L'altro uomo

film del 1951 diretto da Alfred Hitchcock

L'altro uomo

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Locandina in inglese

Titolo originale

Strangers on a Train

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1951
Genere noir, poliziesco, thriller
Regia Alfred Hitchcock
Soggetto Patricia Highsmith (romanzo)
Sceneggiatura Raymond Chandler, Czenzi Ormonde
Produttore Alfred Hitchcock per Warner Bros
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

L'altro uomo o Delitto per delitto, film statunitense del 1951 con Farley Granger e Robert Walker, regia di Alfred Hitchcock.

Questa è una qualunque stazione ferroviaria di una città qualunque in un giorno qualunque. Arriva un taxi, ne discende un uomo che paga e si dirige verso i treni. Quasi contemporaneamente quest'altro uomo fa la stessa cosa. Niente di originale, direte voi. Eppure quali impulsi misteriosi guidano i passi di questi due sconosciuti? Quale imperscrutabile volontà superiore avvia queste persone lo stesso giorno verso la stessa banchina e sullo stesso treno? I loro destini resteranno divisi e paralleli come queste rotaie o si intrecceranno come questo groviglio di scambi? Se avrete un po' di pazienza lo saprete subito. Io vi lascio, devo dare qualche consiglio al macchinista, non vorresti che scambiasse scambio. (Narratore) [voce fuori campo]

  Citazioni in ordine temporale.

  • C'è una vecchia cura per i nervi. Cameriere? [...] Whiskey con acqua semplice, per favore. Un paio. Doppi. Questo è il doppio che io preferisco. (Bruno)
  • Io ho una massima nella vita: non lasciarsi mai abbattere dalle accuse. A meno che non siamo dimostrabili, naturalmente. (Senatore Morton)
  • Che grande soddisfazione per una donna sapere che qualcuno è capace di uccidere per lei! (Barbara)
  • Io avrei il piacere di scambiare due parole con voi. Vorrei parlarvi di una mia idea per imbrigliare l'energia vitale. Quella atomica in confronto sembrerà come una bomba carta. Io sto già sviluppando la mia facoltà di vedere a milioni di chilometri, ma c'è di più. Sapete che un giorno sentirò il profumo di un fiore del pianeta Marte? (Bruno) [al senatore Morton]
  • No, non temere, non intendo sparare. Sveglierei mia madre. Sono un buon figliolo io. Studierò qualcosa di meno rumoroso, molto più elegante. (Bruno) [puntando la pistola contro Guy]
  • Sta facendo l'impossibile per compromettermi. Tutto perché quella volta in treno gli dimostrai comprensione quando mi disse che odiava a morte sua moglie! (Bruno) [parlando di Guy a Ann]

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Bruno: Una sigaretta?
    Guy: Ah, no. Adesso no, grazie. Io non fumo molto.
    Bruno: Io anche quando dormo!
  • Bruno: Ah, certo. Ho frequentato l'università. Mi hanno espulso tre volte. Bevevo e giocavo. Non sono come voi. È evidente, sono uno scapestrato.
    Guy: E chi ve l'ha detto?
    Bruno: Mio padre, che mi odia. Con tutti i milioni che ha pretenderebbe che ogni mattina prendessi l'autobus, mettessi una firma di presenza e mi guadagnassi da vivere sgobbando come un somaro! Voi come lo giudicate un testone del genere?
    Guy: Be', ho l'impressione...
    Bruno [interrompendolo]: Sì, lo odio, è vero. Vi assicuro che alle volte mi fa prendere certi nervi che-che vorrei toglierlo di mezzo!
    Guy: Non è il caso di farla così tragica.
    Bruno: Comunque devo prendere una decisione. E subito! Sapete, secondo me prima di morire bisogna fare tutto, provare tutto! Avete mai guidato l'auto con gli occhi bendati a cento chilometri l'ora?
    Guy: Non ci terrei!
    Bruno: Io sì! Avete volato in un caccia a reazione? [fa il suono del caccia] Bam, che emozione! Mi è uscita tutta la segatura dalla testa! E... ho già prenotato un posto sulla prima astronave per la Luna.
    Guy: Ma che cosa volete dimostrare?
    Bruno: Non sono come voi. Voi siete fortunato e intelligente. Sposare la figlia di un pezzo grosso significa imboccare la scorciatoia del successo.
    Guy: Il mio matrimonio non c'entra niente con la carriera! Se guardo oltre la rete del tennis non è perché sono un arrivista!
 
Guy e Bruno si incontrano per caso sul treno
  • Bruno: Vi è mai capitato di pensare al delitto perfetto? Un banale incidente nella vasca da bagno o una asfissia per ossido di carbonio?
    Guy: No, davvero. Non vorrei sbagliarmi ma credo che il delitto sia vietato dalla legge.
    Bruno: Cosa conta una vita o due in fondo? Certe persone starebbero meglio morte. Gente come vostra moglie o mio padre, per esempio. Ah, questo mi ricorda un'idea meravigliosa che mi venne una volta. Ci andavo a letto con quell'idea in mente e la venivo perfezionando... Dunque, supponiamo che desideriate liberarvi di vostra moglie...
    Guy: Questo è un piano criminale.
    Bruno: Oh, no-no-no. È solo un'ipotesi. Anche se avreste tutte le buone ragioni.
    Guy: No, no, lasciamo stare.
    Bruno: Abbiate pazienza è un'ipotesi. Sapete perché non la uccidereste? Per paura di essere scoperto. E sapete che cosa vi tradirebbe? Il movente. Ah, ora sentite la mia idea.
    Guy: Ora proprio non ho più tempo per parlarvi.
    Bruno: Ascoltate, mi spiego con due parole. Due persone si incontrano per puro caso, come voi e me. Fra loro non ci sono rapporti, non si sono mai conosciute prima, però ognuna di loro desidera sbarazzarsi di un'altra persona. E così, si scambiano i compiti.
    Guy: Per non dire peggio! [ride]
    Bruno: Ognuno farebbe il lavoro dell'altro, ma la polizia non scoprirebbe niente proprio per la mancanza dei relativi moventi. Quindi voi uccidete per me e io per voi.
    Guy: Io sto per arrivare.
    Bruno: Per esempio... vostra moglie, mio padre. Doppio misto. [piano]
  • [Guy dà a Miriam i soldi per pagare l'avvocato divorzista]
    Miriam: Vedi, se avessi immaginato che col tennis avresti raggiunto notorietà e ricchezza non t'avrei mai mollato.
    Guy: Che cosa sono questi discorsi?
    Miriam: Io non chiederò il divorzio.
    Guy: Brutta imbrogliona! Questo divorzio l'hai voluto tu, non io! È da un anno che lo vai strombazzando ai quattro venti!
    Miriam: Cambiare idea è una prerogativa della donna. Serviranno a rimettermi a nuovo il guardaroba.
 
– Bruno, voglio sperare che avrai abbandonato quel tuo pazzesco progetto. [...] Quello di far saltare in aria la Casa Bianca.
– Oh, mamma, sarebbe stata una mancanza di riguardo verso il presidente!
  • Signora Anthony: Non starai combinando qualche altro guaio? Oh, Bruno, voglio sperare che avrai abbandonato quel tuo pazzesco progetto.
    Bruno: Quale?
    Signora Anthony: Quello di far saltare in aria la Casa Bianca.
    Bruno: Oh, mamma, sarebbe stata una mancanza di riguardo verso il presidente!
    Signora Anthony: Sei un ragazzaccio, Bruno, però riesci sempre a farmi ridere! [ride]
  • Bruno [illuminandole il viso con l'accendino di Guy]: Voi vi chiamate Miriam?
    Miriam [ultime parole]: Be', sì. Come lo sapete? [Bruno la strangola]
  • Bruno: Dove andate ora?
    Guy: E dove volete che vada? Vado a chiamare la polizia e di corsa!
    Bruno: Bravo furbo. Così ci arrestano tutti e due.
    Guy: Ma siete solo voi l'assassino.
    Bruno: Voi ci siete dentro quanto me. La responsabilità è comune. E questo è chiarissimo, no?
    Guy: Siete un delinquente, non crediate di cavarvela così a buon mercato!
    Bruno: Ma cercate di ragionare, perché sarei andato a Metcalf a uccidere una sconosciuta se non per eseguire la mia parte di un piano ideato insieme? Voi siete il solo a trarne vantaggio. Ora siete libero. Avete soltanto un piccolo debito verso di me.
    Guy: Io non c'entro niente in questo delitto. La polizia mi crederà.
    Bruno: Vi avverto che andare alla polizia significa solo costituirsi come complice. Per voi il movente esiste.
  • Signora Morton: Cos'hai fatto a Metcalf tutto quel tempo? Io ti aspettavo nel pomeriggio.
    Barbara: Io no. Ho letto di gente buttata in cella e lasciata là tutta la notte!
    Senatore Morton: Siedi, Guy, siedi! Barbara, il caffè! Non avrai avuto problemi, immagino, dopo che la polizia ha verificato il tuo alibi.
    Guy: Quando un alibi è pieno di alcool non si regge in piedi.
    Barbara: L'altra sera il professore era ubriaco?
    Guy: Completamente! Oggi non mi ha riconosciuto.
  • Bruno: Toglietemi una curiosità: dopo aver condannato a morte un uomo voi riuscite ugualmente a dormire, mangiare, eccetera?
    Giudice Donahue: Ogni accusato subisce un processo: se è colpevole dev'essere condannato, se è condannato a morte deve essere giustiziato.
    Bruno: Mh, trafila obbligatoria, vero?
    Giudice Donahue: Infatti. E per giunta non capita ogni giorno.
    Bruno: Non è facile acchiapparli, eh?
    Signora Cunningham: Si direbbe che voi proviate un notevole interesse per questi argomenti macabri.
    Bruno: Oh, non più di chiunque altro. Non più di voi, ad esempio.
    Signora Cunningham: Io? Oh, non mi interessano gli omicidi! [ride]
    Bruno: Oh, andiamo. È un argomento che interessa tutti. Chi non ha la segreta aspirazione di togliere di mezzo qualcuno?
    Signora Cunningham: Oh!
    Bruno: Siate sincera, signora. Non vorrete farmi credere che non avete mai desiderato nella vostra vita di liquidare qualcuno? Vostro marito, per esempio.
    Signora Cunningham: Oh! [ride] Cosa dite? No!
    Bruno: Ah-ah-ah! Ne siete sicura? Questa idea non vi ha mai attraversato il cervello? Neanche in un momento di rabbia? Lo potreste giurare? [la signora ride] Ah, non mi rispondete. Allora ho ragione. Dunque siete un'assassina potenziale. Ma come uccidereste? Ecco il lato più affascinante. Come consumereste il delitto, signora...? Non ricordo il vostro nome.
    Signora Cunningham: Signora Cunningham.
    Bruno: Signora Cunningham, da dove comincereste?
    Signora Cunningham: Ma non so... Intanto cercherei di procurarmi una rivoltella.
    Bruno: Oh, no, signora Cunningham! "Bam-bam-bam"! Fareste troppo rumore. E poi il sangue!
    Signora Anderson: Che ne direste di un veleno potente?
    Signora Cunningham: Già!
    Bruno: Ah, questo è già meglio. Molto bene, signora...
    Signora Anderson: Anderson.
    Bruno: Complimenti signora Anderson. Ma vedete, la signora Cunningham ha una gran fretta e se la morte del marito deve apparire come naturale il veleno deve essere propinato a piccole dosi in tre o quattro mesi.
    Signora Cunningham [ride]: Sentite, quest'idea forse è ancora migliore. È un fatto di cronaca veramente accaduto. Potrei portarlo fuori in macchina e appena arrivata in un posticino solitario dargli una martellata sulla testa, cospargere di benzina lui e la macchina e poi dare fuoco a tutto! [ride]
    Bruno: Ed essere costretta a tornare a piedi?
    Signora Cunningham: No? Oh...
    Bruno: Oh, no, no... Io ho il sistema migliore, lo strumento infallibile, semplice, sbrigativo e quello che più conta, silenzioso. Voglio dimostrarvelo praticamente. Vi dispiace prestarmi per un momento il vostro collo?
    Signora Cunningham [ride]: No, se è per poco tempo.
    Bruno: Qualche secondo. Quando farò un cenno con la testa voi tenterete di gridare. Vogliamo scommettere che non ci riuscirete? [le mette le mani attorno al collo, ma guardando Barbara rivive il momento in cui ha ucciso Miriam]
  • Guy: Senti, Bruno, la tua mente è malata. Io non me ne intendo di queste cose, ma è chiaro che hai bisogno di essere ricoverato in una casa di cura. Non soltanto per il tuo bene, ma anche perché non puoi continuare a rovinare tutte le persone che incontri.
    Bruno: Non voltare le carte in tavola. Ho un delitto sulla coscienza, è vero. Ma il delitto non è mio, Guy, è tuo e siccome sei l'unico ad avvantaggiartene è più che giusto che sia tu a pagare.
  • Signora Anthony: Io sono convinta che Bruno ha voluto fare soltanto uno scherzo. Mio figlio ha un carattere impulsivo che a volte lo porta troppo lontano. Voi mi capite, non dovrei confidare certe cose a un'estranea, ma... alle volte è un vero irresponsabile. Anche capace di commettere qualche birbonata.
    Ann: Ma vi rendete conto, signora Anthony, che vostro figlio si è macchiato di un omicidio?
    Signora Anthony: È stato Bruno a dirvelo?
    Ann: No, naturalmente.
    Signora Anthony: Allora non è vero!
  • Poliziotto [salendo sull'auto di qualcuno]: Polizia, signora! Perdonateci, ma stiamo inseguendo un uomo!
    Signora: Davvero?! Oh, che emozione!
  • [Bruno è in fin di vita, schiacciato tra le macerie del carosello]
    Bruno: Alla fine ti hanno acciuffato, eh, Guy?
    Guy: Bruno, vuoi essere sincero? Vuoi dire al capitano che hai il mio accendisigari?
    Bruno: Io non ce l'ho. È sull'isola, dove ti è caduto.
    Guy: Bruno, non mentire più. Non è il caso in questo momento. Tu sai bene che...
    Bruno [ultime parole]: Mi dispiace tanto, Guy. Io-io vorrei aiutarti, ma... non posso far nulla per te.

Vi prego di scusarmi, voi non siete il tennista Guy Hayes? (Passeggero) [sul treno, rivolto a Guy, che lo ignora]

Citazioni su L'altro uomo

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Frasi promozionali

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  • Alfred Hitchcock vi porta 101 minuti di suspense senza pari! Comincia con il fischio di un treno... e finisce con eccitanti urla!
Alfred Hitchcock brings you 101 minutes of matchless suspense! It begins with the shriek of a train whistle... and ends with shrieking excitement![1]
  • Comincia con il fischio di un treno... e finisce con eccitanti urla! Un giovane idolo americano - un affascinante straniero alla ricerca di emozioni - e una ragazza innamorata. Queste sono le persone attorno le quali Alfred Hitchcock passa la sua meravigliosa nuova rete di suspense e sorpresa. Warner Bros. vi porta battono il tempo di un nuovo tipo di intrattenimento cinematografico.
It begins with the shriek of a train whistle... and ends with shrieking excitement! Young America's idol - a good looking stranger in search of sensation - and a girl in love. These are the people around whom Alfred Hitchcock spins his wonderful new web of suspense and surprise. Warner Bros. bring a pounding new tempo to motion picture entertainment.[2]
  • È fuori dagli schemi!
It's off the beaten track![3]
  • Sarai nella morsa del più strano viaggio dell'amore.
You'll be in the grip of love's strangest trip.[4]
  1. Dalla locandina in inglese. Cfr. Strangers on a Train, IMPAwards.com
  2. Dalla locandina in inglese. Cfr. Strangers on a Train, IMPAwards.com
  3. Dalla locandina in inglese. Cfr. L'altro uomo (1951), IMDb.com
  4. Dalla locandina in inglese. Cfr. L'altro uomo (1951), IMDb.com

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