Maelstrom
gorgo marino sulle coste della Norvegia
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Citazioni sul maelstrom.
- Era lì che il Nautilus, involontariamente, o forse di proposito, era stato spinto dal suo capitano. Descriveva una spirale il cui raggio diventava sempre più piccolo. Allo stesso modo, la lancia, ancora inchiodata allo scafo, era trasportata con una velocità vertiginosa.
Io lo sentivo. Provavo quel senso di rotazione che segue un movimento rotatorio prolungato. Eravamo completamente terrorizzati, al culmine dell'orrore, con la circolazione interrotta, senza più alcuna reazione nervosa, bagnati di sudori freddi come quelli dell'agonia! E che rumore intorno alla nostra fragile imbarcazione! Che muggiti, ripetuti dall'eco alla distanza di molte miglia! Che frastuono, quello delle acque infrante contro gli acuti scogli del fondo, dove si spezzano i corpi più duri, dove i tronchi d'albero si consumano e diventano «una pelliccia», secondo l'espressione norvegese! (Jules Verne) - Improvvisamente questo vortice prese forma chiara e definitiva in un circolo di più d'un miglio di diametro. Sul margine del turbine si levava una larga cintura di schiuma lucente della quale però non un solo fiocco cadeva nella voragine dell'imbuto spaventoso, costituito, fin dove si poteva spingere l'occhio, di una muraglia d'acqua, liscia lucida e nera, che formava con l'orizzonte un angolo di un 45 gradi, e girava vertiginosamente su se stessa con un moto rotatorio, dando ai venti la sua voce spaventosa, metà urlo, metà ruggito, quale neanche l'immane cateratta del Niagara alzò mai, nella sua agonia, al cielo. (Edgar Allan Poe)
- Ora credo che V. Eccellenza aspetti, che io corrisponda alla promessa fattale di darle relazione di questa Cariddi, o gran voragine di Norvegia. Essa ha tirata la mia curiosità e l'animo mio con maggior forza, che i corpi degli alberi, delle navi, delle balene, perché ho trovato essere altro da quello che vien pubblicato da' geografi co' suoi globi terrestri e co' suoi discorsi, fondati sopra i falsi rapporti degl'istorici, che non volendo lasciare gli agi della patria scrivono ciò che non hanno già mai veduto né ben inteso da altri. L'acqua in questo sito dell'Oceano in vasto giro o turbine rapita, il suo rumore per molte miglia udito da lontano, i grandi alberi attirati al fondo, poi in piccoli frammenti rigettati, le navi nel maggior loro corso rapite e spezzate, le balene da essa voragine violentemente strascinate, e con alto muggito, conoscendo e quasi deplorando la sua inevitabile ruina, dilaniate, sono i mirabili effetti da lontano proclamati, e di presenza non ritrovati. Dico dunque che voragine alcuna qui non appare; il fragor dell'onde rotte non si ode; gli alberi, le navi, le balene non vengono precipitate né spezzate. Non so se la sodisfazione che avrei avuta in trovare e vedere gli accennati effetti, quando fossero stati veri, sarebbe stata maggiore di quella che ho al presente, con avere scoperta la verità. (Francesco Negri)