Les Règles du jeu: Roy Dupuis

Les Règles du jeu: Roy Dupuis

Film TV

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Lingua originale francese
Paese Canada
Anno

2005

Genere documentario
Regia Bernar Hébert, Renée Claude Riendeau
Sceneggiatura Bernar Hébert, Renée Claude Riendeau
Interpreti e personaggi

Les Règles du jeu: Roy Dupuis, documentario autobiografico del 2005, di e su Roy Dupuis.

  • Le Mamelle gelée"... questo è il nome dato ad Amos per la sua Cattedrale. Io sono nato lì... era chiamato così.. Nuovo-Liskeard. (Roy Dupuis)
  • Dormire è un po come una piccola morte. (Roy Dupuis)
  • In genere succede spesso che un attore debba prendere il posto di qualcun altro per poterlo capire, provare quello che prova, vivere quello che vive. Ed è stato violento. Anche se non ci vediamo l'un l'altro spesso, la famiglia è qualcosa di importante... come posso dire; ho un solo fratello una sola sorella... e una sola madre... abbiamo vissuto molto tempo assieme, voglio dire che ne abbiamo passate molte assieme, vissuto intense emozioni... (Roy Dupuis)
  • Era troppo costoso; era una scuola privata. Così lei mi diede un modulo d'iscrizione, mi disse di compilarlo e di mettere la mia foto, e fu così che venni accettato alla scuola, non dite ad anima di questo. (Roy Dupuis)
  • Dunque per me, è semplice... è lo strumento che suona; in questo senso, il corpo è uno strumento e più ha vissuto più può capire. (Roy Dupuis)
  • Sono una persona introversa, l'ho imparato in psicoanalisi. Sono stato sette anni in psicoanalisi ed ho imparato che ci sono due tipi di persone; gli introversi e gli estroversi. In genere gli introversi tendono ad essere più lenti, amano prendersi del tempo e pensare prima di parlare e non amano le chiacchiere inutili e quindi sono delle persone che non stanno sul palcoscenico con gran facilità. (Roy Dupuis)
  • Personalmente, quando salgo sul palcoscenico, non sono io ad andare in scena ma il personaggio che devo interpretare, io non sono quel tipo di attore che prende l'ispirazione dalla propria vita. (Roy Dupuis)
  • La vita è così importante per me, è onestamente tutto quello che ho... e ne ho una sola. Non sono totalmente convinto di questo, ma la mia coscienza mi dice che è tutto quello che ho. Solo una vita. (Roy Dupuis)
  • La prima volta che sono stato, diciamo, responsabile a bordo, che ho controllato la barca, il vento ed io... ho spento il motore, l'avevo portata per circa quindici minuti e mi è sembrato in qualche modo di aver toccando tutte le coste del pianeta... È quello che ho provato. (Roy Dupuis)
  • La navigazione ti può prendere la vita intera per imparare! E c'è la scoperta, viaggi dappertutto... Si accumulano storie da dire, esperienze di vita da trasmettere. Vedrò... sono interessato dai documentari così ci sarà certamente un computer ed una macchina fotografica sulla barca. Veramente questo viaggio riguarda la mia curiosità. Per me, è il modo più vivo di viaggiare che abbia sinora sperimentato... per il legame che si crea con il pianeta, il vento, l'acqua. Ho vissuto alcuni momenti: i momenti di grazia. Questo è l'unico modo in cui posso esprimere questo. Quando navighi, non sei l'unico a decidere, c'è il vento. Si deve ascoltare ed imparare bene perché è lui che ti permettere di andare avanti, o può ucciderti. (Roy Dupuis)
  • Imparare bene significa ascoltare bene, senza saltare le cose. Mettersi in gioco, nell'agire, è lo stesso, bisogna stare in ascolto, ascoltare. Possiamo chiamare quei momenti, i momenti di grazia, "sono i secondi" che diventano reali, così come la vita, e a volte anche di più.

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