Ilaria Capua
virologa, divulgatrice scientifica e politica italiana
Ilaria Capua (1966 – vivente), virologa e politica italiana.
Citazioni di Ilaria Capua
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Il nuovo virus è stato veicolato all'uomo dal pipistrello e ha scatenato un'infezione dal punto di vista genetico molto simile alla Sars. È il terzo coronavirus a fare il salto di specie dall'animale all'uomo in 17 anni, dopo appunto la Sars, esplosa in Cina nel 2003, e la Mers, emersa in Medio Oriente (Giordania e Arabia Saudita), nel 2012. Questi virus attaccano l'apparato respiratorio e hanno un potenziale che prima non conoscevamo.[1]
- L'incremento del numero di positività è dovuto al fatto che adesso si sono iniziati a cercare, un mese fa per chi aveva sintomi respiratori la diagnosi era di influenza. Ora, con i test diagnostici, la ricerca attiva a ritroso dei contatti e dei movimenti dei pazienti, è chiaro che il numero di casi aumenta. Ma è una forma lieve e sottolineo che si dovrebbe iniziare a chiamare sindrome simil-influenzale da coronavirus per non spaventare le persone.[2]
- Non ho più un laboratorio dal 2012, l'ho lasciato per seguire Mario Monti in politica. Sono stata parlamentare per 3 anni e mezzo, mi sono trasferita negli Stati Uniti e ora dirigo un centro multidisciplinare. Per questo posso dire che non sono più una virologa.[3]
- [Sulla somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2] In onore delle donne e degli uomini di spettacolo che sono volati via, perché non esplorare un piano di distribuzione e somministrazione del vaccino che sfrutti i cinema ed i teatri oggi vuoti che – a pensarci bene – risulterebbero particolarmente funzionali a questo tipo di attività. Sono in perdita, ed è difficile che riprendano a lavorare finché la situazione dei contagi non sarà sotto controllo. Vi è già una modalità di ingresso controllata con percorso a senso unico fino all'uscita. C'è l'elettricità sufficiente per un congelatore a - 70° ed altra strumentazione, ci sono i servizi, ci sono le vie di fuga. I vaccinandi potrebbero sedersi secondo uno schema che rispetti il distanziamento, e nel frattempo agli operatori sanitari risulterebbe più agevole fare il loro lavoro, appunto sfruttando una situazione ordinata di gestione delle operazioni. Questi CineVax potrebbero anche poi essere usati per il recupero delle vaccinazioni che sono saltate a causa dell'emergenza.[4]
Intervista di Adriana Bazzi, Corriere.it, 15 febbraio 2020
- Quello che più preoccupa è l'Africa, a partire dal Cairo che è una megalopoli con milioni di persone, a volte nemmeno censite. E poi tutto il continente dove buona parte della popolazione è povera, malnutrita, già soffre di altre malattie infettive come la malaria, la tubercolosi o le infezioni da Hiv (il virus dell'Aids) che la rendono più fragile.
- [La Cina] ha fatto uno sforzo "erculeo", tenendo conto del contesto dove si è sviluppata questa epidemia. In una città come Wuhan, con undici milioni di abitanti, moltissimi studenti, con un sistema sanitario pubblico non sempre all'altezza di una simile emergenza, dove ci sono sacche di povertà estrema e dove la medicina scientifica è affiancata da quella tradizionale cinese. Il contenimento è stato efficacissimo: nessun Paese avrebbe potuto fare tanto.
- Il problema sono gli squilibri che si creano fra uomo e ambiente. Ovunque. In Cina, ma anche in Africa per dire. Pensiamo all'Aids: il virus arrivava dalle scimmie e ha contagiato l'uomo. E il virus Ebola è emerso dagli animali per via delle deforestazioni e ha raggiunto l'uomo.
Corriere.it, 16 dicembre 2020
- La Pandemia del 2020 è un grido che ha squarciato la nostra percezione della realtà, mentre noi eravamo occupati a fare le nostre cose. Ha spalancato la finestra con forza facendo sbattere i vetri e gonfiare le tende. Da fuori è arrivato il suo messaggio gelido e chiarissimo: «Vivete in un sistema chiuso, quindi, o cominciate a mettere a posto le cose oppure ...». Una tempesta fragorosa, con tuoni violenti, come quelli che scrocchiano come un legno che si spezza. E che lasciano dietro di sé un vuoto ancora più immobile. La Pandemia del 2020 ci ricorda prepotentemente l'importanza della salute nella società e ci mette di fronte all'opportunità unica di ripensarla in una prospettiva più ampia e più sostenibile.
- L'unica strada che abbiamo per non ricaderci mai più è quella della prevenzione: riusciremo a percorrerla solo con la consapevolezza che viviamo all'interno di un sistema circolare e integrato di cui fanno parte persone, animali, piante e in generale l'ambiente in cui tutti siamo immersi. Non ci sono quindi soltanto gli individui e le comunità, non c'è solo la specie umana da preservare: la salute del pianeta e di tutti i suoi abitanti deve avere pari dignità se vogliamo creare un ecosistema sostenibile, resiliente e durevole.
- La Pandemia del 2020 che ci ha costretto a fare l'impossibile: ci ha mostrato che se noi umani ci fermiamo, come è accaduto con il primo lockdown, l'aria diventa più pulita e la natura si risveglia. Questa nuova consapevolezza è l'occasione per cominciare a pensare alla salute come la risultante di una serie di equilibri che sono anche un po' vasi comunicanti.
- Dobbiamo avere cura del Pianeta, lo abbiamo capito da tempo e molte decisioni sono già state prese in questo senso: penso ai 17 Sustainable Development Goals (SDGs) fissati dall'Onu che ci eravamo impegnati a raggiungere in una ventina d'anni, fra il 2030 e il 2050. Invece la pandemia ci ha messo di fronte a questa sfida ora, oggi, adesso e ci grida che dobbiamo sbrigarci a trovare una progettualità concreta che permetta ai nostri figli di raggiungere questi obiettivi.
Ilsussidiario.net, 8 settembre 2021
- Dappertutto ha preso il sopravvento la variante Delta che è ben diversa dal virus originario: quello era l'uomo di Neanderthal che si è evoluto e, tra le tante persone che ci sono ora, ci sono anche dei Rambo armati fino ai denti, molto più pericolosi.
- I virus si evolvono. Questo non deve minare la nostra fiducia nei vaccini. Senza i vaccini, avremmo avuto molti più morti e vedremo che i numeri di ottobre, novembre e dicembre saranno inferiori rispetto a quelli del 2020.
- Se non sono vaccinato, elimino un milione di particelle virali. Se sono vaccinato, ne elimino 1000 o 10.000. Se sono vaccinato e divento positivo, infetto molte meno persone rispetto ad una persona non vaccinata, le persone non si rendono conto dei costi legati ad una terapia intensiva.
- L'ivermectina è un farmaco pericoloso per le persone, è un vermifugo per cavalli. Non è registrato per le persone, non serve a niente contro il Covid, anzi, fa male. Non andiamo dietro a queste fandonie.
Note
modifica- ↑ Dall'intervista di Michela Nicolussi Moro, Ilaria Capua e il coronavirus: «Può contagiare tutti ma la letalità è bassa», CorrieredelVeneto.Corriere.it, 29 gennaio 2020.
- ↑ Citato in Coronavirus, Capua: "Chiamarlo sindrome simil-influenzale per tranquillizzare", Adnkronos.com, 23 febbraio 2020.
- ↑ Citato in Ilaria Capua: "Non sono più una virologa...", Adnkronos.com, 6 giugno 2020.
- ↑ Da La più grande campagna mai tentata. Per farcela, perché non usare i cinema? Piccola proposta, chiamatela CineVax. Le sale sono vuote e attrezzate per l'impresa, Corriere della Sera, 21 novembre 2020, p. 9.
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