Mirella Serri

saggista e giornalista italiana (1949-)

Mirella Serri (1949 – vivente), saggista e giornalista italiana.

Citazioni di Mirella Serri modifica

  • Perenne Ragazza [...] la Ginzburg ama teorizzare il dilettantismo perenne, la forza particolare di chi apparentemente non sa narrare, non sa fare politica, non sa discutere di musica o di arte.[1]
  • Simulando innocenza, [Natalia Ginzburg] introduce con il suo occhio istintivo, viscerale, antintellettuale un tono assolutamente nuovo nella narrativa italiana degli anni Sessanta. Usa un linguaggio che non disdegna iterazioni e semplicità e che confina con l'ossessione del colloquiale, togliendo alla sua letteratura ogni patina letteraria. Sotto l'epica dell'innocenza si nasconde un'innovatrice che svecchia il patrimonio della narrativa italiana proprio con la suprema banalità del suo lessico famigliare.[2]

Annie Vivanti modifica

  • Attualmente è una scrittrice dimenticata ma nel primo ventennio del '900 Annie Vivanti fu autrice di best seller come Divoratori (1911), Circe (1912), Vae victis (1917), Naja tripudians (1920), Mea culpa! (1927). Rappresentò un vero fenomeno letterario, una delle narratrici più note e capaci di conquistarsi un ampio seguito, letta e seguita da un pubblico in larga parte femminile. (p. 182)
  • Quale il segreto dell'enorme affermazione della scrittrice che inaugura in Italia un tipo assai particolare di best seller? Il pubblico la segue appassionato dalle sue storie romantiche che, però, spesso sono integrate da un pizzico di umorismo, con cui si guarda al mondo della belle époque, tra ville inglesi, spiagge italiane, artisti bohémiens, mercanti corrotti, spacciatori di droga. A garantirle un largo ascolto fu la miscela di ambienti cosmopoliti, che la Vivanti ben conosceva per averli frequentati in gioventù, e di un'ottica abbastanza spregiudicata sui temi sociali, come la prostituzione, la corruzione delle giovani ragazze, l'uso della cocaina negli ambienti d'élite. (p. 183)
  • Con sensibilità la narratrice metteva in scena il conflitto tra il ruolo dell'artista, o comunque della donna che decide di non sacrificare tutta la sua vita alla famiglia, e quello di madre e di moglie, spesso rappresentati in profonda opposizione tra di loro. Un tema la cui osservazione la Vivanti trae proprio dalla sua autobiografia. (p. 183)

Bibliografia modifica

  • Mirella Serri, Annie Vivanti, in AA.VV., Italiane. Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale, vol. I, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, Roma, 2004, pp. 182-184.

Note modifica

  1. Da Natalia Ginzburg, in AA.VV., Italiane. Dagli anni Cinquanta ad oggi, vol. III, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, Roma, 2004, p. 126.
  2. Da Natalia Ginzburg, in AA.VV., Italiane. Dagli anni Cinquanta ad oggi, vol. III, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, Roma, 2004, p. 126.

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