Lectisternio

cerimonia religiosa romana
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Citazioni sul lectisternio.

  • I Lettisternj, cioè que' solenni conviti, che facevansi alle statue de' Numi giacenti su certi letti, furono anche posteriormente introdotti, essendo pure fondata sulla credenza dell'intervento invisibile degli Iddii. In fatti Livio[1] ne fissa la data all'anno di Roma 356., allorché era quella città desolata da una micidial pestilenza. Il Lettisternio ordinariamente avea luogo in occasione di qualche grande calamità, e si credeva un mezzo potentissimo per placar lo sdegno de' Numi; la qual credenza, mediante il mio principio,[2] viene anche adequatamente spiegata. In fatti, mancando in questa specie di sacro convito l'estispicio, e tutte le altre pratiche dell'aruspicina, mancava eziandio ogni segno di rifiuto dell'offerta per parte del Nume, ed in conseguenza ogni cattivo presagio. Quindi creder dovevasi che il Nume stesso accettasse necessariamente il regalo, che se gli faceva per placarlo. (Giuseppe De Cesare)

Note modifica

  1. Dec. I, libro V, cap. VIII. Cfr. Giuseppe De Cesare, Dell'origine vera de' sacrifizj: ricavata dall'esame dell'umana natura nello stato selvaggio, Stamperia Simoniana, Napoli, 1811, p. 55, nota a.
  2. Il fine dei sacrifici è saziare la fame degli dèi. Cfr. Dell'origine vera de' sacrifizj, pp. 38-39.

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