Mamma mia, che impressione!
Mamma mia, che impressione!
Titolo originale |
Mamma mia che impressione! |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 1951 |
Genere | commedia |
Regia | Roberto Savarese |
Soggetto | Alberto Sordi |
Sceneggiatura | Alberto Sordi, Cesare Zavattini |
Produttore | Vittorio De Sica, Alberto Sordi |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Mamma mia, che impressione!, film italiano del 1951 con Giovanna Pala e Alberto Sordi, regia di Roberto Savarese.
[Si avvicina un netturbino]
Alberto: Scopino! Scopino! Scopì! Scopino della nettezza urbana!! Buongiorno a scopì! Al lavoro, scopì? Tutte le mattine così di buon'ora?
Netturbino: Che?
Alberto: Hai già scopato tutte le immondizie nelle strade?
Netturbino: Me pare, perché?
Alberto: Vieni un po' qua scopì, vieni qua! Fammi un favore, vieni un po' a vedere!
[il netturbino si avvicina correndo]
Alberto: Cori, cori, cori, cori, cori, cori, cori, cori, cori.
Netturbino: Ma se po' sape' che vvoi?
Alberto: Sei proprio sicuro scopì di avere scopato proprio tutto, tutto, tutto?
Netturbino: Sì!
Alberto: Lo vedi? Guarda un po' che c'è!
Netturbino: Ma io non vedo niente.
Alberto: Come non vedi niente? Scusa, ce l'hai proprio davanti agli occhi. Che cos'è? Una buccia di inguria?
Netturbino: Ma dove?
Alberto: Lì, proprio davanti alla finestra mia. Vie', vieni un po' più avanti! Fai due passi in avanti! E non li fa' così lunghi scopì, adesso l'hai oltrepassato. Ritorna un passetto indietro, ritorna indietro. Ti dico un passo tu ne fai tre! Gira! Gira, girati su te stesso. Gira, gira, tutt'intorno come un girotondo. Girati, girati! Ah ah ah, ma non di la, girati verso la finestra mia. Ecco, lo vedi adesso?
Netturbino: Ma che è? Se po' sape'?
Alberto: E non lo so, a me sembra tanto una buccia d'inguria! Ma guarda per terra, non guardare a me, se no come fai a vederlo scusa?
Netturbino: Ma che è, questo?
Alberto: Sì, quello!
Netturbino: Ma non lo vedi che è un bullone?
Dialoghi
modifica- [Su un autobus vuoto]
Alberto: Occupato, questo posto è occupato!
Viaggiatore: Occupato da chi?
Alberto: Occupato da me, questo è il posto mio.
Viaggiatore: Quello è il posto suo? E questi altri da chi sono occupati?
Alberto: Tutti oggetti personali; da persone care.
Viaggiatore: Ma io dove mi metto?
Alberto: E non lo so signore, poteva arrivare prima!
Viaggiatore: Prima? Ma quanto prima?
Alberto: Prima di me!
- Alberto: Don Isidò, don Isidò, che non mi riconosce? Don Isidò!
Don Isidoro: Via, via!
Alberto: Don Isidò, don Isidò, so' io!
Don Isidoro: Stai fermo!
Alberto: È stata tutta invidia, don Isidò!
Don Isidoro: Alberto non parlare! Imbecille che sono, firmare una cambiale di 100.000 lire e dar retta così a un incosciente. Imbecille, cretino che sono, dovevo prevederlo.
Alberto: Don Isidò, mi è venuta una grande idea! Che fa mi strozza? È peccato mortale, lo sa?
Don Isidoro: Dio mio, perdonami.
Alberto: Parola mia d'onore, è una grande invenzione. Un giovane artigiano che io rappresento ha inventato niente po po di meno che un biglietto. Si chiama biglietto porta fortuna don Isidò. È un metodo infallibile per vincere le schedine del totocalcio. Milionari potremmo diventare, altro che 100.000 lire.
Don Isidò: Lo ascoltate mio Dio?
Alberto: Sai cosa ci faremo quando saremo milionari don Isidò? Ci pagheremo il presepe, tante belle cose per la parrocchietta e io mi posso pure comprare un castello.
[Si avvicina un netturbino]
Alberto: Scopino! Scopino della nettezza urbana!! Buongiorno a scopì! Vieni, vieni un po' qua scopì!
Netturbino: Mamma mia, a riecco questo![scappa]
Alberto: Buon lavoro scopì! Tutte le mattine così di buon'ora?
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