Nicholas Tombazis
ingegnere greco
Nicholas Tombazis (1968 – vivente), ingegnere greco.
Intervista di Carlo Platella, formulapassion.it, 6 settembre 2023.
- [Sulla Formula 1 degli anni Duemilaventi] Vogliamo che i compiti del pilota rimangano essenzialmente quelli attuali. Non vogliamo che chi guida diventi un aerodinamico o un ingegnere. L'elemento di differenziazione deve essere il puro talento di guida e non necessariamente giocare una partita a scacchi con la strategia. Allo stesso modo, non vogliamo che la competizione ingegneristica sia un'altra battaglia navale tra ingegneri che fanno simulazioni per ottimizzare la strategia. Questo porterebbe a delle macchine che si superano non perché in battaglia, ma per delle differenze di strategia. Non vogliamo una cosa del genere, ma che ci siano delle battaglie in pista dove le auto siano al limite di trazione e controllo, garantendo una certa componente drammatica nei sorpassi. Quando si parla di aerodinamica attiva o di strategie del motore, non vogliamo aprire un campo che, per quanto molto interessante dal punto di vista ingegneristico, risulterebbe molto noioso per uno spettatore.
- [«In una Formula 1 in cui le risorse sono bilanciate dal cost cap, perché è così irrealistico pensare a una reintroduzione dei test privati?»] Questo è un dibattito ricorrente. Riteniamo che sia importante avere i regolamenti finanziari, ma che anche quelli tecnici e sportivi debbano andare nella stessa direzione. Noi potremmo dare libertà assoluta alle squadre su come spendere i loro 150 milioni, dal fare i test in pista al produrre componenti in oro. A quel punto però creeremo una iper-pressione sul meccanismo del cost cap. Ad esempio, noi abbiamo squadre in Inghilterra, Italia e Svizzera, poi alcune di loro fanno parte di una grande azienda automobilistica, come Ferrari o Alpine, mentre altre sono indipendenti. Ci sono grandi differenze strutturali tra i team, con degli effetti sulle spese. Se avessimo dato loro totale libertà sulla parte tecnica, queste differenze di struttura avrebbero assunto una rilevanza molto più elevata, creando dei disequilibri. Per questo abbiamo sempre creduto di dover limitare i costi anche attraverso i regolamenti tecnico e sportivo, non solo per mezzo di quello finanziario. Non dimentichiamo che nei tempi in cui i test erano concessi, si sprecavano molte più gomme e molti più motori. Inoltre esistevano delle squadre dedicate solo ai test. Non è qualcosa che va in una direzione coerente con i tempi moderni.
- [...] la Formula 1 non è uno sport per il divertimento di chi progetta le macchine, anche se c'è a chi piace, me compreso. C'è una responsabilità anche verso i tifosi.
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