Noemi Di Segni

commercialista italiana

Noemi Di Segni (1969 – vivente), presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane.

Intervista di Emanuele Lauria, repubblica.it, 8 novembre 2021.

  • La pandemia ha condizionato la vita della componente ebraica come di tutta la società italiana. Ha avuto un forte impatto psicologico, economico, sociale. Ma ha anche accentuato il lato protettivo della comunità [ebraica], che è diventato un punto di riferimento cui rivolgersi per consigli, informazioni, servizi.
  • La pandemia ha visto anche il ritorno dell'antisemitismo: prima il complottismo ebraico sul virus, poi sul vaccino, adesso il peggio con l'accaparramento, da parte di gruppi no-vax, di simboli, termini, persino indumenti che riconducono alla Shoah. Penso, per ultimo, alla manifestazione di Novara in cui c'era gente vestita da deportata. O all'uso della stella gialla, di appellativi come "nazista" rivolti al capo del governo. Persone che fanno queste equivalenze allucinanti si dissociano e si disinteressano della Shoah, ma alimentano il clima d'odio verso gli altri che c'è nel Paese. Di cui gli ebrei, purtroppo lo dice la storia, finiscono per essere vittime.
  • Va cambiato il reato di apologia del fascismo. [...] Per sanzionarlo bisogna andare oltre la finalità della ricostituzione del partito fascista. Quella norma è un caposaldo ma è grave anche, e va punito, l'atteggiamento nostalgico che ispira gruppi che diffondono odio.

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