Lisetta Carmi

fotografa italiana (1924-2022)

Lisetta Carmi (1924 – 2022), fotografa italiana.

Citazioni di Lisetta Carmi modifica

  • [Sul cimitero di Staglieno] Mi sono letteralmente innamorata di quella piccola parte del cimitero antico. Ho visto una galleria meravigliosa di tombe imponenti fatte erigere nell'Ottocento da ricchi e colti genovesi. Decine e decine di sculture raffiguranti famiglie di commercianti e industriali, di quella borghesia intelligente che aveva fatto la fortuna della città, e che aveva chiamato a lavorare eccellenti scultori perché raccontassero, con una precisione "fotografica", fisionomie e consuetudini familiari. [...] Detestavo ciò che molte sculture rappresentavano, per esempio lo stereotipo della donna timorosa e dipendente dagli uomini, ma ero anche colpita dalla capacità di chi, ancora in vita, aveva progettato la propria tomba. Le guardavo con occhio ammirato e ho cominciato a fotografare appassionandomi sempre di più, di tomba in tomba, di scultura in scultura, trascinandomi dietro una scaletta per avere un punto di vista più elevato. Ho copiato decine e decine di scritte tombali. Ho preso anche la bronchite.[1]
  • [In risposta al maestro They] Ricordo benissimo di avergli risposto che se le mie mani erano più importanti del resto dell'umanità avrei smesso di suonare il pianoforte.[2]
  • Ogni volta ho creduto che attraverso la fotografia avrei dato voce ai poveri, ai diseredati, a quella grande parte dell’umanità sepolta dal silenzio e dalla distrazione[3]

Citazioni su Lisetta Carmi modifica

  • Destinata a diventare la più grande fotografa italiana, Lisetta Carmi aveva poco più di quarant'anni la notte del Capodanno del 1965 quando dopo aver percorso uno di quei viottoli entrò in una casa dove sostavano alcuni dei personaggi ai quali l'ex ghetto era divenuto campo di vita e di azione. Ossia i "travestiti", uomini che vestivano e si atteggiavano da donne, uomini che con tutto il loro essere si sentivano donne e si volevano donne che si prostituivano perché altri sbocchi di che vivere la società italiana del tempo a loro non ne affriva. [...] Per nientemeno che sette anni di fila la Carmi scattò qualcosa come duemila immagini. Non pe adulare quella sorta di umanità ma per mostrarla aspra com'era, assieme riluttante e spavalda. (Giampiero Mughini)

Note modifica

  1. Citato in Giovanna Calvenzi, Le cinque vite di Lisetta Carmi, Bruno Mondadori, 2013, p. 41. ISBN 9788861599376
  2. Citato in Le cinque vite di Lisetta Carmi, p. 24.
  3. Citato in Francesca Cogoni, Lisetta Carmi, RSI.ch, accesso 2 febbraio 2022.

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