Juventus Football Club 2006-2007

Citazioni sulla stagione 2006-2007 della Juventus Football Club.

  • [«Lei era stato acquistato per la Juventus di Capello ricca di campioni, poi però si è ritrovato a dover disputare il campionato di Serie B. Quanto è stato difficile riadattarsi psicologicamente a questo cambiamento di prospettive?»] C'è stato poco sacrificio. Io ho sempre pensato che quando si dà la propria parola non la si rimangia. Era bello scegliere una Juventus tra le più forti d'Europa, poi è normale che il rammarico c'è stato dopo quello che è successo. Ma io avevo dato una parola, sono voluto restare e mi sono detto che magari potevo essere quel giocatore che riportava la Juve dove meritava. (Marco Marchionni)
  • Dopo essere tornati dai Mondiali ci siamo incontrati, in una delle sale di Vinovo. Ci siamo guardati negli occhi e ci siamo subito capiti. Eravamo parte di una grandissima squadra, tutti ci sentivamo legati alla società e dovevamo riportarla subito in Serie A. Sono orgoglioso di essere rimasto e di aver contribuito a quell'impresa. (David Trezeguet)
  • In pochi mesi, come in un film dell'assurdo, sono passato dalla Coppa del Mondo al debutto in B a Rimini [...], dentro quell'aria che odorava di piadine, ce l'ho ancora nel naso. (Alessandro Del Piero)
  • [In occasione del ritorno in Serie A al termine della stagione] Oggi è il momento di ringraziare il nostro pubblico, i nostri tifosi, la gente della Juve. È il momento di ringraziare i ragazzi, i giovani, tutti quelli che non hanno mai smesso di credere nello sport e di credere in noi. Grazie a chi ha corso e non si è mai fermato, anche nei momenti più incerti e di fronte alle sfide più difficili. Ce l'abbiamo fatta. Tutti insieme. E allora grazie, per averci creduto e per non averci lasciati soli. Grazie per aver ricordato, in ogni momento, Alessio e Riccardo, che sentiamo con noi anche oggi. Oggi si chiude questa stagione e siamo pronti per ricominciare. Perché noi siamo, e saremo sempre, la Juve. Grazie a tutti. (Alessandro Del Piero)
  • Ricordo che inizialmente nessuno capiva dove la Juventus avrebbe giocato, se in B oppure in C. Nonostante fossi soltanto da un anno in quella squadra, avevo già un'età importante e nella mia carriera ho sempre fatto gruppo. Per quello ci riunimmo con Del Piero, Trezeguet, Buffon, Nedved e decidemmo di risalire subito in A. Ero grato alla possibilità che mi era stata offerta dalla Juve, avevo vinto uno scudetto [...]. Però fu strano cominciare da Rimini e vedere quelle piazze così gremite, anche Frosinone la mia terra lo era. Ovunque andassimo, sembrava di giocare in casa. [...] Il ricordo non può che andare a trasferte come quelle di Crotone o in altre parti d'Italia. Si era creata una situazione in cui i tifosi capirono che, nonostante ci fosse una parte di società che aveva sbagliato, c'erano comunque dei giocatori che facevano il loro dovere sul campo. Secondo me c'è stata questa presa di coscienza, in cui si evince che la squadra non c'entrava nulla. (Giuliano Giannichedda)
Una fase di Rimini – Juventus (1-1) del 9 settembre 2006

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