Luís Vinício

allenatore di calcio e calciatore brasiliano

Luís Vinícius de Menezes (1932 – vivente), allenatore di calcio ed ex calciatore brasiliano.

Luís Vinício

Citazioni di Luís Vinício modifica

  • I napoletani amano il Napoli come se fosse uno della propria famiglia. E capiscono subito i calciatori da amare, in base a quello che danno in campo.[1]
  • L'allenatore mica è uno qualsiasi: se dentro ha energia, porta quelli intorno ad avere un senso di responsabilità, a dare tutto se stesso, ma anche quello che non si ha, per ciò in cui si crede.[1]
  • Quando arrivai in Italia soffrivo perché i difensori giocavano a uomo. E questo per me non era accettabile, il calcio non doveva essere stare attaccati per 90 minuti all'avversario per non farlo giocare. Ho cercato di far capire ai miei giocatori che il calcio è diverso: è movimento, è trovare la posizione giusta per essere sempre libero, è coordinarsi con i compagni. Ecco perché proposi in Italia il calcio olandese [...][2]
  • Ricordo che l'inaugurazione del San Paolo fu un avvenimento eccezionale sotto tutti i punti di vista. Noi calciatori eravamo abituati a giocare davani ai 40mila del Vomero: entrando nel nuovo stadio, trovandoci di fronte a quell'immensità, restammo tutti stupiti. Ottenemmo una vittoria molto sofferta, ed anche insperata: già a quel tempo la Juve era molto più forte di noi. I bianconeri cercavano di intimidirci con un gioco falloso, brutto. Però alla fine provammo una grande gioia, quella vittoria è rimasta nella storia.[3]

Vinicio, i novant'anni del "re 'O Lione"

Intervista di Massimiliano Castellani, avvenire.it, 26 febbraio 2022.

  • Per me giovane calciatore giocare con Garrincha nel Botafogo è stato un onore. Era fantastico, aveva il pallone attaccato al piede, un dribbling dietro l'altro, immarcabile, spettacolare. Era cresciuto in favela senza un minimo di istruzione, aveva guadagnato tanto, ma non pensava mai al domani e così ha perso tutto, come tanti calciatori. Garrincha però era un buono, un generoso, alegria do povo, metteva allegria solo a vederlo giocare, e invece poi è morto triste e abbandonato.
  • Vedo tanti allenatori che si affannano sul "progetto" che poi vuol dire pensare prima di tutto ai soldi dell'ingaggio, e quelli rispetto ai miei tempi ne girano troppi e spesso rovinano anche il gioco.
  • Ho avuto una forte formazione cattolica. La mia infanzia a Belo Horizonte l'ho trascorsa passando dall'educazione dei gesuiti a quella dei salesiani dell'Istituto san Giovanni Bosco. E qui ho appreso l'importanza della cultura e del rispetto delle regole. E poi c'erano undici campi di calcio: è lì che ho imparato a giocare.

Citazioni su Luís Vinício modifica

  • Era molto passionale, quando serviva ci faceva mettere in circolo e tutti abbracciati dovevamo dire: "Chi si ritira dalla lotta è un gran fjo de 'na...". Se alla fine del primo tempo stavamo perdendo, nello spogliatoio iniziava a digrignare i denti e a urlare facendo la bava dalla bocca, nel vero senso della parola, non sto scherzando. Quando perdevamo una partita aveva un modo tutto suo di vendicarsi: nella leggendaria doppia seduta del mercoledì ci faceva – scusa l'espressione – "cacare sangue". Pur essendo una persona con una sensibilità rara, quando si incazzava non ti dovevi avvicinare, ti staccava il collo. Però persona corretta e leale. (Vincenzo D'Amico)

Note modifica

  1. a b Da un'intervista a Il Mattino, 4 febbraio 2023; citato in Fabiana De Falco, Vinicio: "I napoletani amano il Napoli come se fosse uno della propria famiglia. E capiscono subito i calciatori da amare, in base a quello che danno in campo", 100x100napoli.it.
  2. Dall'intervista di Piercarlo Presutti a Rai Italia; citato in Vinicio: «Un Napoli da sogno ma il calcio italiano è orribile», ilmattino.it, 11 aprile 2023.
  3. Da un'intervista a Radio Marte; citato in Simone Spisso, Vinicio: vi racconto il mio esordio al San Paolo, pianetazzurro.it, 4 dicembre 2009.

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