Marco Aurelio Cleandro

Prefetto del pretorio sotto Commodo

Marco Aurelio Cleandro (... – 190), prefetto del pretorio, sotto Commodo.

Citazioni su Marco Aurelio Cleandro

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  • Cleandro era a parte di tutti i piaceri, o per meglio dire, di tutte le dissolutezze di Commodo, ed avendosi in tal modo guadagnata la sua confidenza, fu per qualche tempo il rivale di Perenne[1], e alla fine sostenuto dalla fazione de' liberti del palazzo, di cui era il capo, giunse a rovinarlo. Erede del suo potere, se n'abusò con tutta la malvagità propria di un animo vile, e recò nel ministero tutti i vizj della servil condizione. Tutto era in vendita appresso di lui, i posti de' Senatori, i comandi dell'armate, i governi di Provincia, e le Prefetture, e si faceva pagar caramente.
  • Cleandro per moltiplicare i suoi guadagni moltiplicava le cariche, e nominò, il che non s'era veduto giammai, venticinque Consoli per un solo anno. Non rispettava né le Leggi, né le cose giudicate. Chiunque aveva denaro a dargli, era sicuro di essere assoluto[2], qualunque delitto avesse commesso; o reintegrato, se era stato precedentemente condannato, e bene spesso ancora con aumento di dignità e di splendore.
  • Non prese subito da principio la carica di Prefetto del Pretorio troppo sproporzionata alla bassezza della sua condizione, ma si spianò ad essa la via degradandola, e avvilendola con frequenti mutazioni. Faceva e disfaceva i Prefetti del Pretorio a suo talento. Ve n'ebbe uno di cinque giorni, e un altro di sei ore. Finalmente quando Cleandro credette di aver ridotta questa potente carica proporzionata al suoi grado, la conferì a se medesimo, prendendosi due colleghi, che erano sue creature, e che dipendevano interamente da lui. Allora si videro per la prima volta tre Prefetti del Pretorio.
  1. Tigidio Perenne (125 circa – 185/186), politico e prefetto del pretorio dell'Impero romano.
  2. assolto, forma antica del part. passato di assolvere.

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