Michela Cescon

attrice italiana

Michela Cescon (1971 – vivente), attrice italiana.

Citato in Abbiamo incontrato l'atttrice trevigiana Michela Cescon protagonista del nuovo film di Matteo Garrone "Primo Amore"

Intervista di Elena Dal Forno, film.it, 12 aprile 2007.

  • [Su Primo Amore di Matteo Garrone, il film del suo debutto nel cinema] Avevo molta paura all'inizio, di non piacermi, di fermarmi ad un livello puramente estetico. Venendo dal teatro sono abituata a "quello che sento" e non a "quello che vedo", invece ho colto delle cose di me con cui adesso convivo meglio. Tanto per dirne una, io odio il mio naso, invece ho visto che sullo schermo rendeva, creava delle ombre forti, giuste, così come molte espressioni drammatiche che adesso ho rivalutato. Ho capito che posso fare del cinema e non è poco e poi gli applausi a Berlino, quasi da stadio, mi hanno dato una fiducia immensa.
  • [Sulle scene di nudo interpretate nel film Primo Amore] È una scelta precisa che ho fatto. Due anni fa non avrei mai potuto, ma proprio perchè oggi sono più adulta e consapevole non mi pesa. Dopo che mi sono cimentata con i testi di Pasolini in un teatro-corpo/parola mi sono davvero liberata. E adesso mi piace scuotere l'idea banale che abbiamo del corpo-vetrina mettendo invece in evidenza il vero corpo, quello che porta i segni, di qualunque cosa, anche della vecchiaia. Il film di Matteo ha aperto ancora di più questa strada, ho dovuto recitare così com'ero, senza nemmeno un filo di trucco. È stato un passaggio molto forte per me come attrice. Che poi resto una che nella vita tende a non farsi notare, sono molto normale, ma in scena mi va di colpire, di scalfire.
  • [Su Jon Fosse, il drammaturgo norvegese di cui ha portato a teatro un testo] Fosse è considerato un genio della drammaturgia in quasi tutto il mondo, fino in Cina e Giappone, in Francia e Germania è osannatissimo, come un nuovo Ibsen. Altri invece lo trovano vuoto. Lui pensa che non si possa dire veramente niente di ciò di cui valga la pena parlare, afferma addirittura che il punto più intenso della parola è la pausa. Questo cumulo di "non detto" lo trovo molto interessante perchè è quasi una partitura musicale per virtuosi del violino.

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