Giuseppe Manuel di San Giovanni

saggista, storico e scrittore italiano

Giuseppe Manuel di San Giovanni (1810 – 1886), saggista, storico e scrittore italiano.

Notizie e documenti riguardanti la chiesa e propositura di S. Maria di Vezzolano modifica

Incipit modifica

Quel tratto di colline, che staccandosi dall'Appennino Ligure si protende fra il Tanaro ed il Po, dirimpetto al sito in cui giace la città di Chivasso, si aggruppa come in un promontorio, dal quale per ripidi pendii si discende alla destra sponda di questo fiume, mentre dagli altri lati se ne dilungano le moltiplici divergenti catene formanti l'ossatura delle vitifere regioni dell'Asteggiano e del Monferrato.
Quasi al centro di quel gruppo, a' piedi dell'erta su cui torreggia l'antico castello di Albugnano, giace in romita valletta la deserta chiesa di S. Maria di Vezzolano con parte degli edifizi appartenenti già alla prepositura de' canonici regolari di s. Agostino detti anche Lateranensi.

Citazioni modifica

  • È tradizione costante in quei luoghi che a questa chiesa fosse primitivamente annesso un monastero di Benedettini, e che ambedue siano stati edificati da Carlo Magno in rendimento di grazie di essere stato miracolosamente liberato, per intercessione della Madonna, di cui era già quivi una divota chiesuola, da spaventose visioni apparsegli mentre si aggirava cacciando in quei dintorni, e della guarigione ottenuta nello stesso tempo dal mal caduco al quale, secondo la stessa tradizione, era prima soggetto.
  • Era la chiesa di Vezzolano compresa entro i limiti della vasta diocesi vercellese, né pare che fin d'allora i di lei Preposti pretendessero, come fecero poscia, all'esenzione dalla giurisdizione vescovile, ond'è che furono verso di lei quei Vescovi larghi di favori e privilegi.
  • La chiesa di s. Maria di Vezzolano presenta nel suo assieme tratti caratteristici di diversi siti, per cui difficilmente potrebbesi indicare con precisione l'epoca, in cui le diverse parti ne siano state costruite. E se in essa il tondeggiare delle strettissime finestre, i cordoni quadrali delle volte, i pilastri che reggono gli archi principali e vari dettagli e sagome potrebbero assegnarsi al terzo periodo dell'architettura bizantina, detto stile lombardo, la curva degli archi e delle volte e (cosa singolare) quella stessa dell'abside foggiata in acuto, non che varie sagome, richiamano già decisamente il periodo dell'architettura gotica, per cui potrebbesi concludere con fondamento appartenere l'insieme di questo monumento all'epoca di transizione fra i due stili ed essere perciò posteriore al secolo X ed XI ; benché la grettezza della costruzione e dei dettagli della parte occidentale del chiostro che ci è annesso sembri accennare ad età molto più antica, e verrebbe in conferma dell'essere già quivi a questa preesistita altra chiesa, come porterebbe la tradizione.
  • Due cose sorprendono rapporto al piano di questa chiesa e sono la direzione del suo asse e l'aver essa due sole navi. È singolare che la posizione della chiesa, e per conseguenza la direzione del suo asse non corrisponde a niun punto preciso del cielo, per cui l'altare, che anticamente solevasi volgere prima ad occidente poi ad oriente, qui è rivolto quasi accidentalmente ad un punto intermedio fra oriente e mezzanotte. Non saprebbesi dar altra ragione di questa anomalia, che l'essersi voluto fabbricare la chiesa che guardasse lo sbocco della valle verso Chieri fra mezzogiorno e ponente.
  • [Abbazia di Vezzolano] La fabbrica generale della chiesa tanto all'esterno, singolarmente nella facciata, quanto nell'interno, or più soltanto scoperto nei piloni, negli archi e nell'abside, è tutta formata a stratificazione di ottimo materiale cotto alternalo da fascie di diversi tufi dei colli vicini, fra i quali sono notevoli specialmente sulla facciata dei grossi ammassi conchigliacei fossili tratti dalla cava presso l'antico cimitero di Castelnuovo d'Asti, quindi non molto discosta. Questa listatura variopinta fu assai simmetricamente eseguita e riesce di gradevole effetto in parie però scemato dall'imbiancatura praticata nell'interno.
  • Sopravvenuta la rivoluzione e quindi la dominazione francese in Piemonte, la prepositura di Vezzolano fu involta nella generale soppressione delle abazie, monasteri ed altri religiosi istituti.
    Rimaneva la chiesa col chiostro e parte degli edifizi della canonica, e ne era già stata decretata la vendita, quando la comunità di Albugnano ricorse ed ottenne in tempo dal Governo che almeno quella fosse riservala come prezioso monumento d'antichità, ed annessa alla parrocchia di quel luogo ; il rimanente degli edifizi, compreso il chiostro, nel quale esistono ancora pregevoli opere di arte del medio evo e specialmente i dipinti in principio di questi scritti menzionati relativi alla fondazione di questa chiesa, divennero proprietà privata.
  • Ed ora, per finire colle parole di un elegante nostro scrittore, di tanta autorità e di tanto splendore più non rimane vestigio; là dove stanziavano monaci, accorrevano divoti e fra le cere e gli incensi si osannava notte e giorno al Signore, a pena è che il parroco di Àlbugnano, al quale è dato in custodia quel tempio, ci vada una o due volte all'anno per celebrarvi sul deserto altare i misteri adorabili della fede; tutto insomma è colà intorno silenzio e solitudine. Ma in mezzo alla solitudine ed al silenzio sorge tuttavia nella sua modesta dignità l'antica chiesa di S. Maria di Vezzolano, muto ma eloquente testimonio di quanto possano le arti a beneficio degli uomini, e di quanto possano gli uomini ad ingiuria delle arti.

[Giuseppe Manuel di San Giovanni, Notizie e documenti riguardanti la chiesa e propositura di S. Maria di Vezzolano, in Miscellanea di storia italiana , Stamperia Reale, Torino 1862]