La guerra dei mondi (film 1953)
La guerra dei mondi
Una scena dal trailer originale
Titolo originale |
The War of the Worlds |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1953 |
Genere | fantascienza |
Regia | Byron Haskin |
Soggetto | H. G. Wells (romanzo) |
Sceneggiatura | Barré Lyndon |
Produttore | George Pal |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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La guerra dei mondi, film statunitense del 1953, regia di Byron Haskin.
Nel corso della prima guerra mondiale e per la prima volta nella storia, alcune nazioni si unirono per combatterne altre, usando le armi più efficaci allora conosciute. La seconda guerra mondiale coinvolse ogni continente del globo e gli uomini fecero ricorso alla scienza per trovare nuovi mezzi di offesa che raggiunsero un livello eccezionale di capacità distruttiva. Ed ora, sostenuta dai terribili mezzi di una scienza soprannaturale, che minacciano tutto il genere umano, ecco... [compare il titolo del film] (Narratore)
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Verso la metà del ventesimo secolo nessuno avrebbe creduto che l'attività umana potesse essere osservata così attentamente e con tanta penetrazione da intelligenze superiori a quella dell'uomo. Eppure, attraverso gli infiniti spazi celesti sul pianeta Marte, esseri dall'intelletto vasto e spietato esaminavano la nostra Terra con occhi vogliosi, tracciando con fredda determinazione i loro piani contro di noi. (Narratore)
- Marte dista dal Sole duecentoventicinque milioni di chilometri e da secoli si trova agli ultimi stadi del raffreddamento, tanto che di notte la temperatura scende molto al di sotto dello zero anche al suo equatore. Gli abitanti di questo pianeta morente guardavano attraverso lo spazio con istrumenti di eccezionale precisione cercando un altro mondo in cui poter emigrare. Essi non potevano andare su Plutone, il più periferico di tutti i pianeti, poiché è tanto freddo che la sua atmosfera poggia, congelata, sulla sua superficie. Non potevano andare su Nettuno o su Urano, mondi gemelli in una notte eterna e perpetuamente fredda, entrambi circondati da un'atmosfera irrespirabile di gas metano e vapori di ammoniaca. I marziani considerarono Saturno, un mondo attraente con i suoi molti satelliti e i magnifici anelli di polvere cosmica. Ma la sua temperatura si avvicina ai centocinquanta gradi sottozero e la superficie è rivestita da una crosta di ghiaccio spessa circa ventiquattromila chilometri. Il mondo più prossimo a loro era Giove, con le sue montagne titaniche di lava e di ghiaccio sormontate da lingue fiammeggianti di idrogeno in combustione, dove la pressione atmosferica è enorme: centinaia di chilogrammi per centimetro quadrato. No, i marziani non potevano andare su Giove, tantomeno su Mercurio, il pianeta più vicino al Sole. Qui non vi è aria e al suo equatore la temperatura è quella del piombo fuso. Di tutti i mondi che i marziani potevano osservare, solo la nostra Terra era la più temperata e possedeva un'atmosfera nebulosa indice di fertilità. Gli uomini non sospettavano quale tremendo destino gli aspettasse. E non si rendevano conto che dalle profondità dello spazio qualcuno li sorvegliava con tanto bramoso interesse. Finché, all'epoca in cui la Terra più si avvicina nell'orbita di Marte, durante una piacevole estate... (Narratore)
- [Avvicinandosi a una delle astronavi marziane mostrando una Bibbia] Camminando attraverso l'oscura valle della morte, io non temo il male [...] Tu hai unto la mia testa con l'olio, la mia coppa trabocca e io dimorerò nella casa del Signore in eterno. (Reverendo Matteo Collins) [ultime parole prima di essere polverizzato dal raggio marziano]
- I marziani avevano preparato il loro attacco alla Terra con sorprendente perfezione. Mentre aumentava il numero dei missili provenienti dalle profondità dello spazio, con le loro macchine, terribili per capacità di distruzione, un'ondata di terrore pervase il mondo da un capo all'altro. In ogni paese le autorità riunitesi cercavano disperatamente di coordinare le loro difese con quelle delle altre nazioni. Il governo indiano, fuggito da Nuova Delhi, si riunì in un vagone ferroviario, mentre la popolazione si dirigeva verso l'Himalaya, in cerca di un'illusoria sicurezza. Gli eserciti turchi e finlandesi, cinesi e boliviani lavorarono e combatterono furiosamente, ma tutti gli sforzi, contro la tremenda potenza degli invasori, finirono nella più tragica e spaventosa disfatta. Mentre i marziani bruciavano campi e foreste e intere città crollavano davanti a loro, le popolazioni fuggivano terrorizzate. In breve, la folla dei fuggiaschi divenne torrente, poi marea. Disordinato, senza una meta, l'esodo avveniva fra scene paurose di panico; era l'inizio del crollo della nostra civiltà, il massacro del genere umano. Un grande silenzio piombò sopra quasi mezza Europa, dove tutte le comunicazioni erano interrotte. Quando le ultime telefoto da Parigi raggiunsero il governo francese, rifugiatosi a Strasburgo, venne l'idea di usare velivoli a reazione come messaggeri. Privati dall'armamento e muniti di serbatoi supplementari, i velivoli mantennero i collegamenti con i Paesi Scandinavi, il Nord Africa, gli Stati Uniti e l'Inghilterra; era chiaro che i marziani avevano valutato l'importanza strategica delle isole britanniche. Il popolo inglese fece fronte agli invasori coraggiosamente, ma tutto fu inutile. Mentre i marziani dilagavano verso Londra, il Gabinetto inglese sedeva in permanenza cercando di coordinare tutte le notizie che potevano essere raccolte, trasmettendole alle Nazioni Unite, a New York; da qui venivano passate a Washington, unico punto strategico non ancora attaccato. (Narratore)
- Poiché la radio è fuori uso, le registrazioni che sto facendo serviranno per la storia futura... se vi sarà. (Reporter)
- Cannoni, carri armati, bombe! Sono come giocattoli contro di loro! (Generale Mann)
- Noi umilmente imploriamo la tua guida divina, o Signore. Liberaci dal terrore che si è impadronito di noi, dal male che si avvicina sempre di più, dal nemico implacabile che presto verrà a bussare alla porta di questa tua stessa divina casa. O Signore, ti supplichiamo: concedici il miracolo del tuo divino intervento! (Prete) [preghiera]
- Ti supplichiamo, Signore, soccorrici e confortaci con la tua grazia. Proteggici tu. (Un fedele) [preghiera]
- Dio onnipotente e misericordioso, noi abbiamo deviato dalla tua strada, smarriti nel peccato, abbiamo ceduto alle lusinghe e ai desideri del nostro cuore, abbiamo peccato contro le tue leggi divine, abbiamo omesso di fare quelle cose che avremmo dovuto fare e abbiamo fatto quello che non avremmo dovuto. (Prete)
- [toccando il marziano caduto] È morto... Abbiamo tutti implorato un miracolo... (Clayton)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Clayton: Siete sicuri che sia una meteora? Da come viaggiava non mi sembra.
Ranger forestale: Avete ragione! È venuta giù come se avesse un motore! ...Be', studiate voi la faccenda. Siete voi gli scienziati. Tutto quello che so è che è grossa come una casa e quasi incandescente!
- [Bill Phipps che si dirige verso la meteora con una pala]
Ranger forestale: Ehi, che cosa vuoi fare, Bill? Vai in cerca di oro?
Bill: Ah, e tu credi di scherzare? Invece è come se avessimo una miniera d'oro nel cortile di casa nostra!
- Clayton: Non capisco perché una massa simile non abbia cratere più grande.
Sylvia: Ha urtato di lato ed è scivolata. Almeno credo che sia così, non ne sono sicura. Ma ho inteso dire che verrà un professore del politecnico. Lo conoscete? È Clayton Forrester, lui ci spiegherà. [...] Forrester è professore di fisica nucleare e sa tutto sulle meteore!
Clayton: Vedo che lo conoscete bene.
Sylvia: Ho fatto uno studio sugli scienziati moderni in preparazione per la tesi di laurea.
Clayton: Vi è stato utile?
Sylvia: Certo... Ho preso la laurea. Ehm, avete un fiammifero?
Clayton: No, mi dispiace, non fumo.
Sylvia: Forrester si interessa di motori atomici. È stato anche sulla copertina di Times e ce ne vuole per finire là!
Clayton: Non è poi tanto bravo...
Sylvia: Come potete parlare così se neanche lo conoscete!
Clayton: Be', io lo conosco di vista.
Sylvia: A chi assomiglia?
Clayton: Assomiglia a... Be'... Ecco, ehm... [indica se stesso]
Sylvia: Oh! Non vi avevo riconosciuto combinato in questo modo, dottor Forrester! Sono tanto felice di conoscervi, mi chiamo Sylvia Van Buren e insegno all'istituto tecnico.
Clayton: Non sapevo come fermarvi.
Sylvia Van Buren: Siete diverso con la barba lunga e... Non portavate gli occhiali su Time!
Clayton: Mi servono solo da lontano, per vedere qualcosa interessante da vicino me li tolgo. [si toglie gli occhiali e la guarda]
- [La meteora, raffreddata, si sta svitando dalla cima, i tre uomini rimasti a controllarla corrono al riparo]
Ogilvy: È una bomba!
Salvatore: Non è scoppiata ieri sera, potrebbe scoppiare adesso!
Wash Perry: È un attacco di sorpresa da parte del nemico! Andiamocene via!!
Ogilvy: Un momento. Cerchiamo di ragionare: le bombe non si svitano da sole...
Wash Perry: Non è una meteora, questo è certo!
Ogilvy: E d'altronde che potrebbe essere? ...Guardate come si svita!
- [Un braccio meccanico pulsante esce dal buco svitato della meteora]
Wash Perry: Ci deve essere qualcuno là dentro!
Salvatore: E chi? Da dove credi che venga?
Wash Perry: E che ne so io!
Ogilvy: Ho letto che Marte in questo periodo è vicino alla Terra, capita ogni diciotto o venti anni. Potrebbero essere... abitanti di Marte!
Salvatore: Forse non saranno simili a noi...
Wash Perry: Non è detto che debbano assomigliare a me o a te!
Ogilvy: Se sono abitanti di Marte, dobbiamo fargli capire che siamo amici.
Salvatore: Non dare confidenza alla gente che non conosci!
Wash Perry: Saremo i primi ad avere contatto con loro, capisci?
Ogilvy: Ci metteranno su tutti i giornali!
Wash Perry: Che ne dici?
Ogilvy: Per dimostrargli che siamo amici potremmo farci avanti con una bandiera bianca! Dovrei avere un vecchio sacco di zucchero in macchina... [si reca a costruire una bandiera bianca]
Salvatore: E che cosa diremo?
Wash Perry: Ehm... "Benvenuti in California!"
- [Tentando di fare il primo incontro con i marziani, avvicinandosi all'astronave agitando una bandiera bianca]
Wash Perry: Siamo amici!
Salvatore: Uè!
Wash Perry: Ehi, lassù! Aprite!
Salvatore: Come faremo a farci capire?
Ogilvy: Adopereremo il linguaggio dei segni.
Wash Perry: Sì, capiranno. Vedrai.
Ogilvy: Certo.
Salvatore: Certo! Sventolando una bandiera bianca si fa presto a diventare amici!
Wash Perry: Ehi, lassù! Aprite!
Ogilvy: Uscite fuori! Siamo amici! Siamo i primi a darvi il benvenuto!
Wash Perry: Siamo amici!
Salvatore: Uè!
[ultime parole prima di essere polverizzati dal raggio marziano]
- [Osservando un'astronave marziana]
Generale Mann: Secondo voi è una macchina volante?
Clayton: No, no, è mantenuta sollevata da terra da raggi. È probabilmente una forma di flusso magnetico simile a gambe invisibili. È sorprendente! Riescono a tenere i poli opposti in equilibrio e a sollevare la macchina.
- Reverendo Matteo Collins: Ci sono creature viventi là dentro...
Sylvia: Viventi, ma non umane. Forrester dice che appartengono a una civiltà più progredita.
Reverendo Matteo Collins: Se sono più progrediti di noi, sono più vicini al Creatore proprio per questa ragione... Non abbiamo fatto nessun tentativo concreto di parlare con loro...
Sylvia: Torniamo dentro, zio Matteo!
Reverendo Matteo Collins: No, non ho nulla da fare là dentro, torna tu... Sylvia, mi piace quel dottor Forrester, è un bravo ragazzo. [appena Sylvia volta le spalle, si incammina verso le macchine marziane]
- Clayton: Non ho parenti stretti. I miei genitori sono morti quando ancora ero piccolo. Una famiglia numerosa deve essere piacevole. Immagino dia l'impressione di appartenere a qualche cosa.
Sylvia: Ah, è così, forse per questo mi sento così sperduta, adesso...
Clayton: Usciremo di cui sani e salvi. State tranquilla.
Sylvia: Ma quelli distruggono tutto ciò che si muove!
Clayton: Se sono mortali avranno i loro punti deboli. Devono essere fermati... in qualche modo. Mi sono avvicinato a loro più degli altri, ma mai abbastanza da poter fare osservazioni.
Sylvia: Mi sento come si sentii una volta da bambina: sola, impaurita e smarrita. Mi ero allontanata da casa, non ricordo perché. La mia famiglia e tutti i vicini mi stavano cercando. Mi trovarono in una chiesa, avevo paura di muovermi di lì. Ero vicina alla porta d'ingresso, pregavo che mi venisse a prendere chi mi voleva bene... Fu zio Matteo a trovarmi!
Clayton: Era un santo.
Sylvia: Gli piacevate... [piange] Oh, povero zio Matteo!
Clayton: Si è immolato per la sua fede. Sentite, siete stanca, avete vegliato tutta la notte, siete caduta con un aereo e avete dormito in un fosso. Volete che ve lo dica? ...Non si vede affatto. [rincuorata, Sylvia gli sorride]
- Duprey: Non ho mai visto cellule sanguigne tanto anemiche come queste. Saranno dei prodigi mentali, ma in confronto a noi fisicamente devono essere molto primitivi.
Bilderbeck: È strano come tutto in loro vada a combinazioni di tre.
Clayton: I loro occhi hanno tre lenti e tre pupille distinte e la luce forte li acceca.
Bilderbeck: Non ci sono abituati: la luce solare su Marte è intensa la metà della nostra. Calcolando le nuvole e la polvere arriva sì e no all'intensità dei nostri crepuscoli.
- Scienziato: Se la bomba atomica fallisce, i marziani potranno conquistare la Terra in sei giorni.
Sylvia: Lo stesso tempo che c'è voluto per crearla.
- Clayton: [...] avremo speranza di trovare in loro qualche punto debole.
Scienziato: Speranze assurde. Ma tanto vale tentare.
Clayton: Potremmo avere lo spunto da quel sangue anemico.
Duprey: Vorreste arrivarci attraverso la biologia?
Clayton: Visto che non possiamo battere le loro macchine, tentiamo di battere loro.
- Soldato: Ehi, voi! Perché non venite via?
Clayton: Sto cercando alcuni colleghi del politecnico...
Soldato: Non ci è rimasto nessuno, qui.
Clayton: Era un tentativo, forse li avremmo fermati! La folla si è impadronita della macchina sfasciando gli strumenti! SI SONO ROVINATI CON LE LORO MANI!
Soldato: È pazzo, andiamo, salite! [una macchina marziana distrugge la torre del municipio di Los Angeles] Fate presto, salite!
Clayton: C'era una ragazza con loro, se almeno trovassi lei...
Soldato: Andiamo, salite, decidetevi!
Clayton: Si è perduta anche lei...
Soldato: Cercate di pensare a voi, adesso!
Clayton: Ma credo di sapere dove si trova...
Soldato: Andiamo, venite! È l'unico mezzo per fuggire di qui! [Clayton fa gesto di proseguire senza di lui, poi corre verso la chiesa]
I marziani non erano riusciti a resistere ai batteri che infestano la nostra atmosfera. Appena ebbero respirato la nostra aria, i germi che per noi ormai non sono più nocivi iniziarono la loro opera mortale. La fine avvenne rapidamente. Quando tutti i mezzi escogitati dagli uomini erano falliti, i marziani vennero distrutti dagli esseri più microscopici che Iddio, nella sua infinita saggezza, aveva messo su questa Terra. (Narratore)
Citazioni su La guerra dei mondi
modifica- Che strazio, però, quando i personaggi parlano. (Il Morandini)
Frasi promozionali
modifica- La prima invasione ha già avuto luogo!
- Die erste Invasion fand bereits statt![1]
- L'invasione, quella delle origini!
- The original invasion![2]
- In questo preciso istante astronavi spaziali provenienti dall'aldilà potrebbero essere in viaggio per distruggere il nostro pianeta!
- At this very moment space ships from the beyond may be on their way to destroy our planet![3]
- Niente di più spettacolare è stato mai impresso su pellicola prima d'ora!
- Nothing so spectacular ever put on film before![4]
- Uno scenario di una furia tale da scuotere la terra!
- A mighty panorama of earth-shaking fury![5]
Note
modifica- ↑ Dalla copertina del DVD in tedesco. Cfr. Pictures & Photos from La guerra dei mondi (1953), IMDb.com
- ↑ Dalla copertina del DVD in inglese. Cfr. Pictures & Photos from La guerra dei mondi (1953), IMDb.com
- ↑ Dalla locandina in inglese. Cfr. Poster, CoolAndCollected.com
- ↑ Dalla locandina in inglese. Cfr. Poster, IcePoster.com
- ↑ Dalla locandina in inglese. Cfr. Poster for War of the Worlds (George Pal, 1953), War-OfThe-Worlds.co.uk
Voci correlate
modificaAltri progetti
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