Irma Brandeis
critica letteraria, accademica e docente universitaria statunitense
Irma Brandeis (1905 – 1990), critica letteraria e accademica statunitense.
Citazioni su Irma Brandeis
modifica- È il 15 luglio 1933 quando una giovane alta e snella, occhi azzurri, i capelli corti a caschetto, si presenta al Gabinetto Vieusseux per chiedere del direttore. Si chiama Irma Brandeis, è un'italianista ebrea americana ed è rimasta folgorata dalla lettura degli Ossi di seppia, la prima raccolta di poesie di Eugenio Montale, che dal marzo 1929 dirige la biblioteca fiorentina. Lo troverà solo il giorno dopo. «Siamo diventati amici! – scrive con entusiasmo la Brandeis in una lettera –. Abbiamo parlato di Ezra Pound, di T.S. Eliot, dell'Inghilterra, dell'America e dell'Italia». «Vestito con buon gusto», ma già vecchio a 37 anni (lei 28), molto gentile, «davvero semplice, alquanto brutto e spesso, persino, piatto». Mai una conversazione da cui salvare «dieci parole degne di essere ricordate», postilla la ragazza, che poi però torna a casa e ricomincia, incantata, a leggere il suo libro. Il mese dopo aggiungerà: «Il grande poeta non sa parlare. Mi dice, umilmente, delle cose stupide. E mi piace adesso, non perché somiglia tanto alla sua opera, ma perché non ci somiglia affatto!». Così parlò la futura Clizia, la musa ovidiana di tante poesie de Le occasioni.
- Il poeta andrà a vivere con la Mosca. La sposerà nell'aprile 1962, poco più di un anno prima della morte di lei. Il «pessimo epistolografo» (parole sue) consegnerà probabilmente alle fiamme, per precauzione, le lettere della dama di cuori americana, alla quale (cifrata nelle sole iniziali I.B.) dedicherà Le occasioni a partire dall'edizione del '49. Quella che rimarrà a lungo nei sogni, nei pensieri, nei ricordi e nelle fantasie del poeta non è più Irma ma Clizia: non l'amante appassionata, ma un'immagine sempre più angelicata, che nell'ultimo bigliettino, del giugno 1981, la mano tremolante del poeta ormai vecchio (morirà tre mesi dopo) definisce ancora «my divinity».
- La relazione fra Montale e la Brandeis finisce nel 1939. Irma lascia l’Italia a causa delle leggi razziali, ma il poeta decide di non trasferirsi negli Stati Uniti.
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