K. A. Applegate

scrittrice statunitense

Katherine Alice Applegate (1956 – vivente), scrittrice statunitense.

Katherine Applegate

Everworld

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  • Il riassunto di tutta la mia infanzia: "Sta' seduto, David!"
  • Il riassunto di tutta la mia preadolescenza: "Ehi, ragazzino, via di qui!".
  • Non so cosa pensai in quel momento. Che era pazza. Che non me ne importava niente se era pazza.
  • "Raccontami la tua storia, David. Mostrami i tuoi segreti."
  • «State zitti finché potete. Fra poco parlerete. Direte tutte le parole che conoscete e pregherete di averne altre da offrire, quando sarete al cospetto del Grande Loki.»
  • [Loki] sedeva sul trono, le mani strette intorno ai braccioli, stravaccato, il mento sul petto. Era vestito più o meno come un Vichingo, ma con quello che sembrava un modello d'alta moda. Gli stivali erano al ginocchio, di pelle morbida e lucida, bordata di pelliccia nera. I calzoni erano verde scuro. La lunga tunica fermata da una cintura era una cotta di maglia d'oro. Fissata sulle spalle da una catena d'oro, aveva una pelliccia bianca, di un animale enorme. Aveva i capelli biondi, lunghi, ben pettinati. Il volto era magro, crudele ma non stupido. A suo modo, era bello. Bello come può essere bello un serpente velenoso. Ma pareva piuttosto agitato. Tamburellava le dita sulla pietra. Si dondolava appena in avanti e indietro. Sì, era nervoso. Spaventato, malgrado tutto il suo potere.
  • Succede una cosa strana con gli aerei da guerra. Potresti vivere tutta la vita in una grotta senza mai vedere nemmeno un Piper, ma quando vedi un aereo da guerra per la prima volta, sai che è micidiale. La senti subito, tutta la sua potenza, la sua pericolosità. Ebbi la stessa impressione davanti a Loki.
  • Tutti e quattro ci inginocchiammo lentamente, come al rallentatore, cozzando contro le lastre di pietra.
  • «Quindi, come vedi, c'è una morale in questa storia. Una morale che dovresti riportare a quell'intruso alieno che è il tuo Ka Anor: non è facile uccidere Loki. Il bastardo di Asgard ora intrattiene l'ex signore di Asgard nelle sue prigioni.» [disse Loki]
  • "David, quando succederà... quando succederà, David, mi salverai?"
Mi presi la testa fra le mani e mi strinsi le tempie.
No, non ti salverò, Senna, tremerò e sbarrerò gli occhi come un coniglio impaurito. Ecco quello che farò, Senna."
  • «Bene, se scopriamo che le chiavi qui sono valuta corrente, siamo a posto» disse Christopher.
  • Un grande vantaggio che avevamo sui Vichinghi e sui troll: le scarpe da ginnastica contro i loro pesanti stivali. È dura per un uomo bardato di stivali correre più forte di un ragazzo con le scarpe da ginnastica. Più dura ancora riuscire a sentire il rumore delle scarpe da ginnastica quando si è tutti intenti a far baccano con i propri stivali.
  • Non avremmo dovuto combattere per uscirne vivi.
Avremmo dovuto cantare.
  • «Io, Olaf Piedi-ferro, ho annunciato che guiderò questa spedizione e ho giurato che pagherò il riscatto preteso da Loki. Andate da Loki, il vostro padrone, e ditegli questo: lui vuole che noi distruggiamo gli adoratori del Sole, alleati con gli Hetwan. E noi lo faremo. Ma io non sono il vassallo di Loki. E non accetto intrusioni da parte delle sue schifose creature.» [disse Olaf]
  • "Forse i sogni non sono nella tua testa. Forse i sogni sono ricordi di un altro universo". [Senna]
  • «Quand'è che vedremo le fate, gli gnomi d'Irlanda e gli elfi?» chiese Christopher. «Da un minuto all'altro sbucherà un orco cannibale che annu-serà l'aria e dirà: "Ucci, ucci, sento odor di cristianucci!". Voglio andare a casa. Voglio la mia mamma. Datemi almeno la sua torta al formaggio.»
  • «Aztechi? Saltiamo su un pugno di navi da guerra vichinghe e andiamo a riempire di calci nel didietro un mucchio di Aztechi?» [chiese Christopher]
  • «Quale gabbia di matti potrebbe dirsi al completo, senza nani e senza elfi?» [disse Christopher]

Dialoghi.

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  • Senna: «Sta per succedere qualcosa».
David:«Che cosa vuoi dire? Che cosa sta per succedere?»
Senna: «Non lo so. So solo che deve succedere qualcosa. E presto. Qualcosa... di terribile.»
  • Senna: «A volte so le cose prima ancora che succedano. A volte vedo delle scene nella mia testa. È come guardare un film. E poi queste scene succedono veramente. E io penso: le ho fatte succedere io? O le ho semplicemente "viste"?»
David: «Non so. Forse un po' di tutte e due.»
  • Senna:«David, quando succederà... quando succederà, David, mi salverai?»
David: «Sì, Senna. Ti salverò.»
  • April: «Magari non proprio scemo, solo ingenuo. Voglio dire, noi veniamo da un'era cinica. Sospettiamo di tutto e di tutti. Forse questo tornerà a nostro vantaggio.»
Christopher: «Già, il nostro atteggiamento ipercritico contro spade, asce e lupi giganti».
  • Loki: «Trovateli!».
Jormungdr: «Li ho io, padre!»
Christopher: «Padre!? Padre? Credevo che fosse la mia famiglia quella più strana!»
  • David: «C'è una barca».
April: «Leonardo».
David: «Cosa?».
April: «Leo DiCaprio. Titanic. Annegato nelle acque gelide dell'Atlantico settentrionale. Gelide come queste.»
David: «Non l'ho visto. Forza, nuotiamo verso la barca.»
April: «Non hai visto Titanic?»
  • David: «E va bene. Lei... lei mi ha chiesto se l'avrei salvata. "Mi salverai, David?" È così che mi ha detto.»
April: «Quell'arpia. L'ha fatto di nuovo.»
David: «Di nuovo? Che cosa ha fatto di nuovo?» chiesi.

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