.

Paolo Silvio Boccone

Museo di fisica e di esperienze modifica

Incipit modifica

In questa Historia Tragica del Terremoto, seguito in Sicilia, sono io obligato à starmene alla Fede di quelle persone, che si trovarono sopra i luoghi, dove gli accidenti strani sono occorsi, ed à sciegliere le notizie più verisimili, ò meno sospette: deve perciò Vostra Eccell. Non solamente compatire qualche equivoco, (poiche trovandosi le medesime persone preoccupate, e instupidite dallo spavento, dalla novità, e dal terrore della morte, non haveranno potuto distintamente riflettere, ed osservare sopra tutti i casi seguiti,) ma anche contentarsi di queste poche cose, che riferisco, che sono le più concordi, che hò raccolte da huomini di probità, e virtù.

Citazioni modifica

  • Gli Arcani stravaganti della Natura sono talmente imperscrutabili, che tutta la forza della capacità humana non è bastante a penetrarne un raggio con assentato giudicio, di non minor fatiga riesce il conoscer gli effetti d'ogni possente avvenimento, confondendosi allo spesso l'accidente con l'effetto, & una causa con l'altra, per intrinseca dipendenza [...]. (p. 17)
  • Due furono i Terremoti horrendi in queste parti l'anno 1693 à 9 Gennaro ad hore cinque in circa della notte seguente, che dessolò quasi tutti gli edificij di Campagna, fra quali correa un gran numero di altissime, e robustissime Torri, & altri Casamenti di mezzana altezza; demolì in gran parte la Città di Catanea, et altre Città, e Terre di questo Val di Noto, e conquassò molti edificij di questa Città di Siracusa senza alcuna ruina [...]. (p. 17)
  • Il Ragno, ò Tarantola, tanto rinomata nel Regno di Napoli, è più di otto specie, variano nel Colore, e nella grandezza: tutti i Ragni però Mordono. La Puglia, come Paese più arido, e adusto, produce le Tarantole, più Velenose di quelle della Provincia d'Ottranto, e di Leccie, attesoche il loro Morso rende le persone furiose; e queste spesso paiono Spiritate, si per la grande forza, che i Pazienti fanno indeffessamente, si anche perche alle volte indovinano, e scuoprono i difetti de' circostanti, con publicare anche il Nome di quelli, che eglino non hanno mai veduti, qui si può temere di qualche equivoco, a causa di qualche prevenzione di ragionamenti.
    Alcuni Tarantolati si tagliano le carni, altri stanno mutoli, altri si dilettano d'armeggiare, e di trattare le spade nude contro uno Specchio. (p. 101)
  • La Morsicatura della Tarantola è simile, quasi, alla Puntura d'una Vespa, e fà una piccola bolla, rossa.
    Se la persona si accorge, e ricorre subito al Rimedio, ch'è d'ammazzarla prontamente doppo il delitto, ella è sicura, che il male non la travaglierà, che per un'anno solo, nel quale è obligato il Paziente al Ballo, e ciò è per Osservazione fatta da molti nel Regno di Napoli: In oltre se subito intesa la Morsicatura, verrà applicato sopra la parte un poco di Aglio pesto, overo Teriaca, il Veleno non passa più oltre, e non patisce alcun travaglio, ne alcuno impulso al Ballo, perche non è seguita alcuna Fermentazione e ciò anche è stato sperimentato dagli Habitatori della Città di Brindesi: se si trascurano questi due espedienti, il Paziente prova per molti anni gli ordinarij incommodi di languore, inappetenze, e indigestione di alcuni cibi, come appresso. (p. 101)
  • Oltre alla Morsicatura della Tarantola, vi è ancora la Puntura delli Scorpioni, li quali con la coda imprimono il Veleno, e quello Fermentando nel Sangue de' Pazienti, Scorpionati, produce il medesimo effetto di languore, inappetenza, e l'impulso al Ballo. (p. 102)

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica