La strana coppia

commedia teatrale di Neil Simon

La strana coppia

Immagine Walter Matthau Art Carney The Odd Couple Broadway 1965.JPG.
Titolo originale

The Odd Couple

Paese USA
Anno 1968
Genere commedia
Regia Gene Sacks
Soggetto Neil Simon
Sceneggiatura Neil Simon
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

La strana coppia, film statunitense del 1968 con Walter Matthau e Jack Lemmon, regia di Gene Sacks.

  Citazioni in ordine temporale.

  • Giochiamo a carte e tenetele bene in alto sennò non vedo i segni che c'ho fatto. (Oscar)
  • È sbagliato il sistema, ecco cosa c'è. Un appartamento di otto stanze dove vivono due uomini soli non dovrebbe essere più pulito della casa di mia madre. (Oscar)
  • Ci divertiamo?! Senti, ricevere chiaramente il secondo canale non è il mio ideale del divertimento. (Oscar)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • [Felix entra in un albergo, con l'intenzione di suicidarsi]
    Felix: Una camera, per favore.
    Portiere: È solo?
    [Felix annuisce]
    Portiere: Bagaglio?
    Felix: Eh... [scuote la testa facendo intendere che non ha bagagli]
    Portiere: Per quanto tempo la vuole?
    Felix: ...non per molto.
    Portiere: 5 dollari. [ripete vedendo che Felix firma ma non paga] 5 dollari. [Felix paga] 307.
    Felix: Non ha... non ha qualcosa di "più alto"?
  • Inserviente: [vedendo Felix entrare in camera] Buonanotte.
    Felix: Addio.
  • [A casa di Oscar si tiene una partita a poker tra amici]
    Vinnie: Che ore sono?
    Speed: Ci risiamo con "che ore sono"...
    Vinnie: Il mio orologio va male: che ore sono?
    Speed: Vinci 95 dollari, ecco che ore sono!
  • Murray: Quante carte avete, quattro?
    Speed: Sì, Murray, abbiamo tutti quattro carte: se ce ne dai un'altra ne avremo tutti cinque, se ce ne dessi altre due ne avremo sei, hai capito come funziona adesso?
  • Vinnie: Ho detto a mia moglie che tornavo all'una al più tardi. Partiamo alle 8 per la Florida. Io ve l'ho detto quando mi sono seduto.
    Murray: E chi ci va in Florida in luglio?
    Vinnie: Be' è bassa stagione: non c'è affollamento e ti danno le stanze migliori per due soldi. [...]
    Speed: Bella vacanza: quattro straccioni in un albergo vuoto.
  • Oscar: Apro di un quarto di dollaro.
    Murray: Non guardi nemmeno le carte prima?
    Oscar: A che serve? Ho deciso di bluffare!
  • Oscar: Chi vuol mangiare?
    Murray: Cosa c'è?
    Oscar: Ho dei sandwich marroni e dei sandwich verdi. Quale preferisci?
    Murray: Che c'è nei verdi?
    Oscar: O formaggio molto fresco o carne molto passata.
    Murray: Prendo il marrone.
    Roy: Sarai mica pazzo a mangiartelo.
    Murray: Eh, io ho fame!
    Roy: Sono due settimane che il suo frigo non funziona, ci ho visto del latte che stava su da solo senza la bottiglia!
    Oscar: Ma che sei diventato, un salutista? Mangia, Murray, mangia.
  • Speed: Ehi Vinnie, di' a Oscar quando vai via.
    Vinnie: A mezzanotte.
    Speed: Be' abbiamo dieci minuti prima del prossimo annuncio!
  • Oscar: Un momento, il piatto piange, chi non ha messo l'invito?
    Murray: [rivolto a Oscar] Eh, manchi tu.
    Oscar: Tu parli troppo, e per questo mi presterai 20 dollari.
    Murray: Te li ho già prestati prima. Perché non li chiedi a qualcun altro? Non faccio che rivincere i soldi miei!
    Roy: [rivolto a Oscar] Senti, sei in debito con tutti quanti. Se non hai soldi non giocare.
    Oscar: E va bene, se la mettiamo su questo piano mi dovete 6 dollari a testa per il buffet.
    Speed: "Buffet". Birra calda e due sandwich avanzati da quando andavi alle elementari.
    Oscar: Che pretendete a una partita a poker, tacchino farcito? Murray, dammi 20 dollari sennò chiamo tua moglie e le dico che sei a Central Park vestito da donna.
  • Speed: Coppia di 6.
    Vinnie: Tre 2.
    Speed: Perché non sei andato in Florida ieri sera?
  • [Oscar risponde al telefono a suo figlio cinquenne]
    Oscar: Come va figliolo? Sì ho ricevuto la tua lettera, ci ha messo tre settimane. La prossima volta di' a mamma di darti un francobollo. ... Sì lo so tesoro, ma non basta farci il disegno. [ridendo, rivolto agli amici] Avete sentito? Avete sentito?
    Speed: [arrabbiato perché perde continuamente] Sì, ti sentiamo, siamo esilarati.
  • Speed: 1 dollaro per giocare, Oscar, ce l'hai 1 dollaro?
    Oscar: [coprendo il microfono del telefono] Quando avrò finito di parlare con questa [la sua ex moglie] no.
  • [Oscar risponde al telefono. Gli amici al tavolo si voltano a vederlo e sorridono sentendolo parlare]
    Oscar: Pronto, il divorziato al verde sciamannato. ... Salve tesoro. ... Sì amor mio. ... [ride] Sì. Senti tesoro, ti ho detto di non chiamare durante la partita. Ora, ora non posso parlarti. ... [ride] Sì? E lo sai che ti voglio bene tesoro. ... Aspetta solo un secondo. Murray, è tua moglie.
    [Tutti ridono mentre Murray si alza]
    Murray: Magari fossi tu il suo amante: non romperebbe sempre le scatole a me. Pronto, Mimì, che cosa c'è?
    Oscar: "A che ora vieni a casa?" "Non so, mezzanotte, mezzanotte e mezzo".
    Murray: Non lo so, mezzanotte, mezzanotte e mezzo. ... Perché, che cosa vuoi, Mimì? Una dozzina di paste di sciroppo alla fragola?!
    Oscar: Ché è incinta di nuovo?
    Murray: [rivolto a Oscar] No, è solo grassa. [rispondendo al telefono] Come hai fatto a sentire, tenevo il microfono coperto!
  • [Murray ha saputo da sua moglie che Felix è scomparso]
    Murray: Che vi dicevo? Felix è sparito.
    Speed: Come sarebbe "sparito"?
    Murray: Non è andato a lavorare, e stasera non è tornato a casa. Nessuno sa dov'è. Mimì ha parlato con sua moglie.
    Oscar: Un momento, nessuno può sparire una giornata.
    Roy: Forse ha avuto un incidente.
    Oscar: Lo avrebbero saputo.
    Roy: Se fosse steso in un fosso chi lo riconoscerebbe?
    Oscar: Ha novantadue carte di credito nel portafogli: se gli succedesse qualcosa tutta l'America lo saprebbe!
  • [Felix è arrivato in casa di Oscar durante la partita. Gli amici, coscienti che la moglie lo ha appena mollato, fingono di non sapere nulla, e in maniera molto innaturale la partita tra loro continua mentre osservano Felix nel timore che faccia qualcosa di stupido]
    Felix: [osservando il panorama dalla finestra] Però, che bella vista da qui. Quanti sono, dodici piani?
    Oscar: [preoccupatissimo, alzandosi e andando a chiudere la finestra] No! Noo, sono solo undici piani, tutto qui. Sono solo undici piani. Dici dodici ma in realtà sono solo undici... [aggiunge poi per giustificare la chiusura della finistra di fronte a Felix, malgrado sia zuppo di sudore] Ehi, fa freddo qui dentro.
  • Oscar: Vuoi sederti a giocare, Felix? È ancora presto.
    Vinnie: Certo, non abbiamo fretta. Giocheremo fino alle 3 o alle 4.
  • Oscar: [vedendo che Felix si allontana dal salotto] Dove vai?
    Felix: Al bagno.
    Oscar: Da solo?
    Felix: Ci vado sempre da solo. Perché?
    Oscar: Mhh, niente. Ci resterai a lungo?
    Felix: Be', quanto è necessario.
  • [Felix entra in bagno. Gli amici agitati si alzano e bisbigliano]
    Murray: [rivolto a Oscar] Sei pazzo a lasciarlo andare al bagno da solo!
    Roy: E se tentasse d'ammazzarsi?
    Oscar: Ma come fa ad ammazzarsi nel gabinetto?
    Murray: Come sarebbe?! Lamette da barba, veleni, qualsiasi cosa c'è!
    Oscar: È il bagno dei bambini, al massimo può dissanguarsi spazzolandosi i denti.
    Roy: Può buttarsi!
    Vinnie: È vero, c'è una finestra là dentro!
    Oscar: Sì, ma è larga solo 20 centimetri.
    Murray: Be' può rompere il vetro e tagliarsi i polsi!
    Oscar: Sì, anche buttarsi nella tazza e tirare la catena! Non tenterà di fare niente.
  • [Gli amici sentono origliando alla porta del bagno che Felix sta piangendo]
    Roy: Sentite, sentite... sta piangendo.
    Murray: È orribile! Per l'amor di Dio, Oscar, fa' qualcosa, di' qualcosa!
    Oscar: Be' che puoi dire a un uomo che piange nel tuo gabinetto?
  • [Felix torna dal bagno in salotto. Gli amici sono tornati in fretta ai loro posti, nervosissimi. Felix scoppia a piangere tentando di guadagnare la porta d'ingresso, ma gli altri svelti si alzano e lo bloccano mettendolo in ginocchio. Supplicandoli di lasciarlo andare, Felix rapidamente fugge nella camera da letto di Oscar. Murray sfonda la porta e tutti si precipitano verso le finestre aperte della stanza. Solo sentendo i lamenti di Felix per il dolore alla schiena il gruppo si volta e vedono l'amico emergere da dietro la porta sbattuta contro il muro. Pian piano Felix si sdraia sul letto lamentando dolori alla pancia]
    Felix: Aah, il mio stomaco.
    Murray: Che diavolo ha il tuo stomaco?
    Felix: Niente, non ha niente il mio stomaco, io non ho preso niente lasciatemi in pace.
    Oscar: Come non hai preso niente?
    Felix: Niente, non ho preso niente. Non dite a Francis [sua moglie] quello che ho fatto!
    Oscar: Ha preso delle pillole.
    Murray: Quante pillole?
    Oscar: Che genere di pillole?
    Felix: Non lo so, delle pillole, delle pillole verdi nell'armadietto. Non telefonate, non chiamate Francis!
    Oscar: Felix, quando hai preso quelle pillole?
    Felix: Non lo so, un paio d'ore fa. E giura che... giura che non la chiamerai! Giura eh?
    Oscar: Quante pillole hai preso?
    Felix: Non mi ricordo, credo tutto il flacone.
    [Tutti si agitano]
    Murray: Presto, presto! Chiamate un'ambulanza! Chiamatela!
    Oscar: Un momento. Un momento, non sai neanche che cosa c'era!
    Murray: Che importanza ha? Ha preso tutto il flacone!
    Oscar: Be' magari erano vitamine, potrebbe essere il più sano qui dentro!
    [Gli amici prendono Felix e lo portano sotto la doccia bagnandogli la testa]
    Felix: Smettetela! smettetela!
    Murray: Dobbiamo farti uscire le pillole!
    Felix: [divincolandosi e chiudendo il getto d'acqua] Le pillole sono uscite! Ho vomitato prima!
  • [Felix vive nell'appartamento di Oscar da ormai due settimane. Ossessionato dalla pulizia e dall'ordine, Felix ha rimesso a nuovo l'appartamento, rendendo però la vita impossibile a Oscar: ogni cosa fuori posto deve essere subito messa in ordine, ogni azione che minacci la tirata a lucido delle superfici è assolutamente vietata. Comunque sia, Felix è sempre pronto con uno straccio e del deodorante.
    Alla partita settimanale di poker Murray arriva in ritardo e Oscar va ad aprigli la porta]

    Murray: Scusate il ritardo.
    Oscar: Pulisciti i piedi.
    Murray: Come?
    Oscar: Se non vuoi farmi arrabbiare è meglio che ti pulisci i piedi.
  • Murray: Ehi, che è successo all'appartamento?
    Oscar: Devono fotografarlo per una rivista di arredamento.
  • Felix: Una birra ghiacciata per Roy.
    Roy: Grazie.
    Felix: Dov'è la sottocoppa?
    Roy: La che?
    Felix: La sottocoppa, quella cosa rotonda che va sotto il bicchiere.
    Roy: Devo essermela giocata...
    Oscar: Eccola, eccola, mi pareva di vincere troppo.
    Felix: Usate sempre le sottocoppe, eh, ragazzi.
  • Felix: Sapete che fanno i bicchieri bagnati.
    Oscar: Lasciano dei piccoli cerchi sul tavolo.
    Felix: Eh, dei piccoli cerchi sul tavolo.
    Oscar: E noi non vogliamo i cerchi sul tavolo.
  • Felix: Ecco qui un bel sandwich caldo per Vinnie.
    Vinnie: Ah, grazie, che buon odore. Che cosa c'è?
    Felix: Prosciutto, lattuga, pomodoro con maionese sul toast.
    Vinnie: Ma come, l'hai fatto ora?
    Felix: E che ci vuole?
    Vinnie: E ti sei fatto questa faticata solo per me?
    Oscar: Se non ti piace ti farà un polpettone, ci mette cinque minuti.
    Felix: Ah io mi ci diverto. [spingendo in avanti Vinnie] Mangia sul piatto, ho pulito il tappeto oggi!
  • Felix: Chi ha spento il deumidificatore?
    Murray: Il che?
    Felix: Il deumidificatore. Vi ho già detto di non giocare con questo aggeggio, eh? Io cerco di togliere un po' di sporco dall'aria, ma guarda che roba.
    [Felix va in cucina. Gli amici si sfogano]
    Oscar: Murray, ti do 200 dollari per la tua pistola.
    Speed: Io non ne posso più. Ne ho fin sopra i capelli. Nelle ultime tre ore abbiamo giocato quattro minuti, non voglio buttar via le mie serate a veder pulire e cucinare!
    Roy: Io non respiro, quella macchina succhia tutto quello che c'è nell'aria.
  • Roy: Dico che quell'arnese può ucciderci: ci troveranno domattina con la lingua di fuori.
    Speed: Fa' qualcosa, Oscar, digli che si rimetta a giocare!
    Oscar: No, sbrigatevela da soli. A voi tocca soltanto una sera alla settimana, io invece sono bloccato qui con Mary Poppins ventiquattr'ore al giorno.
    [...]
    Roy: Era meglio prima, con tutto lo sporco e il fumo era meglio prima.
  • Speed: Io vado a casa! Il giorno in cui il suo matrimonio è finito sono finite anche le nostre partite!
    Oscar: Speed, aspetta un momento, non puoi andar via ora, io perdo un sacco!
    Speed: La colpa è solamente tua e di nessun altro! Sei stato tu a impedirgli di ammazzarsi!
    Oscar: ... Ha ragione. Ha perfettamente ragione.
  • [Oscar butta a terra un cetriolino che Murray voleva mangiare]
    Murray: Perché lo hai fatto?
    Oscar: Se vuoi giocare a poker dai le carte, se vuoi mangiare vai in rosticceria. [rivolto a Vinnie] Per favore, vuoi lasciar perdere i sandwich e i cetrioli? Io perdo 52 dollari e tutti mangiano alle mie spalle. Felix!
    Felix: [dalla cucina] Che c'è?
    Oscar: Per favore, chiudi il ristorante e vieni a sederti, stiamo giocando a poker qui!
    Felix: [uscendo dalla cucina] Tocca a me vero? Chi ha buttato un cetriolino sul pavimento? Non lo trovo spiritoso!
  • Roy: Che cos'è questo puzzo? Disinfettante? ... Sono le carte, ha lavato le carte. [Si alza] Be', io me ne vado, non ci resisto più.
    Oscar: Un momento Roy, dove stai andando?
    Murray: Sono tre ore che sto qui a respirare ammoniaca e detergenti. Madre Natura non detto che il poker va giocato sterilizzato.
  • [Felix torna in salotto]
    Felix: Dove sono gli altri?
    Oscar: Hai perfino il coraggio di chiederlo? Io sono stato sterilizzato di 53 dollari.
  • Oscar: Perché non l'hai tirata?
    Felix: Guarda c'è mancato poco, certe volte mi arrabbio tanto con me stesso...
    Oscar: Allora perché non l'hai tirata?
    Felix: Perché cerco di controllarmi.
    Oscar: Be' e perché cerchi di controllarti?
    Felix: Come sarebbe perché?
    Oscar: Eri arrabbiato, avevi voglia di rompere una tazza, perché non l'hai rotta?
    Felix: Perché dopo sarei ancora arrabbiato e la tazza sarebbe rotta.
    Oscar: Ma come fai a sapere di dopo, magari staresti benissimo, mh? Perché devi controllare ogni singola idea che ti passa per la testa, perché non ti butti per una volta in vita tua, fa qualcosa che hai voglia di fare e non ciò che pensi che dovresti fare! Smettial di controllarti, Felix! Rilassiati, ubriacati, arrabbiati, avanti spacca quella lurida tazza!
  • [Oscar ha organizzato una cenetta tra lui e Felix con due ragazze del condominio. Felix ha passato la giornata a far la spesa e cucinare, mentre Oscar rincasa "tardi" dal lavoro. Le ragazze arriveranno a momenti. Oscar, mentre si cambia per l'occasione, consiglia a Felix di abbassare le luci e mettere musica "molto dolce", ma al mutismo e allo sguardo cupo dell'amico Oscar gli chiede cosa non va]
    Felix: Cominciamo con che ora credi che sia?
    Oscar: Che ora sono? Non lo so... le 7 e mezza...
    Felix: Le 7 e mezzo? Facciamo le 8.

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