Nāgārjuna

monaco buddhista indiano
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Nāgārjuna (c. 150 – 250), filosofo e monaco buddhista indiano, fondatore della scuola dei Mādhyamika e patriarca delle scuole Mahāyāna.

Statua di Nāgārjuna presso il monastero di Samye Ling, Dumfriesshire, UK

Le stanze del cammino di mezzo

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  • Di cosa può darsi mutazione, se esiste natura propria? (XIII.4)
  • Se ci fosse qualcosa non vuota, qualcosa allora sarebbe vuota. Ma di non vuoto non esiste nulla: e quindi come potrà essere un vuoto? (XIII.7)
  • Se il fosse eguale agli aggregati, esso sarebbe soggetto a nascita e distruzione. (XVIII.1)
  • Chi è sprovvisto dell'idea dell'io e del mio non esiste; e chi crede di vedere un essere sprovvisto dell'idea dell'io e del mio, non vede correttamente. (XVII.3)
  • Tutto è vero o non vero, vero e non vero insieme e, del pari, né non vero né vero. Tale l'insegnamento degli Svegliati. (XVIII.8)
  • La coproduzione condizionata, questa e non altra noi chiamiamo la vacuità. La vacuità è una designazione metaforica. Questa e non altro la via di Mezzo.
    La realtà assoluta non può essere insegnata, senza prima appoggiarsi sull'ordine pratico delle cose: senza intendere la realtà assoluta, il nirvana non può essere raggiunto.
  • Se io avessi qualche tesi sarei vittima di questi controsensi. Ma io non ho alcuna tesi e quindi non mi si può imputare nessun controsenso
  • La vacuità – han detto i Vittoriosi – è l'eliminazione di tutte le opinioni. Coloro poi per cui anche la vacuità è un'opinione questi li han detti inguaribili.
  • Non esistendo dolore, sua nascita e suo arresto, non può logicamente esistere neppure il cammino, il quale consiste nell'arresto del dolore.
  • Se del dolore in se stesso non si è avuta già perfetta conoscenza in principio, come si potrà essa avere successivamente?
  • Se il mondo fosse non vuoto, non si potrebbe né ottenere ciò che non si possiede già, né mettere fine al dolore, né eliminare tutte le passioni.
  • Se gli illuminati non appaiano e gli uditori sono spariti, un sapere spontaneo si pro­duce allora isolatamente negli Svegliati solitari.
  • Senza unità, senza diversità, senza annien­tamento, senza eternità: tale l'ambrosia della dot­trina degli Svegliati, protettori del mondo.

Quattro Laudi

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Laude del Trascendente il Mondo

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  • Lode a Te, che trascendi il mondo e conosci il sapere dell'isolamento e che da tempo, eppu­re, mosso dalla compassione, t'affanni per il bene del mondo! (1)
  • Visto che gli elementi[1] non sono percettibili all'occhio, come visibili potrebbero essere le cose fatte da essi? Così dicendo, Tu hai, ecco, negato la possibilità di percepire la materia. (5)
  • Senza conoscenza non c'è conoscibile e senza conoscibile non c'è conoscenza, e Tu hai detto che conoscenza e conoscibile sono privi di natura propria. (10)
  • Questo mondo perciò, Tu lo sai bene, nasce da un'immaginazione, è irreale; e, non prodotto, neppure è distrutto. (17)
  • I meriti che ho ottenuto con questa Tua laude, o vaso di laudi, possano aiutare tutto il mondo a liberarsi dal legame delle apparenze. (26)

Laude del Senza Uguale

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  • Tu, o Signore, non hai mai pronunciato neppure una sola sillaba: eppure tutti questi esseri da convertire sono saziati dalla pioggia della Legge. (7)
  • L'idea che tu sia un essere non ti si addice, o Signore, non si attacca alle distinzioni di dolore e piacere, di sé e non sé, di eterno, non eterno e via dicendo. (9)
  • Ma anche se la tua forma apparente è stata vista, non si può dire che Tu sei visto. Visto il reale, Tu sei visto appieno: ma la realtà non si vede. (17)

Laude dell'Inconcepibile

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  • Perciò, mentre in coloro per cui, come sacrificio, vale la diffusione della legge e che ad essa, con sacrificio continuo, offrono, nel triplice mondo, libazioni, la dottrina del non sé, proclamata dal Tuo ruggito di leone, estirpa la paura provocata dall'errata opinione di un essere – essa impaura invece l'ottuso gregge degli eretici. (51-52)

Laude della Suprema Realtà

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  • Tu non sei né un essere né un non essere, né impermanente né perenne, né eterno, né non eterno. Lode a Te, o Signore, a Te senza dualità! (4)
  • Tu non sei né lontano né vicino, né nell'etere né nella terra, né nella trasmigrazione né nel nirvana. Lode a Te, o Signore, che non risiedi dovechessia. (7)

Citazioni su Nāgārjuna

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  • Nagarjuna fu uno dei più grandi Maestri che l'India abbia mai prodotto, del calibro del Buddha, Mahavira e Krishna. E Nagarjuna era un genio raro. A livello intellettuale non esiste paragone possibile con nessun altro al mondo. Capita raramente un intelletto così acuto e penetrante. (Osho Rajneesh)
  1. Il riferimento è ai cinque elementi cosmici delle tradizioni hindu.

Bibliografia

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  • Nagarjuna, Le stanze del cammino di mezzo, traduzione di Raniero Gnoli, Boringhieri, 1979.
  • Nagarjuna, Quattro laudi; in Nagarjuna, Le stanze del cammino di mezzo, 1979.

Voci correlate

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Altri progetti

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