Paola Romana

nobildonna romana, santa cattolica, discepola di san Girolamo e compatrona dei monaci gerolamini e delle monache girolamini
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Santa Paola Romana (347 – 406), nobile matrona romana discepola di San Girolamo.

L'elemosina di Santa Paola Romana (G. Nuvolone, 1684 ca.)

Citazioni su Paola Romana

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  • Al suo funerale convenne tutta la popolazione delle città della Palestina. Quale infatti dei monaci ritirati nel deserto si trattenne nella sua cella? Quale delle vergini restò nel segreto delle sue stanze? Ciascuno riteneva sacrilego non aver reso l'omaggio a una donna simile. Poi fu inumata sotto la chiesa, accanto allo speco del Signore. La venerabile vergine e figlia sua Giulia Eustochio, come una bimba appena slattata, non poteva essere staccata dalla madre; le baciava gli occhi, non si staccava dal suo volto, abbracciava tutto il suo corpo e voleva essere seppellita con la madre. Gesù è testimone che neanche un denaro fu da lei lasciato alla figlia, ma ne fu dato a chi più ne aveva bisogno e, ciò che è ancora più difficile, all'immensa moltitudine dei fratelli e delle sorelle, che è arduo sostenere ed empio abbandonare.
  • Dopo la morte del marito, fino alla morte, non mangiò più con alcun uomo, per quanto lo sapesse santo, e al sommo della dignità episcopale. Non andò ai bagni se non quando la sua salute era in grave pericolo. Non ebbe, anche con febbri altissime, morbidi materassi nel suo letto, ma dormiva su durissima terra, coperta di qualche pezzo di cilicio: se pure si può parlare di sonno, dal momento che con preghiere quasi continue univa i giorni alle notti.
  • Lei, infiammata dalle virtù di Paolino, vescovo di Antiochia, e di Epifanio, che erano venuti a Roma, a tratti meditava di abbandonare la patria. Ma perché indugiare? Scese al porto accompagnata dal fratello, dai cognati, dai parenti e, ciò che più conta, dai figli che cercavano di trattenere la tenerissima madre: già comimciavano a spiegarsi le vele e la nave era spinta al largo dal governo dei remi; sulla riva il piccolo Tossocio tendeva le mani supplici; Rufina, già in età da marito, tacendo chiedeva col pianto che la madre aspettasse almeno fino alle sue nozze; e tuttavia lei volgeva al cielo gli occhi asciutti, vincendo l'amore per i figli con l'amore per Dio. Ignorava in sé la madre per dimostrarsi pienamente ancella di Cristo.

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