Iulian Ciocan

scrittore moldavo

Iulian Ciocan (1968 – vivente), scrittore moldavo.

Ciocan nel 2023

Citazioni di Iulian Ciocan

modifica

  Citazioni in ordine temporale.

Intervista di Filip Noubel, globalvoices.org, 22 novembre 2022.

  • Ho parlato con molti russofoni qui e ai russi che vengono in Moldavia. La mia impressione é che molti di loro considerano questa terra come il "loro territorio russo". Così credo che se la Russia conquisterà Odessa in Ucraina, rivendicheranno anche la Moldavia.
  • Non mi sono mai sentito molto a mio agio qui come scrittore: questa è una zona tra i fiumi Dniester e Prut, di accordi temporanei dove nulla è creato per durare molto a lungo. Io mi sono sentito sempre come: oggi questa è la Moldavia, domani potrebbe essere parte della Russia, o della Romania. Questa consapevolezza influenza la nostra mentalità: ciò che iniziamo potrebbe non durare, può essere distrutto in ogni momento.
  • Il fatto che il mio vicino potrebbe parlare russo non è un problema in ogni modo a meno che quella persona voglia che Putin venga qui e governi. Quindi la principale domanda è se i russofoni locali sono legati alle narrazioni di Putin o no. Per essere chiari: parliamo russo in Moldavia ma non vogliamo avere nulla a che fare con il così detto "mondo russo".
  • [...] quando sono all'estero, devo costantemente affrontare situazioni confuse su da dove vengo e devo spiegare dove si trova la Moldavia sebbene dopo questa guerra le persone sembrino più informate. Noto anche che fino ad oggi ogni scrittore russo è generalmente ben considerato all'estero semplicemente per essere russo, a prescindere di quanto bene scriva effettivamente. L'ho sperimentato in Francia dove le persone credono che ogni scrittore russo è un secondo Dostoevsky o Nabokov. Ma la gente in occidente non sarà mai in grado di comprendere cosa è successo e sta accadendo nello spazio post sovietico se tutti loro leggono testi di autori russi.
  • Ovviamente come scrittore non posso considerare il linguaggio in modo negativo: il linguaggio è uno strumento e non posso accusarlo di nulla di ciò che Putin sta facendo. Quindi per me il fatto che parlo russo è un vantaggio.
  • La guerra mi ha costretto a pensare a cosa potrebbe succedere se raggiungesse la Moldavia: resterò o andrò via? è qualcosa a cui penso ogni giorno adesso.

Intervista di Claudia Bettiol, balcanicaucaso.org, 29 marzo 2023.

  • Dobbiamo fare i conti con i lati positivi e negativi della defunta Unione Sovietica. Molti tra noi non ci sono ancora riusciti. In Russia, ad esempio, vengono perseguiti penalmente tutti coloro che tendono a equiparare il regime di Stalin con quello di Hitler. Ma il terrore comunista non è forse comparabile con quello del fascismo e del nazismo? Occorre approfondire, vedere in che misura una simile comparazione possa essere giustificata.
  • Oggi la classe politica della Repubblica moldava guarda all'integrazione nell'Unione europea. Tuttavia, chi è rimasto prigioniero del passato, nostalgici e schiavi della propaganda russa, si oppone a questo progetto.
  • In Occidente, così mi pare, non esiste una visione nitida circa le conseguenze del progetto sovietico. È ancora in voga una certa idealizzazione dell'Unione Sovietica, intellettuali europei affascinati dal mondo bolscevico, benché non abbiano mai sperimentato sulla propria pelle gli effetti dell'egualitarismo sovietico. Credo che un occidentale non capirà mai cosa è accaduto in Urss e nello spazio post-sovietico leggendo soltanto narrativa russa. L'esperienza sovietica non è una prerogativa degli scrittori e degli intellettuali russi.
  • Sono certo che l'Italia abbia avuto una gran fortuna a essere stata liberata dagli americani. Se fossero stati i soldati di Stalin, le conseguenze oggi sarebbero desolanti. Se fosse arrivata l'Armata rossa, oggi l'Italia non sarebbe la meta di così tanti lavoratori moldavi alla ricerca di un salario migliore.
  • Le nuove generazioni non hanno vissuto l'esperienza dell'Urss. Eppure, molte persone ricordano ancora come ai tempi dell'Unione Sovietica lo stato si prendesse cura di loro, a differenza dei giorni nostri. Nella mentalità di molti moldavi – anche tra i più giovani – è saldamente radicata l'idea che ogni minimo problema quotidiano debba essere risolto grazie all'intervento statale. Allo stesso tempo, però, non esiste una coscienza civica attiva, il sentimento di appartenere a una comunità e la volontà di dare un contributo al proprio paese.
  • A mio modo di vedere, la nostalgia per l'Urss oggi è stata rimpiazzata dalla tentazione russa. L'Unione Sovietica non esiste più, ma la Russia sì. Incapace di liberarsi della propria politica imperialista, essa rappresenta per diversi moldavi una specie di faro, la luce di una verità assoluta.
  • Negli anni della mia infanzia sovietica, le canzoni italiane in voga nell'Urss mi facevano sognare una terra meravigliosa, inaccessibile e piena d'amore.
  • [...] l'invasione russa della Moldova mi è sempre parsa un'eventualità plausibile. Sono convinto che la Russia consideri il nostro paese a tutti gli effetti un suo territorio.
  • Nel nostro paese vive una grande comunità russofona. Il problema non è certo la lingua russa, ma il fatto che queste persone non vogliano apprendere il romeno. Discriminazioni verso l'utilizzo del russo non si sono verificate, e le persone intelligenti non mettono certo sullo stesso piano la lingua russa e l'ideologia di Putin. Gran parte della popolazione russofona, però, segue le emissioni dei canali televisivi filorussi che nel corso degli anni si sono moltiplicati. Sono persone che nutrono un'opinione positiva nei confronti di Putin. Lo Stato moldavo ha iniziato una forma di lotta contro queste emittenti televisive, ma la situazione, ancora oggi, è preoccupante. Allo stato attuale, è fondamentale che i moldavi russofoni inizino a imparare il romeno, in modo da avere una fonte di informazione alternativa alla propaganda filo-putiniana.
  • In Ucraina, che ora sta lottando per la propria sopravvivenza, un sostenitore di Putin non avrebbe certo vita facile. Qui da noi, invece, troverebbe persino piattaforme su cui potersi esprimere senza il minimo rischio di sanzioni. Le personalità pubbliche moldave, benché condannino espressamente l'invasione russa dell'Ucraina, mostrano sempre una certa prudenza quando parlano della Russia, continuando a sostenere gli scambi commerciali con la regione separatista della Transnistria.
  • Sono ovviamente contento che la Moldova abbia ottenuto il riconoscimento della sua candidatura a paese membro. Per tutti noi rappresenta una possibilità. Alternative non ce ne sono. Si parla anche di una ipotetica riunificazione con la Romania, ma a mio modo di vedere l'integrazione nell'Unione europea è una via molto più realistica. Ovviamente mi pongo una domanda: e se la Russia non avesse invaso l'Ucraina, avremmo comunque ottenuto questo riconoscimento? Nutro forti dubbi.

Intervista di Beda Romano, ilsole24ore.com, 7 giugno 2023.

  • C'è una fetta dell'opinione pubblica vicina a Mosca, per via di secolari legami storici, culturali e religiosi. C'è chi poi ha sofferto dello shock economico provocato dall'arrivo del capitalismo e più recentemente dell'elevata inflazione scatenata dalla crisi energetica. Spera in qualche nuova forma di assistenzialismo russo.
  • [...] la Moldavia è oggi il teatro di un nuovo confronto tra Russia e Stati Uniti. Confronto che approfitta delle enormi difficoltà nel far coagulare i diversi sentimenti in questo paese.
  • Talvolta la polizia non fa differenza tra un bacio innocuo e un gesto osceno... [...] eredità della religione ortodossa, del passato comunista, e forse anche di un certo ritardo nella corsa alla modernità.
  • La corruzione è il nostro problema più grande e difficile da debellare. Ha radici sovietiche.
  • Temo che la Russia tornerà in Moldavia. Dipenderà molto da come finirà la guerra in Ucraina.

Altri progetti

modifica