Maria Antonietta Terzoli

studiosa di letteratura italiana (1954-)

Maria Antonietta Terzoli (1954 – vivente), scrittrice e filologa italiana.

Inchiesta sul testo. Esercizi di interpretazione da Dante a Marino

letture.org, 12 luglio 2020.

  • [Prof.ssa Maria Antonietta Terzoli, Lei è autrice del libro Inchiesta sul testo. Esercizi di interpretazione da Dante a Marino edito da Carocci: a quali modalità di costruzione e meccanismi di funzionamento del testo letterario assistiamo fra Trecento e Seicento?] Non credo che fra Trecento e Seicento si possano indicare modalità specifiche di costruzione del testo letterario caratteristiche di questo periodo e diverse da quelli dei secoli successivi, almeno fino a tutto l'Ottocento. Cambiano le tematiche, gli argomenti di cui si parla, la lingua che si usa, eventualmente i modelli, ma non i meccanismi di funzionamento del testo letterario che restano costanti proprio in quanto lo distinguono da altri testi scritti, di natura e funzione diverse.
  • [Quale nuova interpretazione di alcuni canti della Commedia dantesca presenta nel Suo libro?] Nei primi due saggi del libro la mia lettura insiste sulla condizione di Dante poeta che si misura con i modelli classici, in particolare con Virgilio, e mette in scena il superamento del maestro – e con lui di tutta la grande tradizione pagana – in virtù dei nuovi e più forti paradigmi interpretativi che gli fornisce la religione cristiana.
  • [Come si manifesta la contaminazione di tradizione classica e cristiana nei modelli che ispirano l'inventio, nelle suggestioni compositive e nelle riscritture parodiche?] Una chiave di lettura della novella di Lisabetta nella quarta giornata del Decameron mi pare si possa indicare nella pratica delle reliquie e nella manipolazione rituale del corpo dei martiri: Boccaccio riprende, declassandoli, comportamenti autorizzati di questo culto e luoghi sensibili della discussione teologica. Dietro i gesti di Lisabetta sembra di poter scorgere in effetti una scena che costituisce l'episodio archetipico della pratica delle reliquie, la sua preistoria e la sua giustificazione, cioè l'episodio del vangelo di Luca in cui la Maddalena lava i piedi a Gesù con le sue lacrime, li bacia e li cosparge di unguento prezioso. La ripresa non si configura tuttavia come un omaggio, ma si rivela un capovolgimento dissacrante: sia nella sostituzione del culto di martiri della fede con quello di un privato martire d'amore – ucciso per una passione non consentita dai suoi persecutori – sia nella riproposta parodica di comportamenti devozionali e di luoghi sensibili del dibattito teologico relativo.
  • [Il Suo libro offre anche un'inedita lettura della splendida e poco nota Historia de duobus amantibus di Enea Silvio Piccolomini, il futuro papa Pio II: in che modo intento pedagogico e tradizione misogina si manifestano in quest’opera?] La Historia de duobus amantibus, ripudiata dall'autore dopo la sua assunzione al soglio pontificio e a lungo considerata un divertissement di compiaciuto erotismo, è in realtà un'implacabile denuncia della forza distruttiva della passione: attuata tramite il rovesciamento del Boccaccio erotico e il ricorso sistematico agli esempi più consolidati della tradizione misogina della letteratura volgare due-trecentesca.

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