Immaculate - La prescelta
film del 2024 diretto da Michael Mohan
Immaculate - La prescelta
Titolo originale |
Immaculate |
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Lingua originale | inglese e italiano |
Paese | Stati Uniti d'America, Italia |
Anno | 2024 |
Genere | horror |
Regia | Michael Mohan |
Sceneggiatura | Andrew Lobel |
Produttore | Sydney Sweeney, Teddy Schwarzman |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Immaculate - La prescelta, film statunitense del 2024 con Sydney Sweeney, regia di Michael Mohan.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Possa Dio darti la forza di onorare i tuoi voti con fedeltà e con gioia. Possa tu splendere della sua luce perché il mondo possa vederla. (Tedeschi)
- Noi soffriamo in nome del suo amore. È un dono. La sofferenza è amore. (Madre superiora)
- Perdonatemi, padre, perché ho peccato. Sono tre giorni che non mi confesso. Sono stata negligente ieri sera. Devo aver bevuto troppo e mi sono messa in imbarazzo davanti alla reverenda madre. Prometto che la cosa non si ripeterà perché non desidero altro che rimanere qui, e non vorrei aver già compromesso tutto. (Cecilia) [confessione]
- Figliola, se questa non è la volontà di Dio, perché allora Dio non ci ferma? (Merola)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Gwen: È che forse qui siamo un po' tutte irrisolte o in fuga.
Cecilia: Tu quale delle due?
Gwen: Entrambe. - Cecilia: Tu non credi in Dio?
Gwen: Certo che ci credo: la vita è così crudele, solo un uomo può essere il colpevole.
Citazioni su Immaculate - La prescelta
modifica- Il colpo di scena che giunge prima del redde rationem finale è ingegnoso e anche interessante, pur se non proprio credibile: serve comunque a dare un movente quasi scientifico (per modo di dire) a quanto avviene. Nell'ultimo terzo, il film abbandona la ricerca di atmosfere sinistre e deflagra in un concitato scontro che ricerca l'enfasi e l'iperbole perdendo sempre più in credibilità, pur se guadagnando qualcosa in termini puramente spettacolari. (Rudy Salvagnini)
- Ma come primo film horror, mi piace il fatto che non sia soprannaturale. Amo tutti i film di The Nun che sono usciti e li ho visti la sera della prima, ma Immaculate non è un film in cui lei combatte contro una creatura generata al computer alla fine del film. Il male è l’uomo, il male è reale, il male è viscerale e il male è ineluttabile. Quando ho proposto a Sydney la mia idea per il finale, lei ha detto: "Sì, voglio farlo", e allora ho capito che avrebbe funzionato. È un finale piuttosto estremo e sapevo che avrebbe funzionato se lei fosse stata disposta a farlo. Gli ultimi due minuti di questo film sono il mio momento di maggior orgoglio come regista, ed è esattamente come l’avevo immaginato. (Michael Mohan)
- Sydney Sweeney, già molto brava in ambito horror in Notturno (ma non va dimenticato anche il suo significativo ruolo nel tarantiniano C'era una volta... a Hollywood), aderisce con convinzione e notevole efficacia al suo ruolo dando di Cecilia un ritratto sensibile e credibile: è soprattutto il suo personaggio a dare al film quel che di buono può vantare. Meno centrati gli altri personaggi, che sono tutti più o meno schematici e talvolta anche caricaturali. Michael Mohan dirige con buona padronanza la parte del film in cui deve cercare di creare inquietudine, pur forse abusando di un immaginario da horror ecclesiastico ormai consunto, per poi andare sin troppo sopra le righe nella parte conclusiva che chiude la vicenda in modo parossistico e sensazionalistico, anche se tutto sommato conseguente. (Rudy Salvagnini)
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