L'angelo del male (film 1938)
L'angelo del male
Titolo originale |
La bête humaine |
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Lingua originale | francese |
Paese | Francia |
Anno | 1938 |
Genere | drammatico |
Regia | Jean Renoir |
Soggetto | Émile Zola (romanzo) |
Sceneggiatura | Jean Renoir |
Produttore | Robert Hakim per Paris Film Production |
Interpreti e personaggi | |
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L'angelo del male, film del 1938, regia di Jean Renoir.
Questo film è la storia di Jacques Lantier, uno dei figli di Auguste Lantier e Gervaise, appartenenti alla famiglia dei Rougon-Macquart.
"In certi momenti lui era perfettamente conscio di quella incrinatura ereditaria. In tal modo gli si era formato il convincimento che pagava per gli altri, i padri, gli avi che avevano bevuto, le generazioni di ubriaconi dalle quali aveva ereditato il sangue malato. La testa gli rintronava per lo sforzo, non riusciva a darsi una risposta, pensava di essere troppo ignorante, con quel cervello troppo ottenebrato in quell'angoscia d'uomo spinto a compiere atti al di fuori della propria volontà, la cui radice s'era dissolta in lui."[1]
- Ce film est l'histoire de Jacques Lantier, l'un des fils d'Auguste Lantier et de Gervaise, de la famille des Rougon-Macquart.
- "A certaines heures,
"il la sentait bien cette
"fêlure héréditaire.
"Et il en venait à penser
"qu'il pavait pour les autres...
"les pères, les grand-pères
"qui avaient bu... les
"générations d'ivrognes dont
"il était le sang gâté.
"Son crâne éclatait sous
"l'effort, dans cette angoisse
"d'un homme poussé à des
"actes où sa volonté
"n'était pour rien, et dont
"la cause en lui avait
"disparu."
- Emile Zola (Testo in sovrimpressione)
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Certe donne sono come i gatti: non gli piace bagnarsi i piedi! (Pecqueux)
- In amore il meglio è all'inizio: quando non si ci conosce bene, quando si è ancora gentili. (Pecqueux)
- L'ho uccisa. Sì, l'ho uccisa. Almeno così è finita, non la rivedrò mai più. Non la rivedrò più e ne morirò. È stato più forte di me. Non potevo più stringerla fra le braccia la sera e allora... L'amavo, sai? Preferisco saperla morta che immaginarla tra le braccia di un altro. (L'ultimo periodo è un'aggiunta del doppiaggio italiano che cambia il senso dell'omicidio e cerca di dargli una sorta di giustificazione, ignorando del tutto la pulsione omicida di Jacques, trapelata e non portata a compimento in una scena precedente; nella frase originale, sostituita in toto, Jacques ricorda semplicemente quanto amasse le mani di Séverine) (Jacques)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Pecqueux: Di' un po: cos'hai da mangiare?
Jacques: Una scatola di sardine e una di carne. Ne vuoi un po'?
Pecqueux: No-no! I cibi in scatola rovinano lo stomaco! Sposati, amico mio!
Jacques: Grazie del consiglio ma già sono sposato con la Lisa e mi basta.
Pecqueux: ...Gli basta! "Signore e signori vi presento mia moglie: una locomotiva!"
- Flore: Ma che ti è preso?
Jacques: Non lo so... non lo so più... Non mi rendevo conto di quello che facevo.
Flore: È questo il tuo male?
Jacques: Sì. Tua madre te ne ha parlato?
Flore: Sì.
Jacques: È proprio questo. È una specie di... di nebbia... che mi sale alla testa e deforma tutto. Mi sento come un cane rabbioso che ha voglia di mordere. Eppure non bevo mai. Neanche un goccio di vino a tavola. Se bevo alcolici divento un pazzo. Sembra che debba pagare per gli altri. Per i padri e i nonni che bevevano. Ho nel sangue generazioni e generazioni di ubriachi. Devo ringraziare loro per questo malanno.
- [Jacques mostra la propria locomotiva a Séverine]
Séverine: Che buffo, le hai dato anche un nome: la Lisa!
Jacques: Quando si ama qualcuno non si può chiamarlo con un numero.
- Jacques [parlando della sua locomotiva]: Abbiamo visto tante cose insieme. [...] sulla linea [...] uno vede e impara tutto.
Séverine: Correndo così?
Jacques: È sicuro! Per esempio si seguono le stagioni: uno vede prima le foglie che nascono, poi crescono e poi cadono. Poi i coniglietti nei campi. Si vedono le orecchie che spuntano qua e la tra i cespugli. Ci guardano passare e non scappano perché sanno che non li tocchiamo.
Séverine: Che strano: guardando dal finestrino mentre si viaggia non si vede niente di tutto questo.
Jacques: Bisogna saper guardare.
Pecqueux [guardando il corpo di Jacques]: Poveretto. Deve aver sofferto per arrivare a questo. È la prima volta da quando lo conosco che lo vedo con il viso così sereno.
Controllore: Coraggio bisogna liberare subito la linea. Devi portare il treno fino alla prossima stazione. Resto io qui con lui.
Citazioni su L'angelo del male
modificaFrasi promozionali
modifica- Un grande classico del cinema.
- Un grand classique du cinéma[2]
- Una storia di passione e omicidio.
- A story of passion and murder.[3]
Note
modifica- ↑ Traduzione della didascalia presa da Emile Zola, La bestia umana, Fabbri, Milano 1976, traduzione di Francesco Francavilla, pp. 63-65.
- ↑ Dalla locandina in francese. Cfr. Foto locandina da L'angelo del male, filmtv.it
- ↑ Dalla copertina della VHS. Cfr. (EN) Pictures & Photos from L'angelo del male (1938), IMDb.com
Voci correlate
modificaAltri progetti
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