La donna del ritratto
film del 1944 diretto da Fritz Lang
La donna del ritratto
Joan Bennett ed Edward G. Robinson nel film
Titolo originale |
The Woman in the Window |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1944 |
Genere | noir, thriller |
Regia | Fritz Lang |
Soggetto | J. H. Wallis (romanzo) |
Sceneggiatura | Nunnally Johnson |
Produttore | Nunnally Johnson |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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La donna del ritratto, film statunitense del 1944 con Edward G. Robinson e Joan Bennett, regia di Fritz Lang.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Nel mio ufficio di procuratore distrettuale vedo che cosa accade agli uomini di mezza età quando corrono la cavallina. E credetemi, non scherzo quando vi dico di avere visto delle vere e proprie tragedie nate da un attimo di sconsideratezza o da un momento di debolezza: un incontro casuale, un futile amoruccio, un bicchierino di troppo. (Lalor)
- Non vorrei sembrarvi noioso, ma i guai nascono spesso da cose insignificanti, creati da inclinazioni naturali sconosciute a noi stessi. (Lalor)
- Vi sono tre maniere di comportarsi con un ricattatore. Si può pagarlo, pagarlo, pagarlo finché si hanno soldi. O si può chiamare la polizia e lasciare che il mondo venga a scoprire tutto. O si può ucciderlo. (Wanley)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Jackson: Noi della polizia siamo ricchi di una grande virtù, professore.
Wanley: Quale?
Jackson: La pazienza. - Wanley [a proposito di una indiziata]: È quella che cerchi?
Lalor: Non so. Ha qualcosa sulla coscienza. Come tutte le donne.
Citazione su La donna del ritratto
modifica- Il tema centrale è quello del doppelganger con la sua problematica del doppio, del bene e del male, dell'Ego e del Superego. Può essere interpretato come un romanzo di apprendimento il cui protagonista ha voluto dare un'occhiata dall'altra parte dell'abisso e ha imparato la lezione. Il labile confine tra innocenza e delitto e la potenziale colpevolezza di chiunque sono due temi tipici di Lang. La continuità con i suoi film tedeschi è palese. (il Morandini)
- Splendido, indimenticabile poliziesco del tedesco Fritz Lang, un bianco e nero asciutto e essenziale, esemplare per rigore stilistico e dosaggio della suspense, specie nell'imprevedibile finale. Se magistrale è l'interpretazione del rumeno Edward G. Robinson, il timido docente sconvolto dalla passione, l'affascinante Joan Bennett resta tra le più belle di sempre. (Massimo Bertarelli)
- Un noir avvincente che ripropone il tema più caro al regista: il sottile confine tra innocenza e colpevolezza, raccontato con una narrazione minuziosamente realistica ma sviluppato con un andamento potentemente onirico. Uno dei migliori ritratti del grigiore borghese e di quello che può nascondere dietro la sua faccia rispettosa. (Il Mereghetti)
Voci correlate
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