Citazioni sul kowtow.

  • Il 14 settembre 1793, nel giorno fissato per l'udienza, l'etichetta di corte prevede un'ulteriore prova di sottomissione. Al cospetto dell'imperatore l'ambasciatore inglese deve eseguire la cerimonia del kowtow: per tre volte inginocchiarsi e per tre volte abbassare la testa fino a toccare il suolo con la fronte. È lo stesso gesto usato nei templi davanti alle statue delle divinità. È la conferma che l'imperatore cinese ha lo status di un dio in terra. Quando viene informato di questa usanza, Macartney si rifiuta, si impunta, intavola un negoziato, pone a sua volta una condizione inderogabile: è disposto a eseguire il «kowtow» davanti a Qianlong solo se un alto funzionario di corte di rango pari al suo farà pubblicamente gli stessi tre inchini davanti a un ritratto del re d'Inghilterra. Alla fine la fermezza del diplomatico britannico ha la meglio sui cinesi, almeno nel rituale. L'imperatore accetta di riceverlo anche se Macartney si limita a piegare un solo ginocchio davanti a lui, esattamente come si usa fare di fronte a Giorgio III. Salvata la faccia e l'onore, poco tempo dopo l'udienza, Macartney viene informato che, «poiché l'inverno si avvicina, è opportuno pensare ai preparativi per la partenza.» Ogni tentativo di parlare di commercio bilaterale con i ministri cinesi è vano. (Federico Rampini)
Figura che fa un kowtow

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