OVRA
polizia segreta dell'Italia fascista dal 1930 al 1943 e della Repubblica Sociale Italiana dal 1943 al 1945
OVRA, polizia segreta dell'Italia fascista dal 1927 al 1943.
Citazioni sull'OVRA
modifica- L'origine etimologica della parola «O.V.R.A.» pare sia il frutto di un errore dattilografico: avendo Mussolini detto a Bocchini che il nuovo organismo di spionaggio e d'informazione doveva distendersi come una «piovra» su tutto il Paese in una relazione a lui diretta la riproduzione di questa parola grazie al salto delle lettere P ed I era diventata «ovra». Mussolini si entusiasmò di quel termine così amputato anche perché la sigla poteva ora dire varie cose sempre attinenti allo scopo intimidatorio e misterioso: «Opera volontaria repressione antifascismo», oppure «Organizzazione vigilanza e rastrellamento antifascisti». Se si fosse detto subito «piovra» la gente avrebbe capito a volo e non ci sarebbe stato proprio niente di nuovo e di pauroso, mentre un qualche brivido di spavento bisognava pur farlo provare. (Cesare Rossi)
- La lettura delle liste [dei confidenti] dell'«O.V.R.A.» se da un lato è penosa dall'altra procura anche delle distrazioni perché vengono fuori certi inattesi nomi e cognomi e certe professioni così singolari che qualche volta provocano il riso e lasciano dubbiosi. Ci si imbatte in barbe austere di antichi democratici, che magari ricoprirono in passato cariche pubbliche; in giornalisti di punta che sembrava avessero nei loro discorsi un fatto personale col vile denaro; in ex ufficiali disposti solo a battersi al di là di ogni ostacolo; in illustri insegnanti tutti intenti a meditazioni filosofiche; in donne di tutte le età e condizioni sociali, dalla femminuccia da conio alla dama del patriziato nero, dalla cocotte d'alto bordo all'onesta vedova di un prode generale; dal tranquillo funzionario di P.S. in pensione al lestofante matricolato; dal tenutario di case da the all'umile fascista carico di figliolanza; dal vecchio corridoista sussidiato da tutti i Governi a qualche prelato illustre, magari promosso Cardinale; dall'uomo politico discorsivo e grafomane che vuole conciliare le espettorazioni cerebrali con l'incasso di qualche foglietto da mille ai vecchi arnesi di polizia che hanno fatto sempre le spie e gli agenti provocatori, così, per consuetudine e per temperamento oltre che per lucro sotto tutti i regimi. (Cesare Rossi)